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Che non fosse una passeggiata la seconda tappa del Cross per Tutti che si è disputata oggi a Cesano Maderno, dopo tutta l’acqua caduta dal cielo nei giorni scorsi, lo sapevano tutti, ma non credo che in molti si aspettassero una gara così dura e impegnativa. Fango, fango e ancora fango prima della gara, durante la gara e dopo la gara. Addirittura, in alcuni punti del prato antistante la zona partenza e arrivo, se restavi fermo per qualche minuto poi era un’impresa staccare i piedi dal suolo per quanto si era immersi nel fango e, come stava spiegando a qualcuno Luca Caffù, ancora più insidioso per il terreno argilloso tipico di questa zona.
L’appuntamento era per le 8,00 al campo sportivo di via Martinelli per il 7° Cross Città di Cesano Maderno valido come 2^ tappa del Cross per Tutti 2014, ma al mio arrivo al campo gara, la prima batteria, quella composta dalle categorie maschili da SM 50 in su, era appena partita. In realtà io sono arrivato al campo sportivo alle 8,45 ma poi fra saluti, chiacchiere e la cautela nel percorre la “palude” fra la struttura che fungeva da logistica e il campo gara, di fatto mi sono perso il primo sparo della giornata.
Avevo corso qui tre anni fa e rispetto ad allora nulla è cambiato: stesso percorso di 2 km tutto tracciato sul terreno di proprietà della Bracco e di Basf Italia, da percorre 3 volte per tutte le categorie maschili e 2 per quelle femminili senior master.
Quando ho finalmente raggiunto le transenne i cinquantenni e over, stavano affrontando il lungo rettilineo proprio di fronte a noi. Alle transenne pochi spettatori oltre ai numerosi giudici FIDAL, a Rosanna e Gianni, anche oggi insieme per dividersi la fatica, ma anche il divertimento per raccontare le innumerevoli gare in programma, e il solito RobertosuperclikinfangatoMandelli. A proposito è da sottolineare come Roberto400000foto, nonostante gli stivaloni quasi ascellari e l’ombrello, riuscisse a muoversi agilmente su tutto quel fango spostandosi dalla partenza a vari punti del percorso per poi tornare all’arrivo: un mito!
Mentre attendo il primo passaggio dei concorrenti passa e ripassa Luca che sta controllando ogni minimo particolare e, muovendosi anche lui con una certa agilità sul fango, sta facendo il doppio dei km dei concorrenti. Nonostante tutto il suo da fare, riusciamo a scambiare qualche chiacchiera e ne approfitto per “lamentarmi” del fatto che non ci fossero per strada cartelli indicatori del ritrovo e la sua risposta è stata “Fabio, li avevamo messi, ma la pioggia se li è portati via”.
Mentre parliamo transita il mitico Franco Togni seguito già a distanza di sicurezza da Massimo Martelli e poi, via via tutti i concorrenti di questa batteria. Stesso copione al secondo passaggio. A proposito del secondo passaggio, quando è passato Massimo, mio compagno di squadra che era decisamente in ritardo rispetto al giro precedente, mi ha detto: ho perso entrambe le scarpe nel fango e mi sono dovuto fermare per cercarle!
Franco Togni, un grande campione davvero, ha tagliato il traguardo dopo 22’53” di gara seguito da Massimo Martelli, già secondo settimana scorsa a Paderno Dugnano dove era stato battuto da Paolo Donati, in 23’22”. Per vedere il podio della prima batteria completo abbiamo poi aspettato oltre un minuto (1’08” per l’esattezza) per assistere all’arrivo di Pietro Pastore (24’30”). Da notare che tutti e tre sono SM 50, mentre gli arrivati totali della prima batteria sono stati 85, contro i 126 di una settimana fa e la differenza ritengo sia dovuta sia alle condizioni meteo, ma anche alla concomitanza con la gara del Trofeo Monga di Treviglio e all’esordio del Brianzolo con la gara di sabato a Cantù.
Alle 9,45, e graziati dalla pioggia, è la volta, come da copiane standard del circuito, delle altre categorie maschili, dove si nota già un discreto numero di maglie dei Runners Bergamo e, alla fine, sarà un trionfo per la società bergamasca, e che sia così lo si intuisce sin dal primo passaggio dove a transitare sulla linea di partenza sono proprio tre loro atleti. Se settimana scorsa due su tre delle gare senior master si erano concluse in volata, oggi non è stato così perché i vincitori hanno avuto tutti vantaggi più che rassicuranti sui secondi.
La vittoria di questa batteria è quindi andata a Driss Jezn (SM45) che, dopo il terzo posto assoluto di settimana scorsa, ha dominato i suoi avversari, nonché compagni di team, e ha chiuso con il tempo di 22’39”. Alle sue spalle, staccato di 10”, si è piazzato Giovanni Moretti (22’49”) mentre al terzo posto si è piazzato Mauro Pifferi (22’59”). Alla fine saranno 96 a tagliare il traguardo in questa batteria.
Decisamente meno numerosa la partecipazione femminile, tutta riunita nella terza batteria. Partenza lanciata di una rediviva Paola Felletti che, preso il comando della corsa, non lo ha più mollato tagliando il traguardo sotto lo sguardo compiaciuto di Silvio Omodeo (l’allenerà ancora?). Paola, categoria SF40, ha fermato il cronometro sul tempo di 16’45”. Al secondo posto si è classificata Elena Fustella (SF50) che ha prevalso, con il tempo di 17’44”, su Valentina Pelosi (SF40) arrivata dopo 17’59” di corsa. Elena e Valentina si sono invertite le posizioni rispetto a settimana scorsa. Per la statistica, sono state 39 le donne al traguardo.
Ormai la zona partenza arrivo era un delirio di genitori e bambini, per lo più gasati per le condizioni del terreno, in attesa del loro turno di gara.
I primi a partire sono stati quelli del 2008 (maschi e femmine insieme), 24 in totale, che per niente intimoriti dallo sparo del giudice, sono partiti a razzo per correre i 400 mt del percorso riservato a loro. Dopo la partenza ho raggiunto, con non poca fatica per la confusione di gente, l’arrivo dove poco dopo è arrivato Mattia Calabretta che ha tagliato il traguardo sommerso dagli applausi e quasi incredulo.
Mentre Rosanna chiamava alla spunta i bambini del 2007 ho “abbandonato” ii campo gara dopo aver consultato l’orologio e deciso che, se avessi corso (eufemismo) sarei arrivato in tempo in piscina per fare qualche vasca prima che chiudesse.
Mentre riattraversavo “la palude” ho incrociato un gruppo di ragazzini e uno, credo rivolgendosi all’allenatrice, si lamentava: “ma non si può correre così!” è stata l’unica voce stonata in uno splendido coro di bambini, giovani ecc. che ha animato anche questa seconda tappa del Cross per Tutti
E adesso tutti alla Cinque Mulini.