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Ganaceto 2016 marri pivetti
Oggi è il 28 giugno - cammino per la strada - il mare è senza vento - non vedo un cambiamento [pronuncia: cambiamencioouh]
Oggi è il 29 giugno - cammino per la strada - la faccia incontro al sole - e vedo te… [veramente: cèi] ma tu chi sei?
Se non fossi così bella - il sole così caldo [càudo]- il mare così azzurro -io non ti bacerei [bàcceuei]…”

 

Così i Rokes al Cantagiro del 1969. Quarantasette anni dopo, il podismo modenese e in parte reggiano si ritrova a Ganaceto, la frazione più settentrionale del comune di Modena che confina con Carpi e Soliera (i partecipanti alla maratona di Carpi sanno di essere verso il km 27), per una edizione non numerata, che i nostri documenti storici inducono a dichiarare forse sedicesima; corsa più o meno collegata a una sagra piuttosto mobile, dato che oggi sarebbe S. Ireneo da Lione mentre il patrono di Ganaceto sarebbe S. Giorgio (e vale la pena di visitare la pieve romanica).

 

In effetti, la prima edizione di questa gara si svolse l’11 settembre 2001 (rileggere bene la data: 11-9-2001), e per almeno 4 anni ci si rivide in settembre. Poi, dato che pioveva sempre, si decise di cambiare data se non patrono, e si passò a luglio, infine a giugno (sebbene in settimane diverse). La distanza è da sempre indicata in 7,1 km, e sebbene i Gps e tutti i misuratori possibili dicano che i km sono 6,600, state tranquilli che anche tra 16 anni i ganacetiani continueranno a dire che sono 7,1, in modo da ringalluzzire chi sta sui 33 minuti e crede di aver fatto i 5 a km.

 

È comunque un segno di merito che questa corsa si conservi nel tempo; così, anche tra 16 anni il premio sarà un chilo di farina doppiozero (la più nociva per la salute, con sale e zucchero una delle tre droghe bianche secondo il vangelo di Speciani); e speriamo che il ristoro serva sempre pezzi di anguria e melone e acqua finalmente fresca dopo quella calda-emetica servita a metà percorso (vedete il bicchierino in mano, nella foto in compagnia del presidente Uisp Atletica Maurizio Pivetti? L’acqua era servita per bagnarsi i capelli).

 

E con questo, avremmo finito, se non fosse che le nostre ricerche storiche hanno ripescato le cronache che, anno dopo anno, contrassegnavano la corsetta di Ganaceto: diciamo che potrebbe essere un capitolo di quella storia del podismo modenese che qualcuno va sollecitando. E se riemergessero anche i cartelli chilometrici con scritte in dialetto, che usavano nei primi anni, sarebbe un bel colpo.

 

Ai lettori cui non piacesse naufragare in questo mare, consiglio di cambiare canale. A noi anziani forse qualche brivido viene, anche leggendo i nomi di tanti che non ci sono più (da Govi a Zavatta); ai cultori di ortografia digitale faccio notare gli apostrofi invece degli accenti, perché coi sistemi a 8 bit esistevano solo 128 caratteri.

 

Non c’è traccia, purtroppo, del resoconto dell’11 settembre 2001, ma potete immaginare che quel giorno si era interessati ad altro. Passiamo allora al 2002 e alle scintille di una testata giovane e combattiva.

 

Ganaceto (Mo), 4 settembre, “La spumpeda”: quando si fa meglio a stare a casa

 

Nella mia trentennale carriera podistica, ricordo due rinvii di gare: una a Cavezzo, in un febbraio rigidissimo fine anni ’80, per il ghiaccio che copriva le strade (comunque, la gara di Cavezzo non si fa piu’, e insomma qualcosa non funzionava indipendentemente dal ghiaccio…); e una a Scandiano, nel novembre (credo) del 99, quando la neve impedi’ addirittura alle auto di raggiungere il via. Con l’aiuto della memoria storica di un paio di podisti modenesi, sono saltati fuori altri due o tre rinvii, sempre invernali a causa neve: Albareto, Torrazzo, Formigine. 

Insomma, nel comparto modenese la media di un rinvio ogni 6 anni. Allora, piena fiducia quando, verso le 17, su Modena comincia uno degli usuali nubifragi estivi, che alle 18,30 dura ancora; fiduciosi, ci mettiamo in viaggio, imbattendoci nel traffico impazzito per l’ennesimo blocco dell’Autosole, poi per lavori in corso lungo la tangenziale di Modena (asfaltata in luglio, ma evidentemente siamo gia’ alle rappezzature), poi per il comizio di un leader politico leggermente scheletrico al festival dell’Unita’ (lo vedrei bene come protagonista della “Montagna incantata”). 

