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Cittiglio Cross del Vallone 2015 aSERVIZIO FOTOGRAFICO - Ogni anno finisce sempre così: te ne capitano di tutti i colori, sei talmente stanco che alla sera torni a casa strisciando, sei afono, ma una volta che il Vallone torna ad avere il suo prato verde senza picchetti e tensostrutture, pensi a tutto ciò che è successo nella giornata e nelle ultime settimane e sei contento perchè è andata in porto un'altra impresa.
In questa domenica 8 febbraio il Cross del Vallone giunge alla 14esima edizione, entra nell'età adolescenziale, ma essendo vicini al Carnevale si veste da grande, da adulto essendo valido non solo come quinta e ultima prova del Trofeo Monga, ma anche come prova unica di Campionato Regionale Individuale e Criterium Master per società.
Questo porta ad avere un afflusso di atleti molto superiore rispetto agli altri anni, quasi 500 i preiscritti più qualche iscritto last minute.
Tra i preiscritti online non pervenuti dal sistema OTC, ma dai siti meteo, c'è anche un tale Eolo che però è solo un parente del main sponsor della società organizzatrice, è il genitore, quello che ne ha generato il nome per navigare veloci come il vento.
Erano previste infatti gelate notturne che avrebbero e hanno in effetti reso croccante il manto nevoso residuo di circa 2-3cm, però con vento a crescere di intensità fino a 25km/h a metà mattinata che abbassavano la temperatura percepita; quello che non era previsto erano le raffiche a 70/80km/h che hanno messo a dura prova sia chi correva che le capacità organizzative.
Ci si era illusi in prima mattinata che il vento ce l'avesse fatta buona, ma era solo un lie-in, un risveglio ritardato, infatti puntuali con la partenza della prima batteria degli over60 iniziano le raffiche e cominciano a volare in aria gazebo e fettucce col percorso che diventa difficile da interpretare, tanto che il povero Leandro Sgrò involato verso la vittoria di batteria inciampa addirittura nelle fettucce svolazzanti e si ritrova a terra e disorientato nel rialzarsi verso la retta via.
Partenza della seconda batteria, quella dei master maschili under60 ritardata di 15minuti circa per riuscire a ripristinare il percorso con tutti i nastri tirati e presidiati zona per zona, ma la gara è lunga circa 6km e il vento fa in tempo a mandare di nuovo all'aria tutto: dal percorso alle tensostrutture che vengono velocemente smontate, il ristoro spostato al chiuso e l'arco del traguardo smontato perchè tenuto a terra da una decina di volontari e giudici.
Passa in secondo piano la bella battaglia per la vittoria finale tra Graziano Zugnoni e Ronnie Fochi.
Dopo questa batteria le gare vengono sospese per motivi di sicurezza, un veloce briefing organizzativo tra gli organizzatori, i giudici FIDAL e l'organizzazione del Monga porta a posticipare di circa 45 minuti anche la terza batteria.
Intanto vengono tolti tutti i nastri dal percorso che verrà presidiato e indicato dal personale della società organizzatrice e da tanti volontari che hanno corso le prime batterie e permettono così il regolare svolgimento anche della batteria femminile sul percorso studiato da 4250m.
Una cosa che non mi era mai capitato di vedere in 10 anni circa di carriera podistica, ma che mi è toccato dirigere al microfono da organizzatore dando rassicurazioni e indicazioni ai partecipanti: una corsa campestre già rustica di suo perchè ambientata in un prato dove fino a due anni fa pascolavano le capre, con i cervi che fanno i dispetti sul percorso di notte scesi a cercare cibo vista la neve sui rilievi e poi un percorso originale senza fettucce ma con nastri umani tra un paletto e l'altro e una jeep a fare da apripista nel primo giro.
Il Vallone si conferma una volta di più “lo stadio del cross” le ragazze che corrono sono entusiaste, il tifo non è più solo sul tanto temuto “zappello” che immette nella parte finale ma su tutto il percorso, quando la batteria entra nel vivo diventa una bolgia, inimmaginabile.
La gara giunge al termine col dominio della regina del Vallone, Elena Begnis finalmente campionessa regionale dopo un tentativo fallito qualche anno fa, e per la terza volta vincitrice a Cittiglio con condizioni diverse, prima la neve, poi le pozze d'acqua del diluvio notturno e ora la bufera di vento.
La lunga serie di premiazioni scorre via categoria per categoria per ogni campionato (regionale e Monga), poi si fa la conta dei danni, per fortuna non a persone, solo alle strutture, qualche gazebo e qualche telo strappato, poco prima del tramonto il Vallone ha di nuovo il suo prato rustico dove i cervi e le lepri potranno tornare a scorrazzare in cerca di cibo, l'ex stalla di proprietà delle galline e non più sede di spogliatoi e ristori e ognuno torna alla propria casa con  una sensazione diversa.
Una sensazione che a chi scrive torna sempre ogni anno dopo aver speso qualche fine settimana in questo luogo magico a 300m dalla civiltà ma un po' fuori dal mondo, aver accolto tanta gente proveniente da tutta la Lombardia e vederli tornare a casa soddisfatti.
Avendo provato varie esperienze nel mondo del podismo, avendo provato a fare il pacer nelle mezze maratone e vedendo la felicità di chi grazie al tuo ritmo imposto ha abbassato il personale, posso essere fiero di vedere una volta all'anno atleti soddisfatti per aver corso una gara particolare a cui hai partecipato nell'organizzazione.
E ancor più bello è vedere realizzata la stessa sensazione negli occhi dei nuovi iscritti ad Atletica Verbano società organizzatrice del Cross del Vallone, si sono trovati subito a loro agio e hanno capito il bello del lavoro di gruppo e collaborato attivamente.
Un ringraziamento a nome di tutta l'organizzazione ai volontari citati che hanno reso ancor più speciale questa manifestazione, ai giudici e ai signori Eolo, il padre per averci fatto questa visita anche se potevamo farne a meno accontentandoci di gestire 5-600 persone in un cross, e al figlio che insieme agli altri sponsor locali hanno dato una grossa mano per la realizzazione di eventi importanti come questo a livello regionale.