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Nona edizione della Hunger Run, che - come dice il nome - rende noto uno dei più grossi problemi che affligge l’umanità, non solo quella del terzo mondo.

Arrivo allo stadio delle Terme di Caracalla verso le nove e trenta, e “sento” già che farà un insolito caldo per il periodo dell’anno in cui ci troviamo, ma si “respira” la storia.

Penso che sia una bella festa di sport con una bella atmosfera, dato che che ci sono tantissime persone, famiglie intere con bimbi anche piccolissimi e cani, che cammineranno nella non competitiva di 5 km che partirà appena dopo la competitiva di 10km.

Entro nello stadio e dopo essermi cambiato, lascio la borsa al previsto deposito borse, ben custodito e ben collocato, molto utile per chi, come me, non ha la società podistica di Roma e dintorni, e deve lasciare la borsa con il cambio.

Dopo un breve riscaldamento, entro nella griglia di partenza di appartenenza, dato che ce ne sono tre: la prima per i top runner, la seconda per chi fa la competitiva di 10 km e la terza per chi parteciperà alla non competitiva.

Lo speaker annuncia più volte che tra le due distanze, siamo più di 4mila persone.

Più o meno puntuale, avviene lo start dopo un breve conto alla rovescia.

Si parte dal viale fuori lo stadio, e si va verso il Circo Massimo; da qui si sale verso il Campidoglio, e costeggiando l’Altare della Patria, si percorre la Via dei Fori Imperiali fino ad arrivare alla maestosità del Colosseo; ci sono un “casino” di turisti che ci guardano incantati facendoci il tifo.

Da qui torniamo sul viale della partenza, dopo esser passati sul controviale della stessa, diciamo che qui finisce la parte più bella, turisticamente parlando, e sulla strada laterale, tra il viale e lo stadio, c’è l’arco che rappresenta il finish per chi ha deciso di partecipare alla non competitiva.

Noi proseguiamo dritto, fino ad arrivare alla parallela della Colombo, è un susseguirsi di saliscendi anche di sanpietrini.

Il caldo si fa sentire, e dopo esserci abbeverati al ristoro, poco dopo il 5° km, proseguono i saliscendi, che sono molto più docili correndo sempre in compagnia di un fiume di runner… Ad un certo punto, si arriva al culmine di una salitella, dove è posizionato strategicamente lo spugnaggio, di cui usufruiamo quasi tutti.

Siamo oramai all’ottavo km e, dopo una discesa, arriviamo a Porta Ardeatina, e da qui alla Piramide Cestia. Da qui, si percorre un lungo tratto di fastidiosi sanpietrini, che ci porta all’arrivo, dopo essere entrati nello stadio delle Terme di Caracalla, di cui calpestiamo la pista per circa 100metri. Concludo la mia fatica, in poco più di 47 minuti.

Dopo l’arrivo, c’è un percorso obbligatorio, che ci porta al ristoro finale e poi al deposito borse.

Per la cronaca, i vincitori sono stati Pasquale Rutigliano del C.S.Esercito in 32’20” e Federica Proietti della Giovanni Scavo Atletica in 37’14”.

Una bellissima mattinata di sport, ma il caldo si è fatto sentire.