
La trama della Mezza Maratona: Marocchini favoriti della vigilia e, in effetti, balzano in testa Mohamed Hajjy e Rachid Benhamdane, mettendo in chiaro le loro intenzioni; ad inseguirli altri conterranei, Lyazali, Karim ed Errami, ma a debita distanza, mentre l’Italia è rappresentata dai romagnoli, Lucchese, Valeri, Bruschi, Monteruccioli e dall’umbro Bettacchini. La coppia di testa viaggia in armonia sino al traguardo volante di metà gara, dove Benhamdane (33’30”) precede in volata per un secondo Hajjy, poi si ricompattano e, dandosi cambi regolari anche controvento, decidono che la loro sorte si sarebbe risolta in una volata. Ma l’esperto Hajjy sa di temere in volata il giovane di stanza a Savignano e lo anticipa con un allungo risolutore, tagliando il traguardo vincitore (come 7 giorni prima alla Maratona di Malta) col tempo di 1.07’22”. Rammaricato davanti ai suoi tifosi giunge poi, dopo 4”, Benhamdane, che precede un Lyazali a scarto ridotto (a 2’24”), e nella lotta tra over 40 Karim (a 4’46”) precede Errami (a 5’17”). A seguire il primo romagnolo, Matteo Lucchese, azzurro di Ultratrail, che porta il personale ad 1.14’35”, ma ad onor del vero troppo poco per salvare l’onore italico. Allora ci pensano le gemelle sampierane Martina e Valentina Facciani a scaldare il tifo del Pala De Andrè, conducendo una gara regolare sul passo di 3’45” (passaggio a metà in 39’38”). Almeno fino al 17° km, quando Martina allunga, andando ad iscrivere all’esordio il proprio nome nell’Albo d’oro, sancito da un probante 1.18’46” e prima delle interviste ha voluto assistere all’arrivo di Valentina, “scortata” per 29” sotto il muro dell’ora e 20’. Obiettivo centrato per entrambe. Il podio tutto romagnolo è scaturito grazie alla coriacea prestazione della stakanovista Nanu (1.23’02”), che ha preceduto la prima ravennate, Silvia Laghi (1.25’31”) e l’altra nazionale di Ultratrail Borzani (7^ ai Mondiali 2013, che qui ha chiuso in 1.26’).
La trama della “1975 REWIND”. La prova rievocativa si distingue per almeno cinque sesti da una coppia in fuga formata da Bernabei e Zambelli ed una all’inseguimento composta da Moroni e Montevecchi. E’ quest’ultimo a sparigliare le carte quando imprime un’accelerazione alla sua andatura e negli ultimi 5 km mangia un vantaggio di quasi 1’30” ai fuggitivi, risucchiandoli quasi in retta d’arrivo e regalando ai cesenati un trionfo insperato. Per Montevecchi 1.52’13”, con Zambelli e Bernabei attardati di soli 9” e 19”. Senza pathos invece la prova rosa, cannibalizzato dalla slovena Fortin che ha siglato un convincente 2.08’54”, staccando le indigene Borghini e Graffiedi di 7’10” e 7’23”.