Domenica scorsa si è svolta a Sabauodia la 16^ Maratona di Latina Provincia, maratona che vedeva al via il sottoscritto ed il vicepresidente della mia società sportiva Leonardo Laratta.
La volontà di partecipare alla maratona di Sabaudia (la mia decima) è stata una decisione last- minute, così come la preparazione iniziata la settimana precedente al nostro Trofeo Montestella (27 ottobre). Un solo allenamento lunghissimo (3 novembre) di oltre tre ore ed alcune mezze maratone per velocizzare il ritmo (ultima la mezza di Sesto San Giovanni) ed infine rifinitura la domenica precedente con i 10 chilometri a Peschiera Borromeo frazione Zeloforamagno. Obbiettivo minimo chiudere sotto le quattro ore anche se il mio proposito era quello di scendere sotto le 3:45,00. Pensavo che centrare l’obbiettivo fosse alla mia portata, essendo, la maratona di Sabaudia, stata descritta come “con percorso interamente pianeggiante” (poi si rivelerà non essere così). E così sabato pomeriggio, eccomi a Sabaudia ove mi attendeva il mitico amico Leo. Svolte le formalità di prammatica, ritiro dei pettorali e verifica del percorso, al marathon village posto nella bella piazza del Municipio di Sabaudia ove si susseguivano gli arrivi di podisti provenienti da varie città d’Italia e tra questi incontravamo alcuni pittoreschi runners con cui scambiavamo alcune chiacchere sulle varie difficoltà del percorso e sulle strategie da attuare per terminare la gara secondo le aspettative iniziali. Come non ricordare il mitico maltese trapiantato in Italia Victor Vella MM 60, reduce dalla maratona di Firenze alla ricerca del personale (obbiettivo 2,52,00, poi chiuderà la Maratona di Sabaudia in 3:23,34) che dispensava consigli su come preparare la maratona (l’alimentazione, gli allenamenti da fare, la tattica ecc.) ed il suo compagno di viaggio il bresciano Angelo Deldossi (chiuderà la Maratona in 4:11,18). Terminato il giro di ricognizione, con piccola visita al territorio di Sabaudia, bellissima cittadina tirrenica immersa nel Parco Circeo, ci siamo recati in un pregevole ristorante locale di buona fattura, consigliatoci da un ex maresciallo del luogo dove abbiamo mangiato come si conviene a due seri atleti: pasta con il sugo, tacchino alla grigia, insalata ed un dolce al cioccolato. Alle 22:30 ritiro in hotel per un sano riposo. L’indomani sveglia ore 7,00 , colazione 7,30 ed alle 8:15 eccoci in zona partenza a tastare le sensazioni dei podisti accorsi a prendere parte alla maratona (per lo più provenienti da zone limitrofe) e dopo aver fatto le foto di rito e augurato a tutti i partecipanti buona gara, eccoci alle ore 9:00 pronti alla partenza insieme ad oltre quattrocento podisti che condividevano la nostra affascinante avventura.
La temperatura di 10 gradi è l’ideale per affrontare la maratona e non piove ( un po’ di pioggia scenderà verso la fine della gara): meglio di così non possiamo aspettarci. Le mie sensazione pre gara non erano delle migliori, mi sentivo svogliato, le gambe indurite e anche il mio compagno d’avventura mi sembrava giù di tono, ma erano miei personali sensazioni. Puntuale alle ore 9,00 veniva data, con uno sparo, la partenza della maratona e della competitiva di 11 chilometri.
I primi chilometri del sottoscritto sono molto lenti, li corro intorno ai 5.40 ed infatti chiudo il secondo chilometro intorno ai 11,30. Troppo lento per i miei obbiettivi e dietro a seguire il buon Leo di qualche manciata di secondi. Cerco di alzare il ritmo, ma non ci riesco, c’è qualcosa che oggi non va, non riesco a correre come vorrei. In cuor mio pensavo tra me e me: quasi quasi mi ritiro (una parola che non ho mai conosciuto), ma poi la voglia di cedere alla tentazione di porre fine alla maratona viene meno e così decido di continuare. Proseguo ed inizio a monitorare il percorso che si presenta con saliscendi insidiosi e la fatica inizia a sentirsi: sono arrivato al decimo chilometro. Mi sembra di averne percorsi il doppio. Passaggio al dodicesimo chilometro in 1,08, tempo alto per l’obbiettivo che mi ero proposto! Provo di nuovo ad aumentare il ritmo, ma non riesco proprio a correre come vorrei. Dopo alcuni saliscendi, eccomi alla conclusione del primo giro di 18 chilometri che passo in 1,41,07 incitato da mia moglie Pamela e da Caterina, la moglie di Leo. Soffro tantissimo, ma non mollo. Leo mi segue a due minuti e passa con il tempo di 1:43,05. Sono arrivato a metà percorso, passaggio alla mezza maratona in 1:56,54, mentre Leo fa fermare il cronometro in 1:59,30. Tempo alto quello registrato nella mezza che non dovrebbe permettermi di concludere la maratona sotto le 4,00 ore anche perché solitamente nella seconda parte si impiega di più.) Decido di non mollare. Non mi rimane che reagire e nei prossimi chilometri cercare di accelerare per recuperare e così al trentatreesimo chilometro passo in 2,45,46. Il passaggio benaugurante mi ha rincuorato e ho pensato che avrei potuto farcela a chiudere sotto le quattro ore: sarebbe bastato percorre i restanti dodici chilometri in 1.14 circa. Decido di impostare un ritmo a 5:30 per capitalizzare il mio ritrovato stato di forma, ben sapendo che presto sarebbe arrivata la crisi che, puntuale arriva al 38 km. Dolori alle gambe, stanchezza e nausea, ma la mente è lucida. Adesso l’obiettivo è chiudere la maratona sotto le 3:55,00. Passaggio al 38° chilometro in 3:29’58” manca poco all’arrivo e così decido di non fermarmi e correre i restanti chilometri a 6,00 in modo di chiudere sotto le 3:55,00. Passaggio al 39 chilometro a 3:36,10 (ci siamo!), il 40 chilometro a 3:42,40 (ultimo sforzo), il 41 chilometro a 3:48,40 (resisto ma non mollo) e ultimo chilometro a tutta birra, dò tutto e chiudo la maratona nel tempo di 3:54,48! L’ultimo chilometro ed 195 metri l’ho corso sotto i sei minuti. E’ fatta. Sono soddisfattissimo! Non riesco ancora a credere di essere riuscito a scendere sotto le quattro ore considerate le difficoltà incontrate: gambe affaticate e percorso insidioso. Tagliato felicemente il traguardo e ricevuta la medaglia non mi rimaneva che attendere Leo, il mio compagno d’avventura, che stancamente ha raggiunto il traguardo dopo quasi mezz’ora dal mio arrivo, chiudendo la maratona in 4:19,37. Si è dovuto inchinare alla fatica e ai dolori lancinanti alle gambe presentatisi dal 35 chilometro. Ha avuto però il grande merito di non mollare, portando a termine una maratona che si è rivelata più dura del previsto.
In conclusione la MARATONA di Sabaudia si è rilevata, contrariamente a quanto pensavamo, piena di insidie che sono state superate brillantemente grazie alla nostra abnegazione ed al grande cuore. Siamo riusciti a raggiungere il nostro sogno, chiudere la maratona con un tempo apprezzabile. Siamo soddisfatti per aver vissuto una fantastica giornata di sport che rimarrà indelebile nella nostra mente. In fondo la nostra vittoria è essere riusciti a tagliare il traguardo, sogno di tutti i maratoneti.