Mentre a Rio si svolgeva, sotto la pioggia, la maratona olimpica, nell'Alta Sabina - a circa 1.000 metri di altitudine, sotto un sole cocente, si disputava in contemporanea la 39^ edizione dell' Amatrice-Configno, prestigiosissima classica internazionale di 8,5 chilometri, patrocinata IAAF, che dall' agosto del 1978 si svolge a ridosso dei ridenti pascoli a nord dei Monti della Laga, con partenza dai 955 metri di altitudine della storica cittadina, patria degli spaghetti, ed arrivo nella minuscola frazioncina di Configno, posta a 1.008 metri di altezza, tra splendidi boschi di cerro.
La gara è stata condizionata dal grande caldo, che ha creato particolari problemi agli atleti italiani, in special modo ai gemelli De Matteis, campioni azzurri della corsa in montagna, ed invece favorito gli atleti africani che hanno così ottenuto la 25^ affermazione in questa competizione, portando l' Uganda sul gradino più alto del podio per il secondo anno consecutivo con la vittoria a sorpresa del giovanissimo Albert Chemutai, appena 17enne, autore di un brillante finale, che in 24'35" è riuscito a mettersi alle spalle uno dei favoriti della vigilia, il ruandese Felicien Muhitira (24'37") e l' italo-marocchino Marouan Razine (24'38").
In campo femminile, bella affermazione dei colori italiani con la rappresentante dell'Esercito, Laila Sofyane, capace di dominare pienamente la gara dall'inizio alla fine in 29' 29", davanti alla romana della Corradini Rubiera, Federica Proietti (30'30") ed alla keniana Esher Wanjiku Mutuku (31'25").
Nel dopo gara, un ricco rinfresco con gustose bruschette ed una grande spaghettata all'amatriciana hanno deliziato il palato del folto pubblico intervenuto ad applaudire i tanti campioni ed i migliori amatori premiati sul palco dalle numerose autorità intervenute.