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Alle 14,42, cioè un’ora e mezzo dopo che avevo tagliato il traguardo io, ma cinque minuti dopo l’arrivo degli ultimi concorrenti, alla mia casella di posta elettronica è stato recapitato un messaggio dalla Wedosport (che ha curato la parte tecnica della manifestazione):

 

Ciao Fabio,

hai partecipato alla gara in oggetto e questo è il tuo risultato:

Winter Trail del Borgo - 20,000 km

Totale 255 arrivati, di cui 203 Uomini.

Pettorale: 229 - MARRI FABIO

Tempo finale: 3:08:03

Posizione: 235 Assoluto, 193 Uomo.

Clicca qui per visualizzare la classifica completa.

Il comitato organizzatore, assieme tutti gli sponsor, ti ringrazia per aver partecipato e conta di ritrovarti alla prossima edizione.

 

Riporto quanto sopra, ben conscio del rischio di apparire ridicolo col mio risultato (bè, probabilmente ero il ‘meno giovane’ in gara, sono raffreddato e oltretutto negli ultimi 3,5 km - in forte discesa - i miei alluci supplicavano di non insistere), ma preferisco in ogni caso sottolineare l’eccellenza di questa manifestazione, dalle iscrizioni fino alla consegna dei risultati (che si potevano anche consultare in loco, a gara in corso, su un computer a nostra disposizione presso il traguardo).

 

Certamente, a Borgotaro di trail se ne intendono: la località è uno snodo importante della Abbots Way (da qui, nella versione attuale, parte l’ultima frazione, verso Pontremoli), e questo Wintertrail è una delle quattro gare organizzate durante l’anno dalla 3T Valtaro, con culmine nell’Ultratrail Quadrifoglio, a maggio, su una distanza massima di 100 km.

 

Il Wintertrail percorre inizialmente in salita un po’ del vecchio giro della Abbots, ma si snoda soprattutto lungo l’ultimo “petalo” del Quadrifoglio, per una altitudine complessiva dichiarata dal roadbook in 1050 metri, dalla classifica in soli 950, ma che al mio Gps è apparsa di 1140. Se devo dirla tutta, il percorso non è granché panoramico, e la qualità dei sentieri/stradelli è spesso carente (difetto comune alla Abbots). Naturalmente, se fai un trail non devi pretendere l’autostrada; però, lasciatemi esternare la preferenza verso i sentieri in mezzo ai boschi, cosparsi di foglie, mentre qui c’erano soprattutto sassi, o stradicciole ad uso agrario. Diversa era stata l’impressione l’altra volta che avevo partecipato, ma era tutto coperto di neve! Oggi invece ci siamo accontentati del freddo: meno 7 alla partenza, meno 3 la temperatura media attestata dal Gps; raro comunque il ghiaccio sul tracciato.

 

Ci sono due salite principali, con culmine verso i km 8 e 11, e due secondarie, al 4 e al 17; salite probabilmente corribili dai campioni (il vincitore, il modenese tesserato per la Valtaro Matteo Pigoni, ha superato la media dei 12,200 km/h), un po’ meno dagli altri: solo i primi 26 sono riusciti a stare entro i 10 km all’ora cioè 6 min/km, i primi 85 entro i 7 min/km, mentre in una novantina abbondante abbiamo corso o camminato sopra gli 8 a km.

 

Ma come si suol dire, “ci sta”; ed è tempo di segnalare anche tutto il bene di questo trail, che ha radunato circa 260 competitivi malgrado la concomitanza con la non lontana e più prestigiosa Montefortiana. A differenza della quale, l’ora di partenza era più da cristiani (le 10). C’era anche un percorso non competitivo di 8 km, finalmente organizzato come una corsa vera e non (come accade per altri appuntamenti in regione) come una camminata escursionistica in cui bisogna stare sempre in gruppo e aspettare i tardoni. Insomma, anche senza classifica vidimata, tutti hanno diritto di sperimentare a quanto possono andare.

 

Gara lunga aperta a tutti i tesserati, Fidal o Eps, senza l’odioso balzello della Runcard: era la quarta del calendario annuale Uisp Emilia-Romagna (di cui peraltro non è ancora noto il regolamento, che nelle due precedenti edizioni è stato ogni volta diverso). Iscrizioni a 25 euro, cioè un po’ sopra la cosiddetta tariffa consigliata di 1 €/km; ma era compreso un pasta party finale, allestito in un bar ristorante vicinissimo, a cui bastava presentarsi col pettorale per ottenere quanti bis si volevano (tre tipi di pasta, prosciutto cotto, dolci, birra o acqua). Prima di questo, c’erano stati tre ristori in gara (km 6, 13 e 17), in due dei quali tra le bevande c’era la birra; e uno al termine, comprendente vino bianco fresco e vin brulé rosso.

 

Discreto anche il pacco gara, con la chicca di un paio di calze lunghe, più vari generi alimentari inclusa una bevanda a base di “taurina”, che sembra sia il nuovo verbo tra gli energizzanti. Apprezzo di più la doccia, in una palestra a circa 200 metri, caldissima: cosa che nei trail accade raramente.

 

Come dicevo, piuttosto alto il tasso tecnico della gara maschile, con Matteo Pigoni che ha preceduto di un minuto e mezzo il secondo e il terzo, giunti quasi appaiati; primo sui 51 over 50 è stato Fabrizio Vignali, giunto 11° assoluto. Più modesto, ma equilibrato, il livello della corsa femminile, che nei primi tre posti ha visto la vincitrice Francesca Bertolini, 48° in 2.08 (6:25 /km), due minuti davanti alla seconda donna, M. Rosa Rollando, che risulta prima delle over 50, e a sua volta precede di un minuto la prima delle under 25, Carlotta Vecchi (mentre l’unico maschietto under 25 si è ritirato, e non capisco perché la classifica lo dichiari vincitore).