You are now being logged in using your Facebook credentials
Monza-Resegone-2015-squadra176-foto Roberto Mandelli

SERVIZIO FOTOGRAFICO -
Corro da tre anni scarsi, ho iniziato con la finalità di perdere peso preoccupato della bilancia che salendo mi stava portando a un numero con tre cifre  …poi è partita “la scimmia” e dopo qualche mezza maratona e un paio di maratone, per un Vimercatese Doc come me, il desiderio di partecipare  alla mitica Monza Resegone era  li alla porta sempre più insistente.
Dopo aver stressato la vita ad amici runner di esperienza formiamo il primo team composto da me (il neofita) e da Daniele e Giorgio ….. uomini di esperienza con nelle gambe altre Mo.Re. e la 100km del Passatore! Mario generosamente garantisce assistenza tecnica per la gara. Sono in una botte di ferro! Il più debole sono io, ma i compagni sanno avere pazienza, sanno fare gruppo ed inoltre abbiamo anche l’assistenza tecnica di un vero motivatore.
Pronti via … iniziamo a pianificare gli allenamenti specifici e ancor prima di iniziare l’ecografia certifica che Daniele non può partecipare. Azz, no panic! Mario c’è … il terzetto è riformato con analoghe caratteristiche: un neofita e due uomini di esperienza e grande simpatia ed altruismo. Sono di nuovo in una botte di ferro!
Inizio a prepararmi con Giorgio facendo qualche salita a Montevecchia, partecipiamo come lungo a una gara lungo il lago e azz, Giorgio si stira il polpaccio: infortunio, non può partecipare. Azz, no panic. Massimo c’è, il terzetto è riformato con caratteristiche diverse perché ora i neofiti della Mo.Re. sono due anche se Massimo è un runner di maggior esperienza. Mi sento nuovamente in una botte di ferro.
Ci iscriviamo quindi con il terzetto così rimaneggiato portando il nome della Polisportiva DiPo di cui siamo tutti e tre atleti (Mario ne è il Presidente) e del progetto “Vivaio” di Offerta Sociale che svolge attività rivolte verso giovani disabili mirati a interventi di inclusione socio-lavorativa tra i quali anche attività sportive.
L’estrazione ci assegna il pettorale 176, qualche minuto prima selle 22:00 siamo sulla pedana, all’arengario di Monza, lo speaker presenta la squadra chiama per nome gli atleti e … “pronti, partenza … Via!!” Si parte e per ben 20 secondi (il tempo che serve per fare la chiamata della squadra 177)  le star siamo noi: i flash, gli applausi e le mani dei bambini per i “Gimme Five” sono tutte per noi,  adrenalina a mille … completo stato di Flow.
Daniele ci segue in auto “tranquilli dopo ogni ristoro a 100 metri mi trovate a disposizione” e cos’ì è fino a Rossino.
Lungo la strada troviamo Giorgio che ci accompagna in bicicletta da Villassanta per alcuni chilometri. “State uniti, non forzate che la strada è lunga”! Lungo la strada i nostri fan più accaniti (moglie, figli, figlie, amici, parenti), ma anche un sacco di altra gente, tutti i bar sono nostri fans e io e Massimo ci domandiamo: ”Ma quanta gente conosce Mario?”Bello, bello, bello!
Arriviamo dopo 32  km a Caloziocorte in poco più di tre ore, in perfetto orario sulla tabella di marcia; passato il ponte troviamo Daniele che ci da le torce e si riparte. La prima salita va, arriviamo alla prima scaletta e mi incomincia a girare il mondo intorno .. azz “Mario, Massimo le gambe vanno ma mi gira la testa”  e qui esce la squadra e l’esperienza del presidente. Mario mi guarda e dice “guardami” e dopo aver analizzato gli occhi sentenzia “ hai bisogno di mangiare, camminiamo e a Rossino c’è Daniele e ti do uno dei miei gel poi ne prendi uno anche a Erve”. Nel frattempo mi appoggia una mano sul basso schiena e si riparte in camminata veloce.
