Partecipo a questa manifestazione per il quarto anno consecutivo e per la quinta volta in assoluto: il mio obiettivo è fare meglio dell’ora e 37 minuti dello scorso anno, e magari stare sull’ora e 35’, circa un minuto in meno dell’ultima mezza.
Dopo il raduno di squadra e le foto di rito, a circa un’ora dalla partenza, mi cambio e consegno la borsa del cambio ai camion dell’organizzazione, che l’avrebbe portata ad Ostia.
Dopo un breve riscaldamento, con annesse foto ricordo con i miei compagni di allenamento, ognuno si posiziona nella griglia di competenza.
Dopo le handbike ed i diversamente abili, alle 9:15, avviene lo start della prima onda, di cui occupo l’ultima griglia disponibile.
Il primo tratto è costituito dal ponte del laghetto in leggera discesa, per poi immetterci - dopo circa 500 metri - su viale Europa, con una curva secca a sinistra; in questo primo frangente, si deve far attenzione a non sbattere contro qualche runner, poi, fino ai 3,5km, percorriamo delle vie abbastanza larghe del quartiere EUR.
Effettuo il primo km a 4’35”, i successivi in circa 10 secondi in meno.
Da qui imbocchiamo la “1000 pini”, la Colombo, che con i suoi saliscendi ci porta verso il mare di Roma.
I km scorrono veloci, per il percorso e per il fiume di persone davanti ed ai miei lati.
Dopo il 4°km, c’è una leggera salita, che non ricordavo; al 5° km, dove c’è un tappetino di rilevazione tempo intermedio, passo ad una media di 4’23”, so che devo rallentare di 4-5 secondi per arrivare abbastanza fresco alla famigerata salita del camping, ma non riesco.
Dopo il primo ristoro, dove rallento per abbeverarmi e per bagnarmi la testa, proseguo sempre leggermente più veloce dei 4’30” al km.
Non c’è vento, nonostante si vada verso il mare, ed il primo caldo si fa sentire; vedo tanti atleti che si fermano o camminano, e non siamo neanche a metà gara.
Appena dopo il tappetino di rilevamento dei 10 km, dove la mia media si è alzata a 4’27”, inizia la famigerata salita, con pendenza al 2-3%, ma lunga circa 1,5 km; salgo con il mio passo ed effettuo l’11°km che sarà il più lento della gara, a 5’02”, e quello seguente, con rallentamento ristoro, a 4’45”.
Ho “pagato” i km corsi più velocemente del previsto e il caldo che, mano a mano, si fa sentire di più.
Intorno al 14esimo km, supero la campionessa paraolimpica Annalisa Minetti, e, in lontananza, vedo il mare che si avvicina, ma purtroppo manca ancora un terzo di gara.
Corro dei km intorno ai 4’30”, facendo fatica a frenarmi nei tratti in discesa, anche perché so che, dopo il 19°km, c’è un altro breve strappo in salita, e riesco a cambiare passo solamente all’ultimo km, agevolato da un breve tratto in leggera discesa, che porta al ”biscotto” finale, di 250+250 metri, in cui riesco ad accelerare ancora per concludere con il real time di 1 ora 34 minuti e 24 secondi, contento per l’obiettivo prefissato raggiunto, ma amareggiato dato che il mio pb di questa gara, nonché mio secondo best sulla distanza, era vicino di trenta secondi.
Con un percorso prestabilito, dopo l’arrivo, ci vengono dati: la classica mantellina antipioggia, il sacco ristoro, il gelato, il the caldo e la bella medaglia: poi mi dirigo verso il deposito sacche, il camion a cui avevo affidato la mia borsa.
Per la cronaca, i vincitori, sui 9992 arrivati, circa 700 in meno del 2016, sono - tra gli uomini - l’etiope Adoya, con il tempo di 59 minuti e 18 secondi, e - tra le donne - nonché 16^ assoluta, la keniana Cherono, con il tempo di 1 ora 7 minuti e 1 secondo.
I primi italiani sono Passeri, 12° assoluto, con il tempo di 1ora 6 minuti ed 11 secondi, e tra le donne, 7^assoluta, la nazionale Console con il tempo di 1 ora 12 secondi e 19 secondi.
Le cose da migliorare sono sicuramente il numero dei bagni chimici presenti in zona partenza, che sono sempre di meno, costringendoti ad usufruire della vegetazione circostante; il village tanto risicato e povero di contenuti, rispetto al palazzo degli anni scorsi, con molti più stand promozionali ed interessanti per noi runners.
Una gran bella manifestazione, con una grande organizzazione dietro, ma un prezzo che ogni anno aumenta, arrivata a costare quasi come una maratona.