"L'atletica è uno sport straordinario", con queste parole lo speaker Gianni Mauri ha chiuso la 56^ edizione del Campaccio, parole ampiamente condivisibili e non solo in termini di running; aggiungo che in questo contesto l'atletica trova una delle sue massime espressioni. Ciò riguarda veramente tutti i livelli, dalle categorie ragazzi e ragazze, che si sono misurati sulla distanza di 1200 metri, fino agli assoluti uomini e donne, che hanno rispettivamente corso per 10 e 6 chilometri.
Era la mia "prima" al cross internazionale del Campaccio e sono entusiasta di ciò che ho visto e provato. Il percorso è veramente bello, in particolare nell'area delle montagnette, rampa di lancio per qualcuno, via Crucis per qualcun altro; abilmente concepito per chi corre ma anche per chi osserva ed incita. Spettacolari i passaggi dei campioni che sfrecciavano a velocità incredibili, scatenando l'entusiasmo e il tifo degli spettatori.
La gara femminile ha visto Elena Romagnolo condurre il gruppo sino al km 3 ad una velocità eccessiva, che poi pagherà nella seconda parte. Poi è stato un duello tutto africano (tanto per cambiare!), alla fine ha prevalso Worknesh Degefa sulla connazionale Godfay Afera ( seconda già alla scorsa Boclassic) che nell'edizione 2012 del Campaccio era già salita sul podio, occupando l'ultimo gradino. Terza si classifica la keniana Nyarvai Veronica, davanti alla americana Kin Konley che, dopo aver dato più volte l'impressione di competere con le forti africane, deve accontentarsi di un pregevole quarto posto. Ancora una volta ottima prova di Silvia Weissteiner, prima delle italiane davanti a Giulia Viola.
Più spettacolare la prova dei maschi con Andrea Lalli, recente vincitore dei campionati europei di cross, che prendeva da subito la testa della gara con generosità e coraggio. Alcuni top africani inzialmente restano indietro, anche di molto, ma poi recuperano con facilità disarmante.Lalli resta davanti sino a poco dopo il 6° km, poi viene risucchiato da keniani ed etiopi; concluderà comunque con un ottimo 29'25, il tempo di Edwin Soi (!!) vincitore del Campaccio 2012.Daniele Meucci, che aveva dato l'impressione di soffrire "l'elastico" dei primei chilometri, in realtà forse aveva in mente una diversa strategia di gara, quando gli africani hanno iniziato la bagarre è rimasto con loro, anzi spesso si è portato al comando, cedendo solo nell'ultima parte della gara. Gran tempo anche per lui, 28'59. La volata finale è parsa senza storia, poco dopo l'ingresso in pista Muktar Edris ha cambiato marcia, andando a vincere davanti a John Kipkoech e Geoffrey Kirui. Confermata l'ottima impressione che questo talentuoso 19enne etiope aveva già dato sui 10 km della Boclassic, quando non ha dato la sensazione di aver sparato tutte le sue cartucce nella volata con Imane Merga.
Grande festa, grande spettacolo, peccato che tanti colleghi master non abbiamo potuto ( o voluto) restare per vedere le gare successive alle loro prove, da quelle delle categorie giovanili fino ai top è stata veramente una grande giornata di atletica.
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