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Stramilano 2017

SERVIZIO FOTOGRAFICO - CLASSIFICA GENERALE

Eccomi di nuovo alla Stramilano, una partecipazione della quale mi porterò dietro in particolare due ricordi, maledettamente contrapposti tra loro. Il primo, bellissimo: i 200 metri finali corsi accompagnando il concorrente numero 6357, Mario Ghezzi, classe 1945, Avis Cuggiono. Una maschera di fatica dalla quale esplode un grande sorriso, a pochi metri dall’arrivo; viene giustamente festeggiato come fosse il primo, con gli speaker Rosanna Massari e Gianni Mauri solo per lui. Grande Mario!

Invece era iniziata davvero male la giornata, poco prima del via mi raggiunge la notizia che l’amico Claudio se la passa male; corro almeno per metà gara col groppo in gola, mi dimentico di tutto, non mi accorgo nemmeno che fa caldo. Più volte mi viene voglia di piantarla lì, ma poi raggiungo una podista che non ha proprio quello che si dice un passo facile. Giulia, alla sua seconda mezza maratona in due settimane (?!?), partita un po’ troppo allegramente. Ed ecco, improvvisamente , una valida motivazione per farcela. Quando aiuti qualcuno ti senti più forte, più importante, più utile. Siamo arrivati fino in fondo, insieme.

La Stramilano 2017 ha visto confermare il trend positivo degli ultimi 4 anni (dai 5021 classificati nel 2014), sembrava difficile fare ancora meglio del 2016, quando ci fu il record di 6080 classificati, ed invece ancora un aumento. 6357 gli arrivati, nonostante una giornata piuttosto calda che ha creato alcune difficoltà. Certamente si beve sempre meno di quel che si dovrebbe, ma il fatto è che 10 giorni orsono eravamo vicini allo zero e la preparazione è stata fatta in condizioni climatiche ben differenti.

Ne hanno parzialmente risentito anche i crono dei campioni, vedrei un’eccezione nella vincitrice al femminile, Ruth Chepngetich, che al suo esordio sulla distanza realizza un ottimo 1:07:42. Ma anche il pb di Eyob Ghebrehiwet , che si migliora con 1:04:04, il suo nuovo coach , Ruggero Pertile, comincia a lasciare il segno; oppure Giovanna Epis, che realizza il miglior tempo degli ultimi anni con 1:14:22. Anna Incerti, prima italiana (1:12:35) dovrebbe aver fatto un buon test in prospettiva maratona di Milano.

Daniele Meucci, primo italiano, di ritorno da una stage di 4 settimane in Eritrea, corre saggiamente e chiude in 1:03:43, recuperando tempo e posizioni nella seconda parte di gara.

Le modifiche del percorso (ma ci saranno mai a Milano strade senza cantieri?) potrebbero averlo “appesantito” un tantino: la doppia salita prima da piazza XXV Aprile e poi ai Giardini di Porta Venezia, le diverse esse in zona Papiniano. Ma, personalmente, credo sia stata soprattutto la circostanza che riferivo prima ad aver creato qualche disagio, la disabitudine a correre una distanza lunga in condizioni climatiche di certo non favorevoli.