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Questa mattina una moltitudine di corridori ha invaso le strade di Brescia, baciata da un sole primaverile giunto in anticipo.

Le note degli artisti in strada si sposavano su di uno spartito immaginario con quelle dei passi degli atleti.

Una manifestazione tecnicamente perfetta se si esclude un tempo di attesa per il ritiro pettorale un po' troppo lungo, ma alleviata dalla gentilezza e dal sorriso degli operatori addetti a tale compito.

L'evento era dedicato al super maratoneta Giuseppe Togni partito, qualche settimana fa, per la sua corsa più lunga che non ammette ritorno.

Penso che Giuseppe avrebbe apprezzato l'affetto mostrato dagli organizzatori nel ricordarlo con un minuto di silenzio in partenza seguito dall'inno italiano cantato, prima sottovoce, poi con convinzione dai partecipanti.

Il suo sorriso all'arrivo stampato su una foto posta sul palco era vero come l'emozione sul viso di Riccardo.

Lui Togni non l'ha conosciuto personalmente, ma ha letto la sua storia. Era un coetaneo di suo padre che purtroppo l'ha lasciato troppo presto.

Quando ha visto un video su Giuseppe, Riccardo ha colto la luce nei suoi occhi e ha sentito che doveva essere una persona speciale. Nella sua immagine ha ritrovato quella del padre. Per questo motivo, oggi, ha corso con un retro pettorale dedicato al super maratoneta la sua mezza maratona più veloce.

Riccardo insegue un sogno chiamato maratona. La stessa distanza che Giuseppe trattava con i guanti.

Non lo ha fermato il diabete che tratta con naturalezza e ironia, non lo hanno fatto desistere gli allenamenti "matematici" dopo le giornate di lavoro invernali.

Attendiamo di vedere alzate le sue braccia al cielo in un abbraccio che cancella ogni distanza.