Insomma, 38 minuti per arrivare da Modena a Ganaceto (distanza ufficiale, 8 km), giusto in tempo per imbatterci nella coda del gruppetto che parte (in lieve anticipo, a dire il vero, rispetto alle 19,15 programmate), e per sentirci dire da altri sconsolati podisti che la gara e’ stata rinviata per il maltempo. 

Maltempo? Piovigginava, e dopo dieci minuti smette del tutto. Altre voci dicono di un rinvio a causa della scarsa partecipazione, con la speranza che la volta prossima (martedi’) venga piu’ gente, e dunque lo stand gastronomico incassi di piu’ (a pensar male si fa peccato ma si indovina). Intanto, al termine della gara (chiamiamola cosi’, per convenzione) una quarantina di persone resta a cenare; se tra sei giorni ce ne saranno altre, qualcuno ci avra’ guadagnato. 

Intanto, oggi ho corso ugualmente, nelle retrovie, ma facendo per intero sia il percorso lungo da 7 km sia il corto da 3,5. Entrambi, pur comprendendo lunghi tratti non asfaltati o campestri, erano perfettamente agibili, e oltre tutto segnalati da spiritosi cartelli semidialettali. 

Al termine, ho cercato di capire chi avesse deciso il rinvio: la gara era organizzata dal Cittanova, ma il boss Peppino Valentini ha detto che la responsabilita’ va direttamente alla societa’ di Ganaceto (mai sentita nominare), e che comunque e’ stata una scelta concordata coi capigruppo presenti. Tra questi, non sembra che Gianni Vaccari della Madonnina ne sapesse granche’; e comunque, un gruppo di atleti presenti ha deciso di prendere ugualmente il via (uno, pare che alla fine abbia anche chiesto e ottenuto, pagando un euro, il premio di partecipazione). 

Credo che tutti i podisti oggi convenuti a Ganaceto e ricacciati per “scarsa partecipazione” meriterebbero il rimborso delle spese di viaggio (se vogliamo, in natura, cioe’ con adeguato sconto sulla cena): altro che iscriversi di nuovo, foss’anche per un miserabile euro.

 

Cattivi eh? Ci fu anche un intervento di Morselli, che non mi è saltato fuori. E ci fu la replica di una signora combattiva, che non conoscevamo ma che sapeva difendere bene le sue ragioni (tant’è che la ingaggiammo subito per Podisti.net).

 

Arrivederci a Ganaceto

Silvia Ragazzi

 

Non faccio parte dell'organizzazione della "Spumpeda" di Ganaceto, ma come abitante di Ganaceto, podista iscritta al Circolo Cittanova, ed essendo presente al momento del rinvio della corsa, ci tengo ad esprimervi anche il mio punto di vista, dopo aver letto le cronache del sig. Marri e del sig. Morselli.

Purtroppo il traffico della Nazionale per Carpi è un problema che esiste e che non riguarda la corsa, spero vogliate essere solidali con noi, che ce lo ritroviamo tutte le sere tornando dal lavoro!

E' vero che alle 19.15, orario ufficiale di partenza, l'intensità della pioggia era diminuita (la pioggia è però continuata incessante per tutta la serata). Ma nel momento in cui è stata presa la decisione del rinvio, necessariamente precedente all'orario di partenza, stava piovendo in modo torrenziale da circa due ore, senza che si potessero intravvedere possibilità di schiarite nè di miglioramenti.

Mezz'ora prima della partenza normalmente tutti i podisti sono già nel piazzale per poter provvedere all'iscrizione, alla preparazione e al riscaldamento; quella sera i podisti presenti erano comprensibilmente pochissimi, e i pochi capi gruppo presenti hanno consigliato il rinvio, per poter permettere di partecipare a tutti coloro che normalmente corrono queste gare.

La dietrologia del sig. Marri che vede nel rinvio un tentativo di speculazione economica a vantaggio dello stand gastronomico fa sorridere chiunque: la corsa è organizzata all'interno della Sagra di Ganaceto, il cui scopo è di ritrovarsi insieme in paese e condividere momenti religiosi, momenti di sport, di gioco, di spettacolo e anche momenti di tavola ... senza alcuno scopo di lucro!

Ci tengo anche a precisare che nel momento del rinvio ho sentito io stessa specificare che i pettorali già acquistati sarebbero stati ritenuti validi per martedì prossimo, anzi penso che questo dubbio non abbia sfiorato nessuno (tranne il sig. Marri).