Credetemi, senza quella mano che mi dava equilibrio, molto probabilmente sarei caduto a terra!
Finalmente giungiamo alla piazzetta di Rossino, incomincia a far freddo quindi cambio maglia, gel e coca cola al rifornimento e si riparte in camminata veloce, mi sento una M .. il mondo gira meno ma continua a girare, boia chi molla dobbiamo assolutamente passare al cancello di Erve prima delle fatidiche 4h15’! Dopo il ristoro e il gel va meglio. Massimo e Mario mi sostengono e si passa al cancello in 4h02’58’’, siamo dentro!
A Erve Mario mi da un altro suo gel, cerco di mangiare un pezzo di crostata del ristoro, ma mi si impasta in bocca e non va giù e quindi opto per i sali, limone e un pezzo di banana. Si inizia a salire in montagna e…io sto decisamente meglio, i mie soci sono in forma: Capanna Monza arriviamo!
Confesso che sul Pra di Rat quando alzando la testa si vedeva una fila interminabile di luci  perdersi nel buio della notte, qualche dubbio sulla riuscita mi è venuto, ma alla fine in 1h18’22’’ arriviamo alla capanna Monza belli freschi e riposati con un bel 5h21’06’’.
Capanna sembra il metro all’ora di punta. Su ci aspettano Gino e Odo che sono su da alcune ore in stato di semi congelamento (le temperature sono abbastanza basse), recuperiamo gli zaini, troviamo un fazzoletto di terra per sederci e vestirsi con indumenti asciutti e caldi. Alla nostra sinistra si sta rivestendo un'altra terna che si lamentava perchè con 300 terne si sono trovati imbottigliati sul sentiero ed hanno perso tempo. Sorrido, guardo Massimo e conveniamo che non hanno capito una beata fava di niente: io sono a mille per essere arrivato entro i termini, di aver avuto soci che mi hanno sostenuto ed aiutato.
Per noi la gara agonistica è finita con l’arrivo in capanna, ma la nostra  Monza Resegone NO! Dopo esserci cambiati e commentato tra noi e con gli amici che ci aspettavano in capanna la corsa ci siamo rimessi in marcia, ma non per scendere a Erve ma per andare al rifugio Tironi dove riposare e poi andare a Fuipiano dove ci aspettavano le macchine per il ritorno a casa.
Dire Tironi vuol dire 2h30’ di cammino e dopo una MR forse la cosa è un pochino azzardata, ma come dice la canzone di Pezzali “ i cowboy non mollano”. In sella alle nostre gambe in compagnia di Gino e Odo, nel pieno della notte, alle tre e mezza di notte, siamo partiti per il sentiero! Quante risate con Mario che segnava il passo e Odo segnava il sentiero. Dopo mezz’ora abbondate arrivati alla passata già si chiudevano gli occhi e quindi, giù da cavallo, sosta ristoratrice con crostata e redbul.
Mentre pensavamo siamo proprio fuori a fare questo giro, sul sentiero passa anche la squadra della valle Imagna che ritornava a casa. La redbul ha fatto effetto, si riparte, si passa dal rifugio Resegone che ormai albeggia per poi arrivare al Tironi alle 6 in punto dove Mario aveva prenotato al fine di aver la garanzia per una sosta ristoratrice.
Arrivati al Tironi il cane abbaia, è il segnale. Arriva il rifugiata, due battute e poi a letto e dopo due secondi qualcuno già dorme mentre io fatico ad addormentarmi, ho troppe immagini che mi girano nella testa, ma poi la stanchezza prende il sopravvento.
Poco prima delle nove Odo fa il verso del gallo, risata collettiva e in 10 minuti si è in piedi. Le gambe girano ancora bene e quindi giù dalle scale,  a tavola per una bella colazione.
Fatta la foto di rito via per Fuipiano, ma non per la via più breve ma per quella più panoramica perchè così è più bello: due ore di cammino e poi finalmente una doccia ristoratrice per concludere l’avventura un bel pranzo bagnato da buon vino e un bel pisolo pomeridiano.
Azz …. Alla premiazione Mario non può esserci! No problem, portiamo il cartonato!