L’Appennino che non ti aspetti.
Quando si parla, o scrive, di gare appenniniche si è portati a pensare a percorsi tutto sommato non troppo impegnativi,in buona parte corribili, che non prosciugano tutte le energie.
Per Cima Tauffi Trail dovrete rivedere completamente le vostre considerazioni: non “sottovalutate il lato oscuro dell’Appennino”, come saggiamente ricordano gli amici “Malandrini” toscani.
Qui parliamo di 60 km (forse anche 62, secondo vari gps) con 4000 mt di dislivello positivo, che essendo concentrati per quasi il 50% nei primi 25 km potrebbero lasciare intuire una seconda e terza parte di gara più tranquilla: in realtà non sarà affatto così.
Sbrigata la “formalità” della salita al Cimone e al successivo Libro Aperto, che ci dicono di circa 1700 metri di ascesa, si prende fiato per raggiungere il secondo ristoro al rifugio Taburri, scendendo di oltre 700 mt: qui è piazzato il primo cancello orario, e si ha un primo assaggio di quanto di buono sanno fare gli organizzatori, facendoci trovare anguria fresca,dolci vari e già un assaggio di cibi salati con dell’ottimo formaggio.
Ripresa la corsa, si affronta una impegnativa salita nel bosco per scollinare il monte Lancino a quota 1700; dopodiché discesa ai 1450mt di località La Pilaccia, e salita ai 1800 del monte patronimico della gara, la Cima Tauffi.
Nella impegnativa sequenza di salite e discese che gli organizzatori ci hanno riservato, si ridiscende ai 1300 del rifugio Capanno Tassoni (altro ottimo ristoro), per riprendere la salita di quella che si pensa sia l’ultima asperità della giornata, cioè passo di Croce Arcana, ovvero cancello orario, e Monte Spigolino. Da qui si scollina verso il Lago Scaffaiolo, da dove gli ingenui come il sottoscritto pensano di avere un ultimo tratto di tranquilla discesa con una breve risalita nei pressi di Fanano. Ma come si diceva: “mai fidarsi…”; la discesa ci sarà, ma intervallata da un bellissimo sentiero in monotraccia prima su pratoni poi sul crinale e infine all’interno del bosco: duro, considerati i km già fatti, ma molto bello. Al successivo lago Pratignano, ultimo cancello, ristoro con grigliata e birra (cosa chiedere di più?) e tanta simpatia.
A questo punto mancano 10 km, che rispetto alla edizione 2014 che avevo fatto, sono stati modificati, rendendoli sicuramente più piacevoli e rilassanti; tanto che a una inversione di marcia del sentiero arrivo lungo e non vedendo le ben 4 bandierine di segnalazione vado diritto, a perdere una decina di minuti per percorrere avanti e indietro due sentieri che con la corsa non “ci azzeccavano” nulla. Provvidenziale telefonata al gentilissimo Nicola, che in un minuto mi dà le dritte per rientrare in carreggiata.
Cattivella la risalita a Fanano, dopo l’attraversamento del fiume, complice un segnale CAI che all’inizio della salita dava come tempo di percorrenza 55 minuti: una mazzata al mio intento di stare nelle 13 ore e mezzo,in effetti superate di quasi 11 minuti al traguardo.
Complimenti alla ASD Cima Tauffi Fanano per la gestione di una gara, che dalla consegna dei pettorali del venerdì con annesso pasta party, alla competizione di sabato, per finire al post gara con bella medaglia che integra il già più che discreto pacco gara, e buono da utilizzare in uno dei tanti locali aderenti per mangiare qualcosa in compagnia di amici e concorrenti, mantiene uno standard qualitativo degno di gare di alto livello.
Se non vi spaventa “il lato oscuro” segnatevi questa gara: ne vale la pena!