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Saltrio Orsa Pravello Trail 2017

 

Che ci faccio io a un trail? La risposta nasce da lontano e più precisamente da quando, tre anni fa, fu costituita la sezione trail all’interno dell’Atletica Lambro e da allora un numero crescente di soci ha alternato gare su strada ai trail.
Ho seguito con interessa lo sviluppo di questa sezione e anche di tutto il mondo trail che ha avuto in questi anni una “esplosione”, come dimostrano i tanti comunicati pubblicati su Podisti.Net, di gare su tutto il territorio, e quando è stato deciso di scegliere la Orsa Pravello come gara del nostro campionato interno, ed essendo Saltrio praticamente la mia seconda casa, ho pensato che sarebbe stata un’ottima occasione per avvicinarmi a questa specialità.
La gara, organizzata dagli “Amici del Monte Orsa", è nata lo scorso anno allo scopo di valorizzare il massiccio del monte Orsa e Pravello, e oltre al trail competitivo di 24,5 km, con un dislivello in salita di circa 1500 mt, prevede anche un minitrail non competitivo di 12,5 km circa.
Saltrio è confinante con la Svizzera (i partecipanti devono avere un documento d’identità perché sconfineranno) e, seppure ormai la frequenti solo saltuariamente in qualche domenica estiva, non ricordo di aver visto tanta gente nemmeno quando era conveniente attraversare il confine per fare benzina, o durante le mie vacanze giovanili con il Palio dei Rioni.
Per ragioni di sicurezza, la partecipazione è a numero chiuso con un massimo di 550 suddivisi in 350 per il trail e 200 per il mini, e la sensazione, poi confermata dagli organizzatori, è che si è andati vicino al “sold out” delle iscrizioni.
La logistica è tutta nella palestra di Saltrio che regge benissimo l’afflusso dei partecipanti e dove, all’esterno, stanno organizzando l’abbondante pasta party finale.
Poco prima delle 9 ai partecipanti, molti dei quali con già in testa la frontale obbligatoria per i passaggi nelle trincee della 1^ guerra mondiale, viene fatto un briefing della gara (in italiano, tedesco e inglese!), e alle 9 e qualche minuto la partenza. Dopo la foschia trovata per strada, il cielo si è aperto, la giornata è uno spettacolo e la temperatura perfetta. Non so se è solo una mia sensazione, ma mi sembra che ci sia meno tensione di quella che si vive alla partenza di una corsa su strada.
Per la partenza del mini trail bisogna aspettare mezz’ora e poi partono anche loro. I miei compagni sono equamente divisi fra le due manifestazioni.
Difficile poter assistere a qualche passaggio della gara, e l’attesa degli arrivi la inganno parlando con Claudio, un mio amico d’infanzia, che dopo aver fatto le foto all’inizio dell’ascesa al monte Orsa è tornato alla “base”, e con lui i ricordi si sprecano.
Ovviamente i primi ad arrivare sono i più veloci della non competitiva che però non essendo “chippati” non hanno diritto a una classifica ufficiale, ma solo alla menzione del simpatico speaker della manifestazione.
Nonostante i tanti volontari a presidiare il percorso, non arrivano, o se arrivano non sono comunicate, informazioni sull’andamento della gara, mentre sarebbe stato interessante conoscerne l’evolversi anche per ingannare l’attesa.
Mentre si susseguono gli arrivi della non competitiva, dopo 2:20:58 dal via, a tagliare per primo il traguardo è Gabriele Sboarina che ha letteralmente “ammazzato” la gara rifilando quasi 7’ di distacco al secondo che, come lo scorso anno, risulta essere Mauro Toniolo (2:27:15) che precede Daniele Massetti (2:29:10).
La gara femminile è vinta da Emanuela Scilla Tonetti, seconda lo scorso anno, che taglia il traguardo dopo 2:58:48. Emanuela, per la cronaca, si è classificata 6^ al Tor de Geants di quest’anno. Il podio femminile è completato da Carla Corti (3:02:07) e Elisa Masciocchi (3:06:27).
Alla fine sono stati 243 i finisher che si sono messi al collo la bella medaglia di legno, mentre lo scorso anno erano stati 218.
Unanimi i commenti positivi alla gara raccolti nelle interviste degli arrivati, sia del trail che del mini, su percorso, panorama e organizzazione. Peccato per un nido di vespe le cui occupanti, all’ingresso di una trincea, si sono messe a pungere indistintamente i concorrenti, persino la nobile chiappa della vincitrice!
Come esordio nel mondo del trail devo dire di essere soddisfatto soprattutto, e mi ripeto, per  il clima di festa e rilassatezza che ho vissuto.