Mi continuano a chiedere perché corro in provincia di Parma.
I dintorni di questa città sono ricchi di storia.
Vicino a Langhirano si può visitare la stupenda Torrechiara con delle grottesche incredibili e la Camera d’Oro che è un vero gioiello. Passeggiando tra le sale del castello, mentre il temporale raduna le sue forze all’esterno, si può ascoltare nel vento, insinuatosi tra fessure e finestre, storie d’amori del passato tessute con un sottile dolore.
I personaggi odierni, protagonisti dei paesi parmensi, sono cordiali, semplici, sinceri anche nella loro euforia.
Giovanni è uno di loro, in sedia a rotelle, privo di una gamba, ma con gli occhi ancora giovani.
Alla partenza mi chiede informazioni sulla gara: quanti chilometri, quale sarà il percorso, come si faranno le classifiche e la sua curiosità non trascura i premi.
Non so rispondere a tutte le sue domande, ma gli lascio un sorriso e una richiesta di incoraggiamento.
Sarà all’arrivo ad attendermi, mentre io lo pensavo già a metà gara perché correre per qualcuno rende le gambe più leggere e la fatica quasi sopportabile.
Mi ricambia il sorriso e una stretta di mano che mi commuove più di quanto i miei occhi vogliano ammettere.
Gli amici di Langhirano, l’AVIS comunale, l’associazione podistica CRAL AMPS e il comune, hanno allestito un bel percorso di circa otto chilometri, talvolta nervoso, ma veloce, premiando tutti i concorrenti al traguardo con dolci, prosciutto e bevande dissetanti.
La vita è troppo breve e la salute è un filo sottile.
Vivere per se stessi è uno sterile egoismo. La vita è un dono e, affinché mieta frutti, va dedicata agli altri.
Penso sia questo il messaggio che gli organizzatori della manifestazione hanno voluto trasmettere ai partecipanti.
Nel pacco gara hanno messo un cuore e la richiesta di donare il sangue era anche scritta sulla schiena di alcuni simpatici personaggi travestiti da porcellini che hanno corso nonostante il pericolo di essere trasformati in prosciutti!
I parmensi sono fatti così: ti chiedono di donare con il cuore e lo fanno con un sorriso.
Non si può non correre in questi luoghi.
I dintorni di questa città sono ricchi di storia.
Vicino a Langhirano si può visitare la stupenda Torrechiara con delle grottesche incredibili e la Camera d’Oro che è un vero gioiello. Passeggiando tra le sale del castello, mentre il temporale raduna le sue forze all’esterno, si può ascoltare nel vento, insinuatosi tra fessure e finestre, storie d’amori del passato tessute con un sottile dolore.
I personaggi odierni, protagonisti dei paesi parmensi, sono cordiali, semplici, sinceri anche nella loro euforia.
Giovanni è uno di loro, in sedia a rotelle, privo di una gamba, ma con gli occhi ancora giovani.
Alla partenza mi chiede informazioni sulla gara: quanti chilometri, quale sarà il percorso, come si faranno le classifiche e la sua curiosità non trascura i premi.
Non so rispondere a tutte le sue domande, ma gli lascio un sorriso e una richiesta di incoraggiamento.
Sarà all’arrivo ad attendermi, mentre io lo pensavo già a metà gara perché correre per qualcuno rende le gambe più leggere e la fatica quasi sopportabile.
Mi ricambia il sorriso e una stretta di mano che mi commuove più di quanto i miei occhi vogliano ammettere.
Gli amici di Langhirano, l’AVIS comunale, l’associazione podistica CRAL AMPS e il comune, hanno allestito un bel percorso di circa otto chilometri, talvolta nervoso, ma veloce, premiando tutti i concorrenti al traguardo con dolci, prosciutto e bevande dissetanti.
La vita è troppo breve e la salute è un filo sottile.
Vivere per se stessi è uno sterile egoismo. La vita è un dono e, affinché mieta frutti, va dedicata agli altri.
Penso sia questo il messaggio che gli organizzatori della manifestazione hanno voluto trasmettere ai partecipanti.
Nel pacco gara hanno messo un cuore e la richiesta di donare il sangue era anche scritta sulla schiena di alcuni simpatici personaggi travestiti da porcellini che hanno corso nonostante il pericolo di essere trasformati in prosciutti!
I parmensi sono fatti così: ti chiedono di donare con il cuore e lo fanno con un sorriso.
Non si può non correre in questi luoghi.