
SERVIZIO FOTOGRAFICO
- Oggi è andata in scena la seconda prova della 34^ edizione del trofeo intitolato a Emilio Monga, in condizioni climatiche più che accettabili, in particolare in confronto con quanto avvenuto negli anni precedenti.
I mille lavori stradali, e non solo, di queste parti, hanno imposto un ulteriore cambiamento del percorso, però gli organizzatori dell’Athletic Team se la sono cavata bene , anzi, il fatto di girare ancora di più attorno alla pista di atletica ha consentito un notevole supporto degli spettatori e di chi aveva già corso oppure era ancora in attesa della sua prova.
La formula è quella ormai collaudata, cross corto, medio e lungo, rispettivamente circa 3, 6 e 9 chilometri, una formula utile e funzionale, arrivi e decidi, in relazione allo stato di forma e alla voglia di faticare.
La redazione lombarda è al gran completo, oltre al sottoscritto c’è Lollini, il Maderna che, forse, si prepara al grande rientro e il Mandelli, sempre pronto e bravo a immortalare le gesta più o meno atletiche dei tanti partecipanti. Alla fine sono stati 400 i classificati, il 50% di essi hanno optato per la distanza media.
Tra questi c’ero anch’io, mi pareva la distanza giusta o forse ho preferito evitare il collega Lollini che ha scelto il corto, di questi tempi è in buona forma, al contrario di me, una mia eventuale sconfitta (evento peraltro raro nelle nostre sfide) lo avrebbe reso insopportabile.
Non posseggo scarpe chiodate, quindi non mi ponevo il problema di tanti, se indossarle o meno e con quali chiodi la “performance” sarebbe risultata migliore; certo che le tante curve secche imponevano non pochi problemi di equilibrio e di rallentamento.
Comunque tutto bene, compreso l’affettuoso incitamento dell’amica Cristina Guarneri, che all’ingresso della pista, in dirittura di arrivo, mi chiede di fare un allungo finale, non ce ne sarebbe proprio, ma la richiesta è accompagnata uno splendido sorriso e allora ci provo…
Passo la parola al collega Lollini…
Ringrazio Maurizio, bravo collega e valente corridore che purtroppo soffre di una grave forma di amnesia relativamente all’esito dei nostri confronti diretti.
Pioltello è piazza dal bollino blu quando si parla di organizzazione di eventi podistici. Quindi qui non manca nulla a partire dalla civiltà, spesso negata altrove, di docce calde e servizi. Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, mancava un deposito borse.
C’è un po’ di fila al ritiro pettorali, ma solo per quelli che sbadatamente non si sono precedentemente iscritti on-line. Hanno, anzi abbiamo fatto male, perché non era necessario nemmeno pagare in anticipo. Venendo al percorso, visto che i campi lontani dallo stadio sono diventati off limits, per raggiungere i fatidici 3 km a giro, sono aumentate le percorrenze e relative curve ad U sui prati più vicini all’impianto. Tutto ciò, insieme ad un terreno sicuramente più morbido ed allentato rispetto alla prima tappa monzese, ha reso maggiore la fatica degli atleti. Un’altra significativa modifica riguardava la ormai classica salita finale che stavolta si affrontava al contrario e quindi con la parte più ripida in discesa. Lì bisognava buttare il cuore oltre l’ostacolo o rallentare decisamente.
Concludiamo dando merito ai vincitori delle varie manches: Salvatore Gambino nel cross lungo, Simona Baraccetti e Mauro Pifferi nel medio, Rosanna Volpe e Redouane Ouassour nel corto.
Prossima tappa dopo le feste nel bergamasco, per la precisione il 18 Gennaio a Treviglio.
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