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Brescia Brixia Half Marathon 2013- SERVIZIO FOTOGRAFICO - La Brixia Half Marathon in qualche modo nasce come idea nel lontano 2003, anche se si trattava di una…pedalata! Da questa in poi si sono succedute tante iniziative sportive, sempre fortemente orientate verso la beneficenza.
Poi succede che Brescia nel 2011 perde la sua mezza maratona settembrina ed ecco che Lucio Zanchi, che nello sport ha coniugato passione e professione, decide di lanciarsi nel running con la prima edizione della Brixia Half Marathon, corsa nel 2012 da quasi 500 runners.
I numeri del 2013 dicono 720 classificati nella gara agonistica, ai quali vanno ad aggiungersi i 250 della non competitiva “ Corri per l’Alzheimer”, manifestazione voluta per mantenere viva la filosofia del Millennium Sport Fitness ma anche l’attenzione su questa terribile malattia degenerativa.
I numeri quindi descrivono un successo di partecipazione, un più 50% di questi tempi è tanta roba, ma io credo che i margini di miglioramento siano notevoli, per l’ambizione degli organizzatori ma anche per le caratteristiche della gara stessa e di ciò che offre complessivamente a chi corre.
I risultati.
Lahcen Mokraji vince la gara maschile in 1h06’24, sia pure appaiato come tempi a Abdellatif Tyar ( un po’ strano,viste le foto), al terzo posto Ahmed Nasef in 1h06’26.
Interessante rilevare le buone posizioni degli italiani, sono cinque nei primi 10, nell’ordine Nicola Venturoli ( 5°), Tommaso Vaccina (6°), Tito Tiberti (8°), Simone Faustini (9°), Simone Bonomini (10°).
I tempi realizzati, sia pure di non elevato spessore tecnico, sono tuttavia da mettere in relazione ad un percorso non velocissimo, di cui riferirò dopo.
Al femminile è Khadija Arafi ad occupare il primo posto col tempo di 1h18’38, seguito da Josephine Njoki Wangoi ( 1h19’56) e Marzena Michalska ( 1h22’).
 
La sede logistica della gara è molto buona, gli spazi sono ampi e tutte le operazioni del pre gara si sono svolte rapidamente; anche il riscaldamento è fattibile all’interno del Campo di Marte, piuttosto che correre su strade parzialmente ancora aperte.
Il percorso è molto vario, si corre per buona parte in città con diversi passaggi nel centro storico nella prima parte di gara. Ottima la sede della partenza, sufficientemente ampia per contenere un numero ben maggiore di concorrenti, al 4° chilometro si attraversa Piazza della Loggia ed è difficile non avvertire un momento di tristezza, anche se sono passati quasi 40 anni dal quel tragico 28 Maggio 1974.
I primi 11 chilometri della gara sono sostanzialmente in piano, salvo qualche piccolo strappo , anche se il tracciato non è certamente definibile “piattone” a causa di diverse ondulazioni.
Invece dal chilometro 11, come mi aveva preannunciato il dr. Venturoli, si sale sempre e così sarà sino al km 16, non sono salite vere e proprie, in alcuni tratti sono quasi impercettibili, però si sentono, forse anche perché si è ormai nella seconda parte della gara.
Dal 16 km in poi ( località Collebeato) si scende dolcemente verso Brescia, se si è stati capaci di gestire gli sforzi sino a quel punto, da qui all’arrivo si possono sviluppare velocità interessanti, a tutti i livelli prestativi. Per dare un ordine di grandezza ( che però riguarda pochi…) i top runner che prima erano saliti alla media di 3’20-25/km, qui vanno molto vicino a 3’.
E’ qui che incontro Raffaella Ramazzotti, di Desenzano, sta cercando il suo personale, decidiamo di provarci insieme. Ha speso molto sinora, forse anche distribuendo male gli sforzi, però è determinata a riuscirci. Correre insieme aiuta, è risaputo, ma se non ne hai c’è poco da fare. Invece Raffaella ne ha, soprattutto nella testa, ha obiettivi importanti davanti a se e sa che questa tappa del suo avvicinamento può servire molto. Soffre, ma riesce nell’intento. 1 h 38’21 dice il tempo di sparo, un minuto se ne è andato via. Complimenti!
 
In conclusione per me è una gara da promuovere, non ai massimi voti ma del resto siamo alla seconda edizione. Al ristoro finale si trovava solo acqua, in realtà la scelta è stata quella di inserire un “kit” ( frutta,integratore,merenda, bevanda) direttamente nel pacco gara, una scelta razionale dal punto di vista dell’organizzatore ( e che limita gli eccessivi prelevamenti dai tavoli…) tuttavia all’arrivo si può avere la necessità di integrare subito con qualcosa di diverso ( ad esempio the) e magari anche solido, anche perché il ritiro del pacco gara spesso avviene in tempi successivi.
Altra cosa da rilevare, nella prospettiva di una crescita numerica, è la questione delle docce.
Apprezzabile che fossero disponibili ( spesso nelle gare nei centri cittadini non ci sono affatto) però potrebbe rilevarsi insufficienti nelle prossime edizioni.

Ampio servizio fotografico a cura del nostro Arturo Barbieri e disponibile nell'apposita sezione