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S.Vittore Olona 5 Mulini 2014 R.Lollini foto Roberto Mandelli
-SERVIZIO FOTOGRAFICO -
Come vestirsi se si corre nella Scala del cross? Beh, non certo in smoking, ma di sicuro utilizzando la divisa migliore, le scarpe più nuove. Insomma, non si sta andando alla corsetta da ridere, ma a San Vittore Olona, alla Cinque Mulini. Bisogna fare bella figura. 

La giornata è perfetta. Il sole in cielo illumina il Monte Rosa sullo sfondo. Il terreno si è asciugato dopo alcuni giorni senza pioggia. Le poche grandi pozzanghere che ancora resistono, vengono quasi completamente neutralizzate da un enorme balla di erba tagliata. Le ventate gelide scompaiono per magia al primo start. La temperatura è ancora poco sopra lo zero ma col passare delle ore si addolcirà superando quota dieci gradi, a beneficio di chi correrà successivamente, tra cui una marea di ragazzi e bambini, a rendere la festa ancora più bella.

Sono i master delle categorie over 50 e seguenti ad aprire le danze di questa altolocata manifestazione, anche se a dare un connotato “dilettantistico” è la mancanza della linea di partenza come fa notare giustamente Remo Andreolli, un veterano di classe. Sarà un nastro di plastica a mettere tutti in riga.

Finalmente si parte. Ci siamo anche noi e veniamo subito risucchiati a fondo gruppo. Qui van tutti forte. C’è gente che arriva da tutte le parti d’Italia. Il livello è simile ad un campionato nazionale. Dopo un primo giro ridotto eccoci sul tracciato che seguiranno anche i top runner. Noi lo percorreremo due volte, loro cinque. E’ molto simile ma non identico a quello degli anni scorsi. Ora si transita anche vicino all’Olona con una rampa in più, bella tosta. Ovviamente non mancano i due mulini, Cozzi e Meraviglia, il più suggestivo.

Siamo arrivati: fatica pari alla soddisfazione. Il Podista Parvenu, il nostro fanatico alter ego, ha preso una bella battuta e non sapendo come giustificarsi, parla di “prova d’orgoglio in condizioni fisiche non ottimali”. Come direbbe Julio Velasco, chi vince esulta e chi perde spiega…

Bene il servizio post gara, con ristoro, tenda per cambiarsi ed anche un pacchettino gara, ma quel che più conta una medaglia ricordo. Altre volte saremmo meno interessati, ma quella della 5 Mulini non vogliamo perderla. Il tutto per 5 Euro, doccia compresa, anche se per quest’ultima dobbiamo fare qualche peripezia, compreso incrociare un signore barbuto in un campo sportivo, dove erroneamente ci hanno diretto, che difficilmente potrebbe qualificarsi per le olimpiadi della simpatia. Di sicuro questo signore non potrà rovinarci la giornata perchè noi siamo stati alla 5 Mulini. Ecco quello che ci piacerebbe che ci domandassero qualche volta, quando diciamo che siamo dei runner, è sapere se abbiamo corso qui invece che alla solita maratona trendy.

Concludiamo con i due podi della gara internazionale. Tutto keniano quello maschile, con imperiale volata lunghissima di Paul Tanui Kipngetich, a precedere Alex Kibet e Thomas James Lokomwa. Al femminile distacchi più sensibili tra Faith Kipyegon (Kenia), Gemma Steel (UK) e la statunitense Jennifer Simpson.

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