Per oggi niente pettorale, chip e classifiche, torno a correre una tapasciata, una “modalità” podistica che consente di correre in totale libertà. Scelgo questa Camminadda perché non avevo mai partecipato e decido di farlo da solo, già, perché se sei in compagnia c’è sempre qualcuno che comincia a tirare…..come ben sanno i lettori di questo sito.
Organizzazione a cura del gruppo Avis di Spino d’Adda e la Polisportiva Atletica Spinese, con Costantino Rancati e Carlo Brioschi a dirigere le operazioni, coadiuvati da tanti volontari e protezione civile.
I percorsi sono i classici 8-13-21 ma c’è anche una 30 chilometri per non far mancare proprio niente. Opto per la 21, che prevede circa 8 chilometri lungo l’Adda ma in realtà l’elemento acqua ti accompagna per gran parte del percorso data la presenza del canale Vacchelli e di numerose rogge. La parte sul fiume è veramente bella , si attraversa anche una verdissima proprietà privata, aperta solo per l’occasione. Ma tutto il percorso è veramente gradevole , per l’80% si corre su sterrato e qualche tratto erboso, ma il fondo è sempre piuttosto regolare e non crea particolari problemi.
Alla fine sono stati 1334 i partecipanti sulle varie distanze, interessante la formula di consentire le partenze degli 8 e 13 km sino alle 10, una formula che nell’intendimento degli organizzatori voleva sollecitare alla partecipazione anche i meno mattinieri e meno inclini a lunghe fatiche.
Il pacco gara era costituito da un dolce tipico locale, la Tortionata, il prezzo di 4 euro (4,5 se non sei iscritto alla Fiasp) è nella media se non addirittura sotto, visto che qualcuno comincia a spingersi verso i 6-7 euro ( e magari a fronte di un paio di calzini tipo usa e getta da 99 centesimi). Ricco ristoro nel dopo gara con dolce e salato.
La chicca finale della disponibilità della doccia, tutto sommato piuttosto rara alle tapasciate, completa a rendere questa manifestazione molto apprezzabile sotto tutti i punti di vista.
La mia giornata si conclude in bellezza, perché incontro a sorpresa Paola e Antonello, due amici che facevano parte della nostra sfortunata trasferta newyorkese del 2012, trasferta che però alla fine ha portato uno splendido frutto, un bel bambino di nome Lorenzo che ho potuto conoscere oggi.
Antonello corre (anche forte) , Paola è tornata a correre dopo la maternità, secondo voi, che farà da grande Lorenzo?