Cacciola (Scandiano), 19 luglio, 2^ Cacciorun - Bagnolo in Piano, 20 luglio, Lein Run
Foto Lein Game - Foto Cacciorun
Con una temperatura che solo verso le 8 di sera comincia ad abbassarsi intorno ai 30° (sic), è fatale che il popolo degli stradisti di pianura si assottigli; eppure, l’offerta infrasettimanale non manca, favorita dalle tante sagre paesane che stanno quasi per bilanciare i festival del Partitone, invece in calo.
Eccoci dunque mercoledì sera sotto la chiesa di Cacciola, paesino in comune di Scandiano sebbene sia alle porte di Arceto, a stento segnato sulle carte geografiche e nelle indicazioni stradali, sicché chi non ha il navigatore guida tra patemi d’animo fino al reperimento del cartello della festa. Ad accoglierci è Paolo Manelli, che appena deposte le spugne della Scandiano-Castellarano si vota qui a un compito che vorremmo diventasse obbligatorio per gli organizzatori, visto l’estendersi delle ‘spaccate’ a danno delle auto dei podisti: il custode delle borse.
Compare poi tutto lo staff dei giudici di gara reggiani, perché la gara è anche competitiva sebbene non molto partecipata: ma i soliti noti/note cacciatori di prosciuttini non potevano mancare, e partono in testa facendo il vuoto attorno a sé data la mancanza di concorrenti validi (e magari, se vedevano un/una concorrente valida, se la prendevano con lui/lei: ma perché non te ne stai a casa tua invece che insidiarci i prosciutti nostri? - Cuius regio, eius religio dicevano nei tempi antichi – ma questo i podisti competitivi difficilmente lo sanno).
Noi podisti per passione li lasciamo ai loro destini (che si concluderanno su un rustico podio costruito con balle di fieno) e prendiamo il via su tre percorsi non competitivi, il più lungo dei quali è di 7.5 km, misurati esattamente: stradine di campagna verso la via Emilia, senza traffico, col campanile di Bagno che troneggia all’orizzonte; allevamenti bovini col relativo profumo ‘sano’, prati di foraggio segati di fresco, ben quattro fotografi appostati (ma la moglie di Nerino questa volta si fa il percorso senza macchina fotografica), ristoro intermedio così così, ma al traguardo oltre alle bevande prescritte c’è la possibilità di cenare all’aperto, per un prezzo irrisorio e scontato, e inserendo nella cena la bottiglia di bianco che costituiva il premio di partecipazione (per due euro di iscrizione). Il ricavato, oltre tutto, va in beneficenza ai ciechi, dunque si corre facendo del bene. Mentre Podisti.net compie esattamente 18 anni, dunque – come si suol dire – diventa maggiorenne.
Si replica la sera dopo a Bagnolo, paesone di pianura tra Reggio e Novellara, un tempo raggiunto da ben due ferrovie, una delle quali smantellata da decenni e l’altra temporaneamente disabilitata in attesa dell’elettrificazione (l’attivismo pro domo sua del ministro Delrio servirà soprattutto a incrementare la voragine dei conti pubblici, però intanto i tre ponti di Calatrava, sulla strada per Bagnolo, fanno la loro signora figura). La corsa parte dal mega-stadio di Bagnolo, presso cui è allestita una massiccia e frequentatissima festa denominata Lein Games, in onore di un Lino, sportivo d’altri tempi morto di leucemia.
Lungo la ferrovia semi-attiva si svolge metà della gara lunga (8 km), in direzione di Novellara ((l’asfalto conserva tracce della classica maratonina): è la parte più monotona, ancorché senza traffico, mentre il resto è piacevolmente immerso nel verde, sulle sponde di un canale, tra chiesette e scuolette antiche (noto un asilo “Aimone Landini”, del tutto inutilizzato oggi salvo che non ci vogliano ospitare il popolo dei barconi).
Gara del tutto non competitiva, quindi i cacciatori di cui sopra oggi stanno altrove, mentre i fotografi sono tre, e noi non competitivi, che corriamo per passione e se competiamo non lo facciamo per svuotare i salumifici, siamo quasi tutti quelli della sera prima. Anche qui il pacco gara è composto da una bottiglia di Pignoletto locale, utilizzabile – chi voglia – nella cena allestita in zona (però non c’è lo sconto goduto invece la sera prima a Cacciola). In compenso, il ristoro finale esibisce una serie di fette di cocomera gustosissime (decisamente le migliori di quest’anno, finora un po’ deludente), oltre alle consuete bevande. Il vino che avanza alle premiazioni è offerto a 2 € la bottiglia, e garantisco che bevuto freddo, insieme alla cocomera, è il miglior antidoto all’afa di questi giorni.
Insomma, per chi non è ancora in vacanza (a occhio, direi 300-400 podisti a botta), queste corsette da 2 euro l’una garantiscono un sano ed economico svago contribuendo, per chi ci tiene, al mantenimento del peso-forma e dei rapporti umani con gli amici di sempre.