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Credo che tutti nella propria testa tutti lo abbiamo, volta per volta, pensato. Ma una cosa è pensare, un’altra è fare e realizzare i pensieri.

E per passare dalle parole ai fatti, ci vuole qualcuno che si sobbarca il lavoro di organizzare le cose. 

Ieri al Parco di Monza eravamo tanti, sicuramente più di cento runners, tutti quanti con la voglia di stare assieme, di correre assieme, di condividere la gioia, la passione, i timori per le gare a venire.  

Abbiamo fatto un allenamento sui 30 Km. (in realtà 29,5 Km, così dice il mio Gps), tre giri da 9,850 Km. ciascuno.

E’ stato bellissimo, sotto la regia di Renzo Barbugian (che ha avuto l’idea ma soprattutto si è sobbarcato la fatica e l’impegno di passare dalle parole ai fatti) abbiamo coinvolto moltissime persone.

In sette abbiamo fatto da “pace-maker” tenendo i vari tempi di maratona (dalle 3 ore alle 4,30) e ognuno di noi è stato attorniato da runners volenterosi ed entusiasti, che hanno voluto sperimentare con noi un bel lungo pre-maratona.

Era facile riconoscerci, ognuno di noi “pacers” indossava una maglietta arancione oltre al tradizionale palloncino con l’indicazione del tempo prefissato. 

Il Parco di Monza, già di per sé stupendo, ci ha regalato in tre giri tre diverse espressioni di sé; nel primo giro nebbia ed umidità quasi novembrina, nel secondo giro un bel clima primaverile, al terzo un meraviglioso sfoggio di sole e verde quasi estivo.

Il percorso è ben segnalato, basta guardare i triangoli rossi per terra, taluni con anche l’indicazione del chilometro. Al settimo Km. su una panchina sono state predisposte numerose bottigliette d’acqua a mo’ di ristoro, con divieto assoluto di disperderle gettandole per terra, obbligo rigoroso di infilarle in uno dei numerosi cestini predisposti. Anche su questo, tutto all’insegna del “low profile”, ma molto efficace. 

Nel mio gruppo (io ho fatto da lepre delle 4 ore, ritmo 5,40 al Km) siamo partiti in una trentina circa e sino al termine del secondo giro è stata davvero una scampagnata, si parlava, ci si scambiavano opinioni sulle gare disputate, grande affiatamento. Molti poi al termine del secondo giro hanno lasciato la compagnia, più orientati alla Stramilano del 24 Marzo che non alla Maratona del 7 Aprile, hanno fatto un test sui 20 Km..

Il terzo giro è stato quello più duro, ma più bello; siamo rimasti in pochi, una pattuglia di una decina di persone, ma tutti determinati ad arrivare e ad arrivare bene.

Complice il caldo, dal 26° in poi abbiamo un po’ sofferto, ma è stata ancora una volta una prova di carattere; correre in compagnia ci ha aiutati a sentire di meno la fatica, a tenere duro anche sulle ultime salitelle, a non mollare. 

E poi, al termine del terzo giro, la riconoscenza dei miei compagni di corsa, i sorrisi, la soddisfazione di avercela fatta sono stati il più bel ristoro ed il più bel premio che desiderassi.

Molti – sia in corsa che dopo- mi hanno chiesto se domenica prossima avremmo ripetuto l’esperienza, segno dell’interesse e della voglia della gente di stare assieme, di correre assieme. Incontrando molti altri runners, ho notato la loro curiosità nei confronti di questo “gruppone” multicolorato e chiassoso che avanzava per i viali del Parco.

Bravo Renzo, che hai trasformato l’idea in una bella realtà. 

A proposito, era tutto gratuito, senza alcun costo di iscrizione, era richiesta solo buona volontà, disponibilità e voglia di correre e di stare assieme.

Non so se si riuscirà a bissare l’esperienza, so solo che ieri al termine della corsa ho toccato con mano la serenità, il riconciliarsi col mondo, lo stare bene, e ho subito dimenticato la fatica.

Buone corse a tutti.