Gli anni passano…
Come il buon vino, questa gara organizzata dall’Associazione Turistica di Civago migliora di anno in anno: essendo una delle poche gare alle quali torno anno dopo anno, posso tranquillamente esserne testimone.
Il nuovo percorso inaugurato nel 2016, che prevede la salita ai 2054 mt del Monte Prado, ha certamente rivitalizzato una gara che è passata da un carattere prettamente “appenninico” all’interno di boschi e pinete ad un aspetto più gratificante dal punto di vista agonistico e nel contempo paesaggistico.
Giornate come quella di ieri permettono, una volta in quota, di apprezzare notevoli panorami a 360 gradi sulle maggiori vette dell’Appennino Emiliano. Altro elemento di pregio del Forbici Trail è quello di alternare tratti di salita anche impegnativa, sicuramente nella prima parte di gara cioè fino al Monte Prado, a lunghi tratti corribilissimi e molto soddisfacenti dal punto di vista atletico, come il traverso che dalla “Cima Coppi” della gara porta al passo delle Forbici e, dopo la morbida salita alla Croce del Giovarello, la lunghissima discesa (6 km ) che prima su carraia e poi percorrendo il sentiero che porta alla località Romita permette di perdere quota in maniera progressiva, mai troppo bruscamente, e divertirsi su sentieri mono traccia quasi sempre con fondi non troppo tecnici.
Solo la breve arrampicata finale, già praticamente all’interno di Civago, ci riporta a considerare che stiamo comunque correndo un trail che dichiara 1.500 mt di dislivello positivo.
Da sottolineare la buona gestione dei ristori (le torte di marmellata del rifugio Battisti mi mettono sempre in ambascia quando devo ripartire, che in una giornata molto calda e afosa non hanno fatto mancare bevande di ogni genere e cibi vari nei due punti preposti, integrati lungo il percorso da vari “punti acqua”. Degno di nota anche il pasta party finale con scelta tra due primi, due secondi e regolamentare crostata di fragole.Pacco gara apprezzato con due bottiglie medie di birra e canotta tecnica.
Unica nota negativa, come dice il titolo, gli anni passano e lasciano il segno: il mio tempo sarebbe risultato di ben 30 min. superiore a quello del 2016 nonostante la gara fosse più breve di 1 km rispetto alla scorsa edizione. Dico sarebbe, perché confido che la classifica ufficiale dello scorso anno mi gratifichi di un tempo sbagliato per difetto rispetto a quello reale: dico questo perché anche quest’anno il mio arrivo e quello di un paio di concorrenti dopo di me, non è stato registrato dai bravi giudici, probabilmente distratti dalle premiazioni della gara femminile in corso esattamente in quei momenti, e il mio inserimento in classifica è avvenuto dopo che, chiamato dagli altoparlanti al banco della giuria, ho comunicato il mio tempo di arrivo. Mi auguro che l’anno scorso il tempo indicato non fosse quello, ma un po’ più alto per un’altra involontaria svista.
Vincitori della gara lunga Massimo Gazzotti in 2h 26’ 18” che precede di poco Roberto Ardeni in 2h26’49”, più staccato loris Zanni in 2h33’13”.In campo femminile vince Emanuela Marcolini 2h50’57”, seconda Antonella Bignardi 3h11’ e terza Sonia Ugolini in 3h 20’. I classificati sono stati 97.
Nella gara corta di 15 km con 800 metri di dislivello affermazione di Emanuele Piacentini e Sabrina Polito. Qui sono 46 gli atleti giunti al traguardo.
Un arrivederci al 2018 quindi, in attesa di vedere quali saranno le novità messe in pista dagli amici di Civago.