Ecco una delle manifestazioni più antiche in Lombardia, e i numeri dicono che piace sempre di più, infatti oggi erano in 4.000 a correre ma anche camminare sulle tre distanze di 5,5 – 13 e 20 chilometri. Inserita anche una competitiva sui 13 K, che tuttavia non mi pare abbia registrato numeri significativi (100?200?); in realtà l’impressione poteva essere diversa, infatti a tutti i partecipanti, indistintamente, è stato dato il pettorale con tanto di numero. Scelta che a me appare alquanto strana.
Un percorso da 10 e lode, per chi piace il genere: poco asfalto e invece tanto sterrato e sentieri nei boschi, certamente più faticoso ma anche più bello e divertente. E poi stimolante per le nostre caviglie, a patto che siano minimamente in ordine, perché il fondo che cambia di continuo sotto i nostri piedi migliora la propriocettività, quella caratteristica che ci porta ad avere più sensibilità e forza, quando poi si torna sull’asfalto ci si ritrova a spingere di più e meglio. Provare per credere.
Si parte dal centro sportivo di Casterno e poco dopo si lascia l’asfalto, che ritroveremo solo nell’ultimo chilometro, nel mezzo c’è davvero tutto ciò che il parco del Ticino è capace di offrire: cascine e case rurali, vegetazione rigogliosa, ponticelli sui vari corsi d’acqua. Un percorso che può diventare scomodo solo in caso di pioggia recente, ma questa volta siamo stati graziati.
Pacco gara decisamente ricco e classica risottata finale; un po’ di problemi per iscriversi con lunghe code in spazi decisamente ristretti, gli organizzatori devono prendere atto che la manifestazione è entrata a pieno diritto nelle scelte di tanti podisti e sarebbe meglio organizzarsi di conseguenza.
Una manifestazione che genera anche un buon ritorno economico, che va a beneficio di tutto il settore sportivo giovanile, per questo la società organizzatrice, la U.S. Casterno, merita un deciso apprezzamento.