
SERVIZIO FOTOGRAFICO - Presente ininterrottamente a Vigevano dall’edizione “zero” del 2006 e all’edizione del 2011, con premio fedeltà portato a casa nel 2010, vicissitudini varie di vita e di calendario podistico poi mi avevano allontanato dalla Scarpadoro, ma quest’anno complice la scelta di proporla come gara sociale dell’Atletica Lambro, sono tornato a Vigevano per la IX edizione di quella che, per me, era una delle più belle e ben organizzate mezze a cui ho avuto il piacere di partecipare.
La mia presenza allo Stadio Dante Merlo ha avuto due momenti ben distinti: il primo dove ho assolto il mio compito istituzionale prima recuperando e poi distribuendo i pettorali ai tanti miei compagni di squadra presenti, senza tralasciare però di distribuire anche i volantini della prossima Corrilambro.
E’ in questa fase che ho preso coscienza di quella che per me era una novità assoluta: la consegna dei pettorali nella palazzina all’interno del campo sportivo che, considerando anche tutte le manifestazioni collaterali, ha sicuramente migliorato la “mobilità” di tutti i partecipanti in zona tribuna. Confermati nelle loro storiche “sedi” il deposito borse sulle gradinate più alte delle tribune e il ristoro (ottimo e abbondante come sempre) all’interno del campo sportivo.
Finita la parte istituzionale è iniziato il momento “Podisti.Net”, cioè iniziare a muovermi per raccontare, qui, la gara.
Venerdì avevo chiamato Manuela Merlo per chiederle se ci fosse stata la possibilità di seguire la gara dalla macchina “apri corsa”, e la sua risposta affermativa mi aveva fatto molto piacere.
Finita “la distribuzione”, fatte le foto di rito grazie ad Arturo, ho aspettato l’ingresso in pista dei partecipanti e i loro accompagnatori alla IV Scarpa d’Oro Ability dando il “cinque” al mitico Compa, ma anche a Gianluca, mio compagno di squadra, e a sua moglie Sabrina che oggi erano a Vigevano per Maratonabili e poi ho raggiunto, come concordato, Manuela che mi ha indirizzato alla macchina, una 500, parcheggiata quasi all’uscita dello stadio.
Raggiunta la macchina mi sono messo a bordo pista a vedere passare prima i concorrenti più veloci (riconoscibili dal pettorale rosso) e poi quelli meno veloci (pettorale blu) e mentre incitavo gli amici e amiche che mi passavano correndo mi chiedevo: ma per me che colore avrebbero dovuto inventarsi?
Dietro loro poi le partecipanti e i partecipanti alla Scarpa d’Oro in rosa e Stracittadina e per finire sono transitati cani e padroni della Scarpadoro 4 zampe.
Alle 9,30 lo sparo e, fatto partire il cronometro, tutti in macchina e via.
Se la gara femminile aveva delle protagoniste annunciate in Eliana Patelli, al rientro, e Paola Sanna, nessun nome di spicco, come mi aveva ancora confermato Manuela nelle due chiacchiere che avevamo scambiato al mio arrivo, compariva fra gli uomini.
Per tutto il tratto cittadino con il passaggio nel Castello, quest’anno senza tappeto rosso, e nell’incantevole Piazza Ducale, con meno spettatori di quanti ne ricordassi io, al comando c’è stato un terzetto formato da Abdel Aziz Meliani, l’unico che dalla macchina riuscivamo a riconoscere, insieme ai pettorali 23 e 82 (che scopriremo poi essere di Matteo Malinverno e Andrea Soffientini) che dalle canotte si capiva essere compagni di squadra.
Appena fuori dal centro, come qualcuno in macchina aveva preventivato, Meliani si è staccato e sono restati i due compagni di squadra a giocarsi la gara.
Anche se mancavo da diversi anni, il percorso me lo ricordavo ancora bene, meno male buon segno! Nel frattempo i due compagni di squadra continuavano la loro fuga sempre appaiati, nonostante il vento che in alcuni tratti era forte e contrario. Da parte nostra nei punti con una ampia visuale cercavamo di riuscire a scorgere i loro inseguitori ma riuscivamo solo a intuire che ci fosse del rosso nelle loro maglie. A ogni chilometro davo lo stop al Giudice FIDAL che poi ci comunicava il tempo e io ho annotato questi passaggi: al6° in 20’30”, al 10° in 34’10”, al 15° in 51’08”.
Poco prima del 16° km inizia uno dei tratti, per me, più belli di questa gara, cioè quello che costeggia il canale, presidiato come sempre dalla Protezione Civile che però quest’anno aveva anche in dotazione dei salvagente!
Quando ormai mi ero convinto che i due battistrada si sarebbero presentati insieme sulla pista dello stadio e mi chiedevo se poi se la sarebbero giocata in volata o se sarebbero arrivati appaiati, ecco la svolta della gara proprio lungo il canale, eravamo intorno al 16,5 km, con Soffientini che aumenta il ritmo e, metro dopo metro, incrementa sempre più il suo vantaggio sul compagno di squadra e saranno 15” poi i secondi finali di distacco.
Un po’ complicato l’ingresso in pista con la macchina con l’autista che per non bloccare la strada a Soffientini ha lasciato parte della fiancata sinistra sul cancello.
Lasciato l’autista a valutare i danni alla sua 500 mi sono portato sul traguardo, ma i primi due erano arrivati e già si stavano concedendo ai microfoni di speaker ecc. Per loro un crono finale di 1:11:31 e 1:11:46 rispettivamente.
Ci sono voluti quasi 5 minuti di attesa prima di vedere assegnato anche l’ultimo posto del podio maschile andato a Italo Giancaterina che ha terminato la gara in 1:15:42.
Rispettato il pronostico della gara femminile con Eliana Patelli che ha corso gli ultimi 25 metri di gara dando il “cinque” ai tanti spettatori assiepati dietro le transenne. Per lei un crono di 1:21:45. Sorpresa per la seconda piazza: tutti si aspettavano Paola Sanna e invece è arrivata la forte e intramontabile atleta di casa, Loretta Giarda con Paola “solo” terza.
Scusate una parentesi personale, ma è stato bellissimo applaudire il quinto posto assoluto di Victoria Dumitru, mia compagna di squadra.
Scrivevo all’inizio” era una delle più belle e ben organizzate mezze a cui ho avuto il piacere di partecipare”, ma da quello che ho potuto vedere e sentire da compagni e amici presenti direi che è ancora una delle più belle e ben organizzate mezze: complimenti Manuela a te e al tuo staff. All’anno prossimo.