You are now being logged in using your Facebook credentials
La settima edizione ha presentato il giro da Paura in versione inedita, quella di una non competitiva eppure la partenza è stata rigorosamente unica, forse per le abitudini degli anni passati, forse perché nella testa di molti rimane un confronto con tutti i crismi della competitività.
L’uscita dal circuito Corrimilano, trofeo che ha indiscutibilmente contribuito al lancio di questa manifestazione, poneva dei quesiti relativamente al gradimento di questa scelta da parte dei runner e, dal punto di vista puramente aritmetico, la risposta è stata negativa, infatti ieri erano oltre 300 a misurarsi lungo il perimetro dell’Idroscalo contro i 500 degli anni passati. Confesso che sono rimasto un po’ sorpreso, non pensavo ad una riduzione così consistente né credevo che i gruppi sportivi milanesi avrebbero disertato in massa, salvo pochissime eccezioni,solo perché…. mancavano il chip ed i premi di categoria. Oltretutto non mi pare ci fossero concomitanze “pericolose”.
Invece a mio parere questa scelta è valida ed interessante. Il percorso è sempre lo stesso, perfettamente misurato, la verifica delle proprie prestazioni può essere fatta comunque , sia pure non possa essere certificata. Si è vista qualche faccia nuova, non appartenenti a gruppi sportivi e/o tesserati Fidal. Il prezzo si è drasticamente ridotto, da 10 a 6 euro ( e non è male, di questi tempi), eppure nonostante questo c’era un piccolo pacco gara alimentare e, soprattutto, il ristoro finale è stato più che adeguato e superiore alla media, neanche…… confrontabile con le carestie degli anni passati.
 
A ciò aggiungo che non sono mancati i servizi che io ritengo basilari, come il deposito borse e il percorso che, grazie agli apripista Busetto & Adriano Son, ci ha consentito di correre senza intralci e situazioni di pericolo per chi invece si trovava all’Idroscalo a passeggiare.
 
Infine, se le prestazioni non potranno essere certificate, certamente tutti potranno ricordarsi di questa serata anche grazie al nostro fotografo Arturo Barbieri, che ha scattato a ripetizione. Cercatevi nel servizio fotografico.
 
Ora tocca a Bonesini e compagni dell’Atletica da Paura fare le valutazioni del caso, a me sembra che l’idea della non competitiva, con queste caratteristiche, sia percorribile anche in futuro, magari promuovendo la manifestazione con maggiore anticipo e inserendola nel calendario annuale di competenza. Insomma, per usare una frase un po’ scontata, ma non me ne viene in mente un’altra e sono di fretta, per me….buona la prima in questa modalità.