Inoltre mi fa piacere che il sig. Marri, il sig. Morselli e tutti i "nomi illustri" che si sono presentati all'appuntamento a dispetto delle intemperie abbiano potuto comunque correre e cenare mercoledì scorso, e proprio perché amano correre sono sicura che non mancheranno l'appuntamento di martedì prossimo, quando avranno occasione di correre in compagnia di tutti noi, nomi sconosciuti, che amiamo pure correre, preferibilmente in condizioni meteorologiche accettabili.

Arrivederci a tutti martedì a Ganaceto (con o senza pettorale)!

 

Con un invito così amichevole, è certo che sei giorni dopo ci tornammo, staff di Podisti.net al completo. Ecco il racconto.

 

Ganaceto,10 settembre, La Spumpeda (bis): Pienone al ristorante

 

Questa volta e’ piovuto solo dopo mezzanotte, quando i podisti avevano da tempo concluso la seconda edizione della “Spumpeda”, e gli ultimi ospiti a cena (cioe’ noi tre fondatori di Podisti.Net, e Pietro Boniburini atleta e scarpolino di classe) avevano abbandonato lo scenario della Pieve Romanica. E a cena si sono davvero fermati in centinaia, tanto che alle 20.30 era gia’ finito il gnocco fritto, e poi in fretta si sono esauriti i cannelloni, le bottiglie da mezzo litro di vino, la gramigna con salsiccia e tutto il resto. Ci e’ rimasta, per fortuna, la polenta con somara, un po’ insipida ma tutto sommato gradevole. Dunque i ganacetesi, cosi’ fermamente rappresentati dalla signora Ragazzi, avevano fatto i conti giusti nel rimandare la corsa, il giovedi’ prima, per scarsita’ di affluenza: ma non tirino in ballo come responsabili del rinvio i capigruppo, perche’ Vaccari della Madonnina riconferma di non essere stato interpellato, Vecchie’ pare non sapesse niente e quelli della Sassolese ci risulta fossero alquanto incavolati.

E il rinvio della volta precedente, per un’ora di pioggia (che e’ peraltro smessa dopo dieci minuti dal via, il famigerato giovedi’) costituisce un precedente pericoloso: d’ora in poi, quando vediamo il cielo buio la’ in fondo, chi ci persuadera’ a metterci in viaggio per una corsa??

Non so se fosse per rifarsi dal precedente rinvio, ma abbiamo notato parecchi correre senza pettorale: tra questi il sottoscritto, come preannunciato; comunque poi abbiamo devoluto 21 euro per la cena, mi pare che i conti per la parrocchia tornino.

Pettorale o no, tanto lui non paga mai, ha corso perfino Govi, che la volta prima si era rifiutato ed era tornato indietro a becco asciutto (tanto lui non paga nemmeno la benzina): una gara non omologata non vale per le statistiche, ed e’ bene conservare i preziosi arti. Il William sembrava anche incavolato; forse l’Architetta ha capito perche’ (cherchez la femme de Turin?). Comunque, numerosi, data la giornata feriale, i podisti modenesi e reggiani; buona, stavolta, la regia di Peppino Valentini.

 

Del 2003 non trovo la cronaca diretta, ma solo una “yassata” (chi le ricorda?) scritta a gennaio 2004 e relativa al resoconto della testata più diffusa della zona.

 

ANCHE A MODENA NON HANNO FRETTA. “Resto del Carlino”, 24-12-2003, cronaca di Modena, p. XXVII, l’articolo di testa della rubrica “Tuttopodismo” riferisce della Camminata di San Damaso, svoltasi tre giorni prima. Bene. Segue altra cronaca, senza data: “Nella Spumpeda Ongaro batte Lo Conte”, e testo “La Spumpeda, gara podistica svoltasi a Ganaceto”, nella quale i primi due “entrambi solieresi …, hanno comunque offerto agli spettatori assiepati nella direttiva d’arrivo uno spettacolo degno delle grandi occasioni”. Bella la “direttiva d’arrivo”, curioso anche il “comunque” (sembra dire: sebbene siano di Soliera, danno spettacolo ugualmente), ma la cosa piu’ singolare e’ che quella gara si era svolta il 16 settembre, sagra parrocchiale di Ganaceto (fu la volta in cui Govi, trattenutosi a cena, al momento di pagare il conto dichiaro’ candidamente di avere solo un euro in tasca). E li chiamano “giornali” o “quotidiani” perche’ tutti i giorni hanno notizie fresche…

 

Ma venne settembre, e il 14-9-2004 si ritornò all’ombra della Pieve, ormai rappacificati coi santi locali e con la signora Ragazzi, ma non con Giove Pluvio.

