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Inseguendo

il mito di Prefontaine

ricordando Valter Merlo

alla caccia della gara ideale

sei solo tu

come tanti anni fa

in un sogno di giovane

lungo, eterno come un sorriso

che non si può dimenticare.

Chi eri allora

E chi sei, chi sei, adesso?

Sai solo usare l’ironia di un perfetto

Finto borghese

guardando in faccia alla realtà

e guardala, dai!

e tu corri…..

Si era annotato minuziosamente su un quaderno di appunti il perché si corra. Ogni notte aggiungeva qualcosa. Scriveva gli appunti con la bic nera per non perdere la manualità della falange intaccata dal crampo dello pseudo scrittore. “Morte, ascolta perché si corre!”. Lei aveva finito appena di sghignazzare all’ultima battuta e volse il cranio laddove si puotè quasi con un tono di tenerezza: “Allora, ricapitolando, si corre: 1) per amore; 2) per noia; 3) per emulazione; 4) perché non ci si realizza in un altro sport; 5) per stare in forma; 6) per spirito di compagnia; 7) per evadere dallo stress; 8) per ingannare il tempo; 9) per prendersi degli spazi ; 10) per dimagrire; 11) per essere in pace con se stessi; 12) per riprendere con lo sport a trent’anni; 13) per riprendere con lo sport a quaranta anni; 14) per riprendere con lo sport a cinquanta anni (ora però finiamola con questa progressione aritmetica); 15) per dimenticare qualcuno/a; 16) per ricordare qualcuno/a; 17) perché glielo ordina il medico curante; 18) per sfuggire alla solitudine della metropoli; 19) per sfuggire alla solitudine della campagna; 20) per elevarsi spiritualmente; 21) per recuperare l’innocenza perduta; 22) per recuperare un’identità; 23) per recuperare lo spirito di classe; 24) per sentirsi parte di un tutto; 25) per scommessa; 26) per abbrutirsi; 27) per sentirsi belli fuori; 28) per sentirsi belli dentro; 29) per sopportare meglio (dopo) le avversità della vita; 30) per predisporsi meglio (prima) ai piaceri della vita”.