Succede tutti gli anni ed è accaduto anche nel 2017. Dopo aver pubblicato un pezzo sulla Deejay Ten ricevo sempre moltissimi commenti, sia sull’articolo stesso che via e-mail o nei social network. Di solito non ci sono mezze misure, specialmente quando c’è di mezzo Linus, che è molto amato da tanti, ma che sta molto antipatico ad altri. Questa è veramente una particolarità nel panorama podistico. C’è a chi non piace e quindi a prescindere da cosa io scriva ricevo messaggi secondo i quali sono stato troppo buono ed accondiscendente. Altri lo difendono a spada tratta ed anche questa è un eccezione. Io faccio cronache di molte gare ed in tutte cerco con onestà intellettuale di segnalare i punti di forza come le aree di miglioramento. Quasi mai succede che un partecipante “difenda” l’organizzatore. Quando capita, raramente, è l’organizzazione a rispondere oppure in alcuni casi si tratta di autentici “amici del giaguaro”. Qui invece sono certo che chi mi scrive lo fa perché è convinto e motivato, non a seguito di un mandato.
Tornando a Linus alcuni addirittura lo odiano e danno il peggio di loro stessi in rete. Ricordo una sua disavventura dovuta a dei commenti calcistici per la squadra di cui peraltro è tifoso e per la quale ha ricevuto un indegno linciaggio online. Il colmo è che si trattava di “sostenitori” del medesimo club! Colgo l’occasione per schierarmi contro questa gentaglia. E per quanto conta, dare la mia piena solidarietà a Linus.
Venendo al mio pezzo, scritto qui di seguito in corsivo, per chi è interessato ecco il mio pensiero, ulteriormente articolato:
Mentre tanti poveri organizzatori si arrabattano per strappare qualche centinaio di atleti alla gara concomitante, mentre la FIDAL detta cervellotiche disposizioni fatte di strane definizioni e raggi chilometrici, mentre tutto ciò avviene, a Milano si festeggia l’ennesimo trionfo targato Deejay Ten.
Chapeau a Linus che mette in strada tantissima gente e ne invoglia altra a cominciare, mentre la FIDAL sembra divertirsi a mettere il bastone tra le ruote a chi organizza gare federali, quasi un invito ad andarsene presso altri enti di promozione sportiva o passare alle non competitive…
Rigorosamente non competitivo e quindi ci guarderemo bene dal fornire vincitori o tempi a chi non paga le tasse alla federazione ed inoltre per lo stesso motivo può far correre tutti senza certificato agonistico ;-). Chiamateli scemi…
Qui la critica è ad un sistema che da un lato ha controlli serissimi, mentre da un altro permette anche ad un infartato di schierarsi ad una non competitiva qualsiasi, beninteso non solo a questa gara, per correre a tutta birra 5, 10 o 15 chilometri.
Cominciamo invece dai numeri per registrare un altro incremento. Dai circa 25.500 arrivati nel 2016, questa volta i chip hanno registrato, tra la 10 e la 5 chilometri, 21513+7987=29.500 finisher. I comunicati parlano di 35.000, quindi visto il sold out annunciato da tempo, ciò significa che 5500 si sono persi per strada o hanno rinunciato, malgrado la bella giornata. Poco credibile, ma quello di gonfiare i numeri, anche quando non servirebbe, è un vezzo caro anche a tanti altri organizzatori.
Numeri fantastici e molti organizzatori farebbero festa grande anche solo con i 4000 in più, però se entrate in un negozio per comprare un articolo che costa 29,5 euro e poi vi battono alla cassa 35, credo che lo fareste notare anche voi.
Quello che resta è che tutta questa gente ha pagato circa 20 euro a testa, senza batter ciglio, pur di partecipare alla festa del DJ Linus, che ormai non partecipa più nemmeno alla gara, anche se stavolta ha fatto un’eccezione. Negli ultimi anni i suoi malanni lo hanno spinto verso la bicicletta, dove in questa disciplina, così come nel triathlon, sta ottenendo un ottimo successo nelle vesti di organizzatore. E dunque incuranti del portafoglio e delle file per i controlli ai tornelli, simili a quelle in aeroporto, ma le recenti disposizioni ministeriali sono chiare, eccoli tutti qui a correre insieme, appassionatamente.
A parte i complimenti al Linus organizzatore di eventi sportivi, qui c’è una critica forte a molti “agonisti” che vanno alle gare e si lamentano di pagare 12 euro per una 10 chilometri competitiva con l’organizzatore che deve pagare anche le gabelle FIDAL e poi qui non fanno storie. Ammetto che per chi non frequenta gare agonistiche non era facile da capire.
Podisti.net era presente con mister “One Billion Photo” Roberto Mandelli ed a breve potrete vederle nel suo servizio, cliccando nel link in alto.
Non pretendendo un ringraziamento personale, spero solo che molti abbiano apprezzato le bellissime foto che Podisti.net ha regalato a tutti grazie a Roberto Mandelli.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.