 

Ganaceto (MO) - La spumpeda

Sta chiudendosi il calendario delle gare serali modenesi: esaurita la spinta propulsiva (come si diceva una volta) dei festival dell'Unita', resta qualche sagra parrocchiale. Poi calera' il buio sulle corse infrasettimanali, fino all'anno prossimo. Questa sera, mezz'ora prima della partenza, su Modena (8 km da Ganaceto) cadeva una pioggia come forse se l'aspettavano i cubani. Corsi e ricorsi, i podisti ricordavano come due anni fa, per una spruzzata molto piu' leggera, e terminata ben prima dell'orario di partenza, la camminata di Ganaceto era stata sospesa, nonostante la presenza di vari intrepidi che in buona parte avevano comunque preso il via, senza pettorale e con strascichi polemici durati fino alla ripetizione della gara qualche giorno dopo. Comprensibile dunque che, prima di muoversi, questa volta gli interessati avessero telefonato alla parrocchia, ricevendo assicurazioni che si sarebbe corso con qualunque tempo. E cosi' e' stato.

Solo il Cittanova (corresponsabile dell'organizzazione) aveva drizzato la propria tenda nel campo destinato; le altre societa' si erano contentate di radunare i pochi irriducibili, arrivati fin li' sotto la tettoia del ristorante (quello dove l'anno scorso Govi rimase a cena, e alla fine pago' con l'unico euro che diceva di avere in tasca). Alla partenza (puntuale alle 19,15) ho contato 27 atleti: Rambo Benassi (cui non e' ancora arrivata la multa da Parma) con figlia munita di Warm-up sgrammaticato, Enrico Messora che ha gia' deciso di iscriversi a Interlaken, Evaristo Casolari presidente di una Sassolese oggi ridotta a 3 unita', Vittorio+2 della Modenese, Mauro e Maria Zavatta, e non tanti altri. Dal Finale sono in 12, ma corrono in 3 (compreso Michele M. Marescalchi), e gli altri si accomodano direttamente al ristorante (gnocco fritto e stracotto di somarino sono i piatti d'eccellenza, mentre la polenta tarda). Siamo partiti mentre la pioggia sta calando; continuano invece i fulmini, spettacolari, addirittura orizzontali o rivolti verso l'alto (mi hanno fatto venire in mente il mio prof di filosofia, che raccontava come un certo Zambrano, osservando i fulmini, aveva capito l'errore della teoria aristotelica di terra-acqua-aria-fuoco… ma a noi importava di piu', al sabato pomeriggio dei tardi anni Sessanta, calare proprio su Ganaceto per la nostra partita di calcio, 100 lire a testa per l'uso degli spogliatoi).

I 7 km si dipanano attraverso la campagna, tra l'odore dell'erba tagliata in fermentazione; nessuno dei 27 opta per il giro corto dei 3,5 km; e nessuno si ferma al ristoro di meta' percorso (lo faccio io, perche' i due infreddoliti addetti si sentano utili). Si punta al traguardo, nel cortile della chiesa romanica, mentre il buio scende fitto; il premio e' un kg di farina, solito compenso eccessivo per l'euro di iscrizione. È pubblicata la classifica per societa' secondo il numero degli iscritti: che sarebbero addirittura 130, di cui 28 del Cittanova (vabbe', avranno calcolato anche gli sbandieratori).

Un grazie agli organizzatori per aver tenuto fede agli impegni; piccolo compenso per loro, la ventina di podisti che rimane a cena. Be', perche' non fare un'edizione bis la settimana prossima?

Ma i ganacetesi cedettero e capirono che i santi non volevano la gara a settembre; eccoci dunque ancora a Ganaceto, per l’ultima edizione di cui Podisti.net parlò (già con velleità storiografiche), il 4-7-2006.

Quest'anno (il numero dell’edizione non e’ specificato; facciamo almeno 6? Vedi appendice), anticipo di due mesi rispetto alla data usuale (hanno liberalizzato anche le date delle sagre?): il che ci ha consentito, una volta tanto, di evitare la pioggia (chi ricorda il rinvio pretestuoso di quattro anni fa?); ma non so quanti clienti siano rimasti a cena, data l'imminenza di Germania-Italia (una vera lezione di gioco per intenditori). Forse rimaneva Govi, se trovava qualcuno che gli pagava, come quella volta che 'casualmente' giunse al momento del conto con un solo euro in tasca. Quello che allora pago', Nerino Carri, ora si premura di annunciare che ha trovato altri due testimoni (almeno) che non hanno visto passare l'allora candidato Premier alla maratona di Reggio 2005...

