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MASSIMO MURATORI VILLAMINOZZO2016Una prima a "Passi da Gigante"

Parafrasando il nome della A.S.D. organizzatrice di questa bella gara, "Passi da Gigante” appunto, si rende bene l'idea di come sono andate le cose sul monte Prampa e dintorni. Già al ritrovo ci si rendeva conto che le cose erano state curate a dovere: parcheggi comodi, area partenza e servizi interdetta alle auto, distribuzione pettorali rapida e ben gestita e, cosa assai gradita, cortesia e disponibilità da parte di tutti i componenti lo staff.

Ma è stato dopo il rapido, ma esauriente ed esplicativo, briefing che si è potuta apprezzare la professionalità di chi si è messo in gioco nel difficile ruolo di organizzatore, considerando che in tempi in cui a tutti è possibile parlare bene, o più spesso male, di ogni cosa sfruttando le mille possibilità che il Web permette, ci vuole comunque coraggio. La tracciatura del percorso innanzitutto si è rivelata subito, oserei dire, "sontuosa", con fettucce,, frecce segnaletiche verticali e a vernice sul terreno, sassi dipinti di rosso. Nemmeno il più distratto dei trailer (leggi il sottoscritto) avrebbe potuto avere dubbi sulla giusta direzione, nemmeno nella prima parte dove per timore di sforare il cancello della prima ora al 5° km ho viaggiato a testa bassa. Passato il cancello in 38' ho potuto invece godere del percorso che ci ha riservato alternativamente tratti di single track, carraie, prati e a metà gara il passaggio sul "re della gara" monte Prampa che con i suoi 1700 mt. permetteva una visione panoramica a tutto tondo; purtroppo quando sono passato io parecchie nuvole limitavano lo sguardo sulle cime circostanti, ma ho sentito da molti che la panoramica era notevole.

Nella seconda parte di gara,q uasi tutta di discesa, la sola relativa insidia è stata costituita dal fango che nei tratti di carraia in terra battuta (complici i solchi scavati dai vari quad, suv, moto, e chi più ne ha più ne metta) costringeva alla corsa pattinata, cioè a quell'andatura che esige di non frenare mai e al contrario prevedere dove il piede andrà a finire dopo l'inevitabile scivolata, per esser lesti al passo successivo in una sequenza che si interrompe solo quando si raggiunge un tratto meno fangoso o meno ripido.

Direi, con la quasi certezza di suscitare molti pareri assai contrari, che il bello del trail è proprio che hai la scusa di giocare nel fango come si poteva fare solo da bimbi e, se qualche volta si finisce col sedere per terra, fa parte del gioco.

Nel suo sviluppo totale il percorso è stato veramente divertente e godibile, con praticamente zero asfalto e nessun passaggio troppo tecnico; all'arrivo l'accoglienza di uno speaker del calibro di Roberto Brighenti, capace di accogliere tutti come dei top trailers alla Kilian Jornet, ha aggiunto valore a una organizzazione degna di una gara che a mio avviso potrà avere un grande futuro.

Per concludere, dico dei quattro ristori ben posizionati e attrezzati, del pacco gara che se pur con l'ennesima maglietta (molto carina peraltro) è risultato più che adeguato; unico appunto la mancanza di una pasta party, che vorrei rigorosamente facoltativo e a pagamento di congrua cifra per garantirne qualità e sostanza.

Infine una richiesta/consiglio: se nel 2017 ci fosse il percorso " lungo" sui 35/40 km. non mancherebbe proprio nulla.