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6 Gennaio 2014, ore 10.30, scatta l’edizione numero 58 del Campaccio, il più famoso cross country italiano e inserito nel prestigioso circuito Permits Meeting Iaaf.
Si inizia con le categorie amatoriali, quelle che fanno numeri importanti, senza i 600 master questa manifestazione non sarebbe la stessa cosa. Personalmente rivedrei la formula in termini di sequenza delle partenze, per avere più pubblico ad assistere le gare dei top ma anche quelle delle categorie giovanili, infatti spiace vedere gran parte dei master che dopo la loro gara se ne vanno via, perdendosi un pezzo di atletica che conta.
Ricevo il testimone dal collega Lollini, che ha già pubblicato il suo pezzo dove racconta delle gare dei master, ecco il link al suo articolo.
Io cercherò di farlo in relazione agli assoluti e alle categorie giovanili, cercando di cogliere gli aspetti più significativi o semplicemente quelli di cui sono stato spettatore.
Junior femminile, 6 km: l’etiope Woldu Etagegn vince nel notevolissimo tempo di 19’45 su Nicole Reina (20’56) che a sua volta distacca la terza classificata, Anna Busatto (22’02).
Junior maschile, 6 km: gara combattuta con il podio racchiuso in 13 secondi, 1) Riccardo Mugnosso (19’24) - 2) Matteo Borgnolo (19’33) - 3) Alessio Sepe (19’37)
Promesse maschile, 10 km: in questo caso le differenze sono più consistenti, con una gara che ha una diversa fisionomia sin dalle prime battute, alla fine prevale Italo Quazzola in 30’55, davanti a Luca Mazzola (31’45) e Flavio Ponzina ( 32’26). Finisce fuori dal podio il promettente Iliass Aouani (quarto in 33’02), probabilmente deluso dalla sua gara.
Promesse femminile, 6 km: la keniana Jepchirchir Peres domina in 19’01 (facendo anche seconda assoluta!), ma la nostra Federica Del Buono, specialista nelle gare sul tartan, fa un ottima gara piazzandosi al secondo posto in 20’27 (e settima assoluta), Martina Merlo completa il podio (21’24).
A chiudere le due gare più attese, senior maschile (10 km) e femminile (6 km).
La novità nella gara degli uomini è stata la mancanza degli africani, per scelta degli organizzatori; quindi una gara più aperta, anche agli italiani, che infatti hanno occupato il secondo e terzo gradino del podio. Ma andiamo con ordine. La presenza di un americano forte aveva fatto ipotizzare una sfida Italia-Usa, e così è stato. Molta la curiosità attorno a Dathan Ritzenhein, che porta in dote degli ottimi tempi sui 5000 e 10000 metri ( 12’56 e 27’22), tuttavia un po’ datati, negli ultimi anni si era dato alle lunghe, peraltro con ottimi risultati, difatti nel 2012 ha fatto registrare un ragguardevole 2h07’47 alla maratona di Chicago.
Tra i favoriti anche i nostri Andrea Lalli e Daniele Meucci; il primo viene da un recente cambio di allenatore, adesso è Renato Canova, sono cambiate molte cose nel suo modo di allenarsi.
Daniele Meucci è sempre più orientato nella direzione della maratona, con una preparazione inevitabilmente più mirata sulle lunghe distanze.
La gara ha visto questi tre protagonisti prendere il largo sin dal secondo giro, con Meucci spesso davanti a fare l’andatura. Il terzetto è rimasto unito fino a metà del quarto giro, quando dopo i cambi di ritmo di Ritzenhein e soprattutto di Lalli, specialista di questa tipologia di gare (per ben tre volte campione europeo) Meucci si è staccato di qualche metro, non riuscendo più a recuperare. Partita a due quindi, ma a metà dell’ultimo giro Ritzenhein guadagna qualche metro che conserverà sino alla finish line, vincendo in 29’08, segue Lalli in 29’09 (che migliora il suo precedente personale di gara di 29’15) e poi Meucci ( 29’23). Quindi podio italiano, finalmente, non succedeva dai tempi di Panetta. Vero che mancavano gli africani, una circostanza non da poco.
Al femminile invece l’Africa era ben presente , eccome. Dopo il primo giro le tre keniane Jepchirchir,Saina, Kisa e l’etiope Woldu prendono letteralmente il volo e fanno a gara per conto proprio. All’ultimo giro si stacca l’etiope e resta una partita tra connazionali, fino in fondo, ma proprio fino agli ultimi metri, con Kisa Janet che vince in 19’00, seguita da Jepchirchir Peres (19’01) e Saina Betsy (19’04). Federica Del Buono è prima delle italiane, poi a seguire in quest’ordine Sara Dossena,Valeria Roffino e Sara Brogiato.