Vabbe', passiamo alla corsa: il giro e' il solito, quantificato dall'organizzatore Cittanova in km 7,100; ma quest'anno ci sono i GPS, la cui sentenza e' impietosa: sono 6,600, la differenza e’ quasi tutta persa al primo km, che risulta di 690 metri. Cosi' si fanno felici i podisti, che giudicano prodigiosi i propri tempi ("a gh'o mis treintatrii minott, a soun andee ai quater e quaranta!"). Partecipazione, a occhio, piu' numerosa che mai: i parcheggi, ottimamente allestiti (da quest'anno si puo' calpestare anche la terra consacrata dell'ex cimitero di fianco alla pieve: cicli e ricicli della storia, come dice il giornalista-principe di Teleradiocitta'), sono pieni.

Ridotto il numero dei partenti anticipati, che hanno sgarrato soprattutto per motivi telecalcistici: ma era tutta una scusa, dato che il sottoscritto, andato via regolare e senza rinunciare alle chiacchiere di rito nel dopogara, e' arrivato a casa alle 20,30. Ottimo il ristoro finale, comprendente cocomere, meloni e altra frutta di stagione.

Ma corse come queste vivono soprattutto per la gente che ci viene: il citato Govi (che non si e' nemmeno sognato di andare nella sua citta' adottiva, Prato, a correre la maratona di domenica scorsa) consegna a Zavatta per eventuale gita il depliant tedesco di una maratona del Giura, credendola svizzera: e invece e' francese; Giuseppe Cuoghi da Cavazzona (da domani suocero) ha ricevuto duemila telefonate di solidarieta' dopo il nostro articolo sulla sua multa a Fossoli, e lamenta che, dopo avergliela cacciata in quel posto a lui, la vigilessa carpigiana Bellodi sia diventata piu' bona e non abbia multato le molte altre auto in doppia fila nella stessa strada. Vecchie' invece biasima la pigrizia di certi Direttori o ex Direttori a scrivere cronache podistiche di cui il popolo ha bisogno (altrocche' i comunicati stampa secondo cui l'organizzazione e' sempre ottima e il pubblico e' sempre abbondante), e pronostica pronto rientro in serie A del Modena, che sarebbe davanti al Mantova nella graduatoria dei raccomandati.

Broccoli conferma di essere andato in pensione e che nessuno sa piu' fare il lavoro che faceva lui, tanto e' vero che le molle da auto, che lui vendeva a 10 euro, adesso costano 150 (ma si sa, in Italia i signorini preferiscono fare i lavori socialmente utili; a sporcarsi le mani come Broccoli non c'e' gusto, e poi se ti assumono in banca prendi 900 euro di stipendio iniziale senza fare un broccolo). Tutto questo, s'intende, vien fuori correndo ai 5 a km, mentre c'e' una ventiquattrenne carinissima (Sandra Bergamini: gli anni sono quelli che si dimostrano) che ti sorpassa e va a prendere l'altra mammina volante, la Daniela stasera con un due pezzi rosso (le guardiamo noi della razza di chi rimane a terra, diceva Montale).

I taxisti del Cittanova non sono ancora entrati in sciopero e distribuscono il premio finale, il collaudato kg di farina, a scelta tra quella per pasta o per dolci. Daniele Orlandi conferma l'aneddoto raccontato da Gianluca Guandalini in quel di Shangai: che una volta un compagno di corsa gli disse "A currer at pos anch bater, ma a fer dal casein ant da' la pega nisoun!".

L'ultimo spettacolo della serata e' Roncarati comme mammeta facette (ma davvero c'e' proprio bisogno di togliersi anche le mutande sotto l'abside di una chiesa romanica? O era il pretesto per mostrare l'abbronzatura integrale?).

Andiamo a stangare i crucchi, e se qualcuno di loro si suicida, da domani, guidati dal gran capo Penna Bianca, penseremo a consolare le loro vedove.

 

Appendice: Cronologia della Spumpeda in base ai nostri dati.

1^: 11-9-2001

2^: 4-9-2002, rinviata per pioggia, ma disputata ugualmente dai podisti presenti: era smesso di piovere!

2^ bis: 10-9-2002, recupero

3^: 16-9-2003

4^: 13-9-2004, disputata sotto un violento temporale, con fulmini ecc.; partecipanti 27

5^: 2005? Mancano informazioni dirette.

[PS: quella sera, Italia-Germania semifinale mondiale finì 2-0 per noi, gol di Grosso e Del Piero: felice presagio per sabato prossimo?]