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Un bel ritrovo di agonismo, nel parco di Formigine (intorno al km 5 della maratona Maranello-Carpi) noto un tempo per la presenza di uno dei night più celebri della zona, il Picchio rosso da tempo abbattuto, e oggi dedicato a un pioniere del podismo modenese. Manifestazione organizzata dal Modena Runners Club, un gruppo-arcobaleno che raccoglie con tesseramento Fidal” Modena Atletica” podisti di varie società, da un nucleo nonantolano dedito soprattutto a far correre i giovanissimi, alla presenza non indifferente di podisti in età, che qui trovano un refrigerio rispetto alla crescente cappa non competitiva che aleggia sulla provincia di Modena.

La pista in asfalto disegnata all’interno del parco (675 metri) è stata concepita per far imparare la bicicletta ai bambini, ma si presta anche per la corsa, senza consentire velocità stratosferiche  causa alcune curve molto strette e nessun rettilineo superiore ai 100 metri (anche perché il rettilineo principale era spezzato in due dalla zona cambi); eppure la squadra vincitrice, la Fratellanza di Moro-Bonfiglioli-Tamassia, nella finale (2 giri per ogni atleta) ha registrato un 10:47:5 sui 4050 metri, che equivalgono a 2:40/km, e Tamassia, il più veloce dei tre, ha realizzato un giro veloce di 1:37,7 che significa 2:24/km.

43 squadre maschili (comprese le poche miste), sottoposte a una prova di qualificazione sui 3 giri secchi (1 per componente), indi alle finali A e B secondo i tempi di qualifica, e 13 femminili, che sono andate direttamente in finale sui 6 giri, con vittoria delle ‘padrone di casa’ di Modena Atletica Fuligni-Poppi-Vettor, età fra i 18 e i 27 anni, un tempo finale di 13:06 che significa 3:14/km, e il primo tempo assoluto sul giro di Giulia Vettor, 22 anni,  in 2’ netti, cioè 2:57/km (e la Fuligni 2:01).

Al di là del risultato tecnico, è stata soprattutto una gran festa, aperta a tutti, persino al conclamato principe dei tapascioni modenesi, Massimo Bedini, classe 1960, capitano di una squadra mista giunta ultima a due giri dalla penultima, però con un tempo che equivale a 5:06/km, andatura di tutto rispetto per i normali frequentatori delle tapasciate su strada.

Festa completata da un “happy hour” nel senso godereccio del termine: coi 5 euro di iscrizione pro-capite si aveva diritto, oltre a un buon pacco gara, ad un menù di tre portate su una gamma di una ventina (inclusi i superalcoolici…), peraltro acquistabile dagli accompagnatori  con 6-7 euro o giù di lì.

Ottima la gestione della gara da parte dei giudici Uisp coadiuvati da un chip di tipo (per me) nuovo, che ha consentito classifiche istantanee; ovvia l’assenza del patron a vita del Coordinamento podistico modenese, che come partente anticipato abituale, e da sempre paladino dell’abolizione della competitività nelle camminate, non avrebbe trovato molti pari suoi in questa sede. C’era invece, e ha corso largamente sotto i 4’ /km, Maurizio Pivetti, presidente provinciale dell’Uisp Atletica Modena, che in combutta con altri ‘saggi’ sta dando il suo contributo per un rinnovamento del modo di fare podismo in questa provincia che – numeri di partecipazione alla mano, in rapporto ai residenti – si candida come la più podistica d’Italia.