Sembra aver trovato una collocazione stabile questo trail (il nome “Maratonina” è approssimato per eccesso, e anche il chilometraggio annunciato di 16 km pare debba ridimensionarsi a 15 o poco più), nato molti anni fa come “Maratonina dei due passi”, che dalla provincia di Modena sconfinava nella Garfagnana, e che a un certo punto l’organizzatore Giuliano Macchitelli decise di trasportare in questa conca pittoresca a 1300 metri di quota, 70 km da Modena, all’ombra (come si suol dire) di un Monte Cantiere dalla cui cima si sta però sotto di una cinquantina di metri in verticale, verso il km 10 che tocca la quota massima di 1525.
La gara valeva anche come campionato provinciale Uisp di trail; ma, sarà per le concomitanze, sarà per il clima stagionale (eppure oggi alla partenza si stava sotto i 20 gradi), o per una disaffezione legata anche al costo del pettorale (14 euro, non ripagati dal valore del pacco-gara, almeno secondo la mentalità di chi si iscrive facendo i conti della spesa), i classificati del tracciato lungo (l’unico competitivo) sono 224, contro i 354 del 2015 (confronto con quello perché c’ero). Va aggiunto però che, secondo una prassi invalsa a Modena e difesa da taluno, c’era chi ha acquistato il pettorale della “mini” (7 km, per 2 euro) e poi ha corso la maxi: non so se astenendosi dai 4 ristori allestiti per i competitivi… E molti hanno perpetuato la vecchia abitudine dello 'scordarsi il pettorale nella borsa': guardate dalle foto di Teida i numeri dal 232 in avanti, o dal 318 in poi....
Percorso ottimale, non difficile (circa 570 i metri di dislivello totale), perlopiù su stradicciole sterrate o su sentieri ben levigati all’interno di boschi (vedere foto 31 e seguenti, o 546 e seguenti), salvo 4-5 tratti più 'dritti', da una cinquantina di metri l’uno, dove i podisti ‘normali’ hanno camminato. Comunque non c’era un tempo massimo (concessione utile per avviare al trail chi non l’ha mai fatto), e nessuno ne ha abusato, visto che l’ultimo ha impiegato 2 ore e 50, insomma è stato sui 10’/km.
Hanno vinto, a pari merito, i compagni di squadra della MDS Sassuolo Tommaso Manfredini e Marco Rocchi in 1.06:38, un minuto abbondante sul ventenne bolognese (di Zola) Daniele Montecalvo, fratello minore di Nicola, già affermato nel settore. Ottava assoluta, e prima delle donne, Isabella Morlini, docente di statistica all’università di Modena-Reggio, 46 anni e un fisico da ragazzina (guardate con che stile affronta una curva secca, foto 111-112) in 1.11:45, due minuti abbondanti su Manuela Marcolini (altra habituée dei piazzamenti in queste gare, più giovane di 11 anni), e sei minuti sulla terza, Laura Ricci, classe 1979 e che mette saggiamente a frutto le sue doti atletiche, ancorché declinanti. Con un podismo italiano in evidente involuzione qualitativa, i/le quarantenni hanno ancora molto da dire rispetto ai/alle giovani cosiddetti “in via di sviluppo”.
Fra i tanti premi erogati (di categoria, a sorteggio e simili) è stato riproposto il premio al più vecchio, toccato quest’anno a “Lolo”, alias Angelo Tiozzo, classe 1945, titolare di una agenzia turistica che fa viaggiare molti maratoneti…; ha spodestato Emilio Borghi, classe 1949, decatleta e già vicepresidente regionale emiliano Fidal. Ma non si tratta di vecchi cadenti: Borghi mi ha quasi raggiunto nel finale, e Tiozzo mi è arrivato a 5 minuti.
Quattro ristori, e se l’acqua sapeva di cloro (il rimedio resta lo stesso che usavamo nei ristoranti di Rimini anni Sessanta: spremerci un limone), il tè invece era buono e fresco. A differenza di due anni fa, le docce erano calde sebbene con un getto alquanto (dicono i modenesi) “a fiato d’oca”.
Previsto un pasta party nel ristorante a fianco dell’arrivo, per 8 euro (squisita la polenta al ragù). Del tutto voluttuario il mio passaggio successivo nella vicina “Sorgente” di Barigazzo, un fitness-center dotato persino dei famosi bagni di fieno cui ogni anno si affidava Maradona per rigenerarsi dagli sballi argentini.
La famiglia che lo gestisce aveva sostenuto, il sabato prima, il massimo peso dell’organizzazione di una “Caminada Longa” non competitiva, il cui tracciato aveva sfiorato quello di oggi. Per l’anno prossimo, pensano a un salto di qualità: lo meriterebbero loro e il declinante podismo modenese.