Decido di partecipare a questa gara per la prima volta: si tratta di un trail in notturna, dove è obbligatorio indossare scarpe da trail e lampada frontale.
Arrivo sul posto del ritrovo, circa alle 20, dopo aver parcheggiato in un posto previsto dall’organizzazione, in cui per arrivarci la strada è un po’sconnessa e l’erba un po’alta.
Al ritiro pettorale, viene consegnato una bandana come gadget, ed un buono per il ristoro finale, pizza con mortadella e birra artigianale.
Verso le 21, ci viene fatto un briefing, sotto l’arco di partenza/arrivo, situato nella piazza principale del borgo del paese, che ci ospita.
Alle 21.30 avviene puntualmente la partenza, ad andatura controllata per il primo km in cui non si deve superare la “lepre”, che si svolge interamente nel borgo, tra salitelle, discese, scale e vicoli stretti.
Poi, dopo una parte di lastricato, si entra nel bosco: poco prima del 2° km, in una ripida discesa cado, sbattendo gomito e ginocchio sinistro; dopo lo spavento, e dopo essermi sciacquato con l’acqua delle borracce che avevo dietro, riparto un po’claudicante.
Il percorso, nonostante le lampade frontali, è a tratti molto buio; si deve fare molta attenzione, per il terreno molto disconnesso, le radici e le buche del percorso, che si fa fatica a vedere.
L’altimetria è varia, con alcune salitelle belle toste, alcune su sterrato ed altre su asfalto o lastroni; tanta gente, me compreso, cammina per parecchi tratti.
Al ristoro del 5°km, decido di fermarmi per sciacquarmi le parti ferite e riempire le borracce; dopo questo ristoro ben posizionato in uno spiazzo dopo un pezzo asfaltato, ci addentriamo nel fitto bosco, con alcuni tratti monotraccia, in cui si viene graffiati da vari arbusti, dove è già tanto che si riesce a non perdersi, nonostante le numerose frecce direzionali, fettucce e led posizionati dall’organizzazione.
In questo tratto, cado un’altra volta e, successivamente, inciampo col piede sinistro su di una radice di un albero e quasi cado; a questo punto rallento ulteriormente e decido solamente di arrivare.
Dall’8° fino a quasi l’11° km, mi ritempro grazie alla compagnia di due runner e delle loro luci frontali, sicuramente molto più potenti della mia; decido di stare con loro, fino a che si giunge quasi alla fine, in cui ci sarà la luce artificiale dei lampioni.
Così faccio fino a dopo il ristoro, posizionato poco dopo il decimo km; mi si presenta un tratto abbastanza in piano su sterrato leggero, in cui mi trovo ad affrontare 3-4 curve a gomito.
Qui riesco a superare un paio di runner, che sono più in difficoltà di me.
Si esce dal bosco, e chiedo ad un volontario lungo il percorso quanto manchi alla fine; risponde che manca meno di un km e, vedendo che la strada è più illuminata e che inizia l’asfalto, cerco di raggiungere chi ho davanti.
Ci sono circa 200 metri di salita e i successivi 4-500 metri di discesa abbastanza ripida, in cui riesco a superare due- tre runner; fino a che non si arriva all’ultimo tratto di 200 metri, formato da due scalinate consecutive in salita, fatte pianissimo, che portano all’arco d’arrivo.
Per la cronaca il vincitore risulta essere Giuseppe Minici della LBM SPORT, mentre tra le donne vince, arrivando 12^assoluta, Serena Quattrociocchi, del Road Roma Runners Club.
Una bella gara, difficile da organizzare e difficile da affrontare; sicuramente meriterebbe un po’più di partecipanti.
Da migliorare il pacco gara e magari anche un bel ristoro finale.
Arrivo sul posto del ritrovo, circa alle 20, dopo aver parcheggiato in un posto previsto dall’organizzazione, in cui per arrivarci la strada è un po’sconnessa e l’erba un po’alta.
Al ritiro pettorale, viene consegnato una bandana come gadget, ed un buono per il ristoro finale, pizza con mortadella e birra artigianale.
Verso le 21, ci viene fatto un briefing, sotto l’arco di partenza/arrivo, situato nella piazza principale del borgo del paese, che ci ospita.
Alle 21.30 avviene puntualmente la partenza, ad andatura controllata per il primo km in cui non si deve superare la “lepre”, che si svolge interamente nel borgo, tra salitelle, discese, scale e vicoli stretti.
Poi, dopo una parte di lastricato, si entra nel bosco: poco prima del 2° km, in una ripida discesa cado, sbattendo gomito e ginocchio sinistro; dopo lo spavento, e dopo essermi sciacquato con l’acqua delle borracce che avevo dietro, riparto un po’claudicante.
Il percorso, nonostante le lampade frontali, è a tratti molto buio; si deve fare molta attenzione, per il terreno molto disconnesso, le radici e le buche del percorso, che si fa fatica a vedere.
L’altimetria è varia, con alcune salitelle belle toste, alcune su sterrato ed altre su asfalto o lastroni; tanta gente, me compreso, cammina per parecchi tratti.
Al ristoro del 5°km, decido di fermarmi per sciacquarmi le parti ferite e riempire le borracce; dopo questo ristoro ben posizionato in uno spiazzo dopo un pezzo asfaltato, ci addentriamo nel fitto bosco, con alcuni tratti monotraccia, in cui si viene graffiati da vari arbusti, dove è già tanto che si riesce a non perdersi, nonostante le numerose frecce direzionali, fettucce e led posizionati dall’organizzazione.
In questo tratto, cado un’altra volta e, successivamente, inciampo col piede sinistro su di una radice di un albero e quasi cado; a questo punto rallento ulteriormente e decido solamente di arrivare.
Dall’8° fino a quasi l’11° km, mi ritempro grazie alla compagnia di due runner e delle loro luci frontali, sicuramente molto più potenti della mia; decido di stare con loro, fino a che si giunge quasi alla fine, in cui ci sarà la luce artificiale dei lampioni.
Così faccio fino a dopo il ristoro, posizionato poco dopo il decimo km; mi si presenta un tratto abbastanza in piano su sterrato leggero, in cui mi trovo ad affrontare 3-4 curve a gomito.
Qui riesco a superare un paio di runner, che sono più in difficoltà di me.
Si esce dal bosco, e chiedo ad un volontario lungo il percorso quanto manchi alla fine; risponde che manca meno di un km e, vedendo che la strada è più illuminata e che inizia l’asfalto, cerco di raggiungere chi ho davanti.
Ci sono circa 200 metri di salita e i successivi 4-500 metri di discesa abbastanza ripida, in cui riesco a superare due- tre runner; fino a che non si arriva all’ultimo tratto di 200 metri, formato da due scalinate consecutive in salita, fatte pianissimo, che portano all’arco d’arrivo.
Per la cronaca il vincitore risulta essere Giuseppe Minici della LBM SPORT, mentre tra le donne vince, arrivando 12^assoluta, Serena Quattrociocchi, del Road Roma Runners Club.
Una bella gara, difficile da organizzare e difficile da affrontare; sicuramente meriterebbe un po’più di partecipanti.
Da migliorare il pacco gara e magari anche un bel ristoro finale.