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Poiché allenarsi con questo caldo sta diventando impresa difficile, stamattina abbiamo ceduto alle sirene che ci chiamavano nella vicina Pero per questa manifestazione che offriva alcune ghiotte opportunità. La prima era la partenza alle ore 8.30 quindi le 7.30 solari, prima che il solleone la facesse da padrone. La seconda era la possibilità, in corso d’opera, di scegliere tra due percorsi da 7 e 12 km o meglio, nel nostro caso di rientrare su quello corto nel caso le energie fossero venute meno. Rimanendo sempre sul tema del ghiotto, senza dubbio il sacchetto finale, tra biscotti, cioccolato, cracker, lattecacao e compagnia, restituiva con gli interessi le calorie perse, senza considerare il ben fornito ristoro finale. Last but not least, si poteva correre in compagnia e come sapete questo è un gran bello stimolo.

Il percorso si sviluppava sull’asfalto delle strade cittadine e lo sterrato dei parchi comunali, con alcuni passaggi carini ed altri meno, specialmente quando si costeggiava o si passava sotto a qualche grande arteria di traffico. In ogni caso, tutto sommato non male. Bene anche i due punti di rifornimento idrico, indispensabili di questi tempi. Ottima la base di partenza ed arrivo costituita dalla pista comunale, il cui centro offriva servizi e docce, peraltro poco utilizzate dal popolo FIASP delle non competitive, anche se su questo punto, come al solito, siamo rimasti nell’ambiguità classica di molte di queste gare.

In effetti, volantino alla mano, la gara era rigorosamente non competitiva ed i premi riguardavano soltanto aspetti non agonistici, come i gruppi più numerosi. Nella pratica allo start delle 8.30, dal gonfiabile è partita una gara normale, quanto meno per i più “assatanati” tanto è vero che alla fine, come per magia, son saltate fuori le coppe per i primi tre uomini e le prime tre donne… Ma visto che era una non competitiva e poi non vogliamo passare per la “Polizia Politica FIDAL” non confesseremo i sei nomi nemmeno sotto tortura.   

Quello che vorremmo invece raccomandare agli organizzatori è una maggiore attenzione alle indicazioni sul percorso, quantomeno per i primi. Malgrado il tracciato fosse ben presidiato, il primo classificato ha avuto vita facile perché al secondo ed al terzo ad un certo punto sono stati fatti fare circa 300 metri in più, con relativa perdita del podio per uno e della possibilità di combattere per la vittoria fino all’ultimo per l’altro…

Detto questo, mentre eravamo sdraiati sull’erbetta curata del campo di calcio per lo streching finale, convenivamo con i nostri compagni di viaggio che l’evento non è certo da bocciare. A Pero ci ritorneremo.

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