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E finalmente ce l’ho fatta! Questa gara per tanti motivi mi era sempre “sfuggita” ma oggi ho coronato l’inseguimento.
Di cronaca e classifiche se ne occuperà a breve il collega Fabio Maderna, magari un filino in ritardo a causa di una lunga sosta in qualche trattoria locale, peraltro il modo migliore per concludere una giornata di sport, ma non solo.
Di tutto quanto ho sempre sentito dire di buono di questa manifestazione ho avuto ampie conferme: capacità, esperienza e professionalità nel mettere in piedi e mantenere nel tempo un eccellente “prodotto” podistico. Lo si nota nelle piccole come nelle grandi cose, ad esempio i ristori su due file e con i tavoli ben distanti tra loro, per evitare la ressa, il tutto facilitato da personale decisamente sveglio.
Ma siccome la perfezione non è di questa terra ecco la scivolata sulla riconsegna delle borse, tempi di attesa di 30-40 minuti a causa di un imbuto che prima alla consegna…non c’era, gli spazi infatti erano ben più ampi. Cosa sia successo non lo so, mentre registro l’arrabbiatura del responsabile dell’organizzazione, seccato almeno quanto quelli che hanno dovuto attendere. In questi casi si tende sempre a minimizzare, invece così non è stato.
Il percorso mi è piaciuto, si corre quasi sempre in città o appena in periferia, veloce ma non velocissimo, intendiamoci, la pianura padana è…..proprio pianura, tuttavia sono diversi i sottopassi e le curve abbondano, e poi sono la partenza ed i primi 1000-2000 metri a rendere il tracciato un tantino più complicato. Detto questo, a beneficio degli amanti dei piattoni, io preferisco decisamente questa tipologia di percorso, nessun noioso ed interminabile rettilineo e diversi passaggi gradevoli ( ad esempio verso il Po e in zona centro).
Il clima non è stato dei migliori e non ha certo favorito le perfomance, a tutti i livelli, non c’era né sole, ne’ pioggia, né vento, tuttavia la temperatura era elevata per questa distanza, oltre ad un alto tasso di umidità che di certo non favoriva la respirazione.
L’arrivo in piazza Duomo è un qualcosa di spettacolare, anche se poco prima 200 metri di salita su porfido ti hanno consumato le ultime energie rimaste.
E dopo è festa, perché si festeggia (o almeno si dovrebbe) sempre dopo la fatica, comunque sia andata. Mi infilo in mezzo agli arrivati, ecco un po’ di impressioni e miei commenti.
Alessandro Claut mi ha rinfrancato col running…..dopo aver udito nel pre gara le lamentele di una ventina di podisti che avrebbero avuto tutte le disgrazie di queste mondo, si presentavano in condizioni penose, etc etc… mi aveva detto che stava bene, che avrebbe cercato di fare 1h09’. Ha fatto 1h09’33.
Complimenti a Paola Oldani per il suo personale di 1h40’38.
Deborah Toniolo è quinta assoluta in 1h15’11, voleva e poteva fare meglio ma si è trovato sola troppo presto. Mi ha fatto strano vedere lei e il marito Giovanni Ruggiero ( un ex grande atleta che si difende ancora molto bene) senza la piccola Giorgia ma ogni tanto tocca anche ai nonni …godersela.
Francesco Puppi, un 22enne forte nella corsa in montagna che di tanto in tanto si cimenta nelle gare su strada, chiude in 1h11’56, ad un minuto circa dal suo pb ( 1h10’43). Confessa una partenza un po’ azzardata, ma penso anche che la lunga stagione appena conclusa della corsa in montagna non abbia certo aiutato la velocità di base. Un grosso in bocca al lupo per il suo progetto 2015, dichiarato tanto con umiltà quanto con decisione: entrare nella nazionale di corsa in montagna.
Danilo Goffi fa 11° assoluto e secondo degli italiani in 1h06’24. “potevo fare meglio”, ha dichiarato, ma è molto “carico”, e con tutti i chilometri nelle gambe in prospettiva New York mi pare già un ottimo risultato. Un grosso in bocca al lupo anche a te.
Roberto Cella fa primo di categoria SM50, insomma, siamo avanti…..eppure 1h16’54 è un bell’andare. Dice di aver fatto da lepre fino al km 18 ad un paio di donne forti, poi ci ripensa e dice che….forse era il contrario.
Infine, la storia più bella. La raccontano le gemelle Barbara e Francesca Vassallo, da Palermo ( ma corrono con l’Atletica Virtus Acireale), simpatiche , sorridenti e ….forti. Barbara chiude in 1h22’55, Francesca in 1h31’34, tutto sotto gli occhi di un orgoglioso papà Francesco. Dimenticavo, sono del 1996 e le allena un certo Tommaso Ticali. Grandi ragazze, se continuate a correre forte e a sorridere avete un radioso futuro davanti a voi.
Chiudo con l’emozione della voce di Gianni Morandi, pochi minuti sul palco e l’entusiasmo era alle stelle. Poi sono bastate poche note di “uno su mille ce la fa”, canzone quanto mai vicina a tante cose della vita (running incluso) e la pelle d’oca si alza…è successo solo a me?
Per la cronaca, con i suoi (quasi) 70 anni ha corso in 1h57’12. Evvai!