
SERVIZIO FOTOGRAFICO
Il 18 ottobre 2009, dopo 1:51:56 di corsa, terminavo la mia quarta partecipazione alla Maratonina di Cremona. La prima era stata nel 2005 e fu “amore a prima vista” per tutto: organizzazione, percorso e per la città di Cremona, dove avevo lavorato per qualche anno. Una serie di vicissitudini poi però mi hanno tenuto lontano da questa gara …. fino a oggi quando sono tornato per la 13^ Maratonina di Cremona.
Il mio ritorno nella città del Torrazzo è “partito da lontano” quando, a inizio anno, proposi la gara come mezza per il campionato sociale dell’Atletica Lambro e la proposta passò a pieni voti: sarei tornato a Cremona non come partecipante, ma ad accompagnare e tifare i miei compagni.
La svolta qualche settimana fa quando mi è arrivata la comunicazione di una presenza massiccia di Podisti.Net alla gara e mi è venuta l’idea di chiedere, per raccontarla dal vivo, di poterla seguire dalla macchina del cronometraggio (quella che apre la gara per intenderci) e così oggi, grazie alla disponibilità di Mario Pedroni alle 9,10, dopo aver assolto i miei doveri di presidente al ritiro pettorali e aver augurato una buona corsa ai miei 28 compagni di squadra presenti, ero davanti al gonfiabile della partenza posto in via XX Settembre vicino alla macchina, in attesa del via. E in attesa erano anche i 3300 partecipanti che erano ancora accalcati all’inizio della via in attesa che togliessero le transenne e poter defluire fin sotto l’arco gonfiabile. Intanto dalle mie parti continuavano a riscaldarsi gli atleti con il numero del pettorale con lo sfondo rosso: i top che potevano prendere posizione davanti a tutti e fra loro ho salutato Danilo Goffi e Lachen Mokraji, che non vedevo da diverso tempo. La scala in dotazione a RobertosuperclikMandelli era già posizionata mentre lui continuava a scattare foto ai top.
Qualche minuto prima delle 9,30 la macchina era al completo: oltre al sottoscritto, l’autista, una signora dell’organizzazione, un giudice Fidal e l’illustre presenza di Gianni Poli.
Allo sparo, puntuale alle 9,30, dietro di noi si posizionano un nugolo di biciclette dello staff e questo mi/ci rende difficile vedere cosa avviene durante i primi 500/600 metri di corsa, poi la situazione migliora e dietro di noi si materializza un gruppo di almeno 15 concorrenti e fra loro gli unici che riesco a riconoscere sono proprio Danilo e Lachen.
La nebbia che avevo trovato arrivando da Milano, nel frattempo si è riversata sul percorso trasformandosi in foschia e regalando ai concorrenti tantissima umidità e condizioni di corsa che non definirei, climaticamente parlando, ottimali. Questa condizione non sembra però preoccupare il gruppo di testa che, con il passare dei chilometri, perde qualche elemento (il primo che vedo arrendersi al ritmo imposto è proprio Danilo) ma i “superstiti” continuano a viaggiare a una media di 2,56 al km.
Fra il 5° e 6° km è Lachen che abbandona il gruppo di testa, peccato!.
La selezione continua nei successivi km fino a quando restano in cinque: non conosco i loro nomi ma vedo i pettorali: 1,2, 3, 4 e 21. A ogni km grido, sporgendomi dal finestrino, lo stop a Gianni che comunica il suo rilevamento cronometrico alla macchina e la regolarità dei “battistrada” è, per me, impressionante.
Nonostante siano passati cinque anni dalla mia ultima partecipazione, sono sorpreso di constatare che almeno l’80% del percorso è ancora ben impresso nella mia memoria.
Il ritmo non cala e il numero 2 alza bandiera bianca cosa che avviene, poco prima del 18° km anche per il 4 che tenta disperatamente di non staccarsi, ma senza successo e i tre al comando (i pettorali 1, 3 e 21) iniziano la volata per la vittoria.
Gianni, si volta e guardando la corsa dei tre e la loro spinta, si sbilancia in un pronostico e ci dice che il n 1 è quello che lo impressiona maggiormente e che lo vede come vincitore.
E’ il passaggio al 20° km a scatenare la bagarre finale con il n 3 a provare l’allungo mentre dietro a lui tiene il 21 e il n 1 che sembra perdere qualche metro. Questa è l’ultima immagine che ho perché poi, non potendo con la macchina arrivare fino all’arrivo, l’autista accelera e perdo il contatto visivo con i tre. Scendiamo dall’auto proprio all’inizio dello strappetto finale che immette nel rettilineo d’arrivo di Piazza del Comune giusto in tempo per vedere arrivare, come un treno, proprio il n 1, al secolo Silas Kirwa Ngetich, seguito dal n 3, l’esordiente sulla distanza, Elvis Kipkoech e poi, con qualche metro di distacco, il n 21 Lhoussaine Oukhrid e questa sarà la classifica finale. Grande Gianni!
Per la cronaca i due atleti keniani hanno terminato la loro gara rispettivamente in 1:03:00 e 1:03:05 mentre il terzo classificato, di nazionalità marocchina, ha concluso in 1:03:26.
L’arrivo di una bicicletta dello staff ha annunciato che la prima donna stava giungendo al traguardo e ad aggiudicarsi la 13^ Maratonina di cremona femminile è stata Zakia Mohamed Mrisho che ha chiuso in 1:11:49 staccando di quasi 30” Viola Jelagat (1:12:18) mentre al terzo posto si è classificata Laila Soufyane, prima delle italiane, che ha portato a termine la sua fatica in 1:12:47.
Ho aspettato, applaudito e incitato per gli ultimi metri i miei compagni di squadra e i tanti amici che avevano scelto di correre a Cremona, ma anche Flavio Portaluppi, Presidente dell’Olimpia Milano arrivato dopo 1:44:17 e intervistato da Fabio Rossi e il, forse meno conosciuto, Presidente della Provincia di Piacenza Massimo Trespidi che ha terminato la sua fatica in 1:30:39.
Alla gara hanno anche partecipato due firme del giornalismo locale: Fabrizio Barbieri, che su La Provincia racconta le imprese della Cremonese, e Giovanni Palisto volto della TV Cremona 1 che hanno tagliato il traguardo rispettivamente dopo 1:39:22 e 1:47:49 per la serie carta stampata batte televisione 1-0.
Abbiamo parlato di Cremonese e proprio in coda alle premiazioni, sul palco per una breve intervista, è salito Federico Smanio, che per quattro anni ha vestito la maglia grigiorossa e che ha corso i 21097 metri in 1:42:01.
L’arrivo di Cinzia, dopo 2:30 di gara, ha posto fine alla mia attesa in prossimità del traguardo e ho potuto spostarmi sotto il palco ad aspettare le premiazioni.
Dopo le emozioni che la Maratonina di Cremona mi ha regalato come podista, oggi mi ha fatto vivere un’altra bella esperienza.