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Domenica 21 aprile 2013. Val della Torre è un piccolo paesino di 4000 abitanti, situato nella Val Casternone, vicino alla Valle di Susa e a due passi da Torino. Oggi questo paese Piemontese ha ospitato la Maratona Alpina, gara conosciuta per l’asprezza del suo percorso, soprattutto nella seconda parte della gara lunga. A differenza di domenica scorsa, in cui abbiamo approfittato dei primi raggi primaverili, oggi eccoci catapultati in pieno inverno: le temperature non erano bassissime, ma quando siamo transitati sul punto più alto del percorso, il Monte Arpone a 1602 metri di altitudine, abbiamo avuto una bella sorpresa bianca con la neve che scendeva e colorava il terreno di gara. Alle cinque di stamattina diluviava e partire per una gara non era proprio l’ideale, ma si sa che noi podisti siamo un po’ pazzi e gran parte degli iscritti si sono messi ugualmente in viaggio per raggiungere il Palazzetto dello Sport di Valdellatorre, per ritirare il pettorale e vedere un po’ l’evolversi della situazione meteo. Due le gare di giornata, la prima diciamo “corta” di 22 km e l’altra lunga di 42 km con un dislivello considerevole di 2600 metri, ma secondo il mio rilevatore Garmin erano di più! Partenza delle due gare alle 8 puntuali e dopo un inizio su asfalto di alcuni chilometri il gruppone si è sgranato, in fila indiana ed eccoci affrontare in successione il Monte Baron, il Monte Rosselli, Bassa della Sette, Fontana Bruna e Colle Lunella. Qui abbiamo capito che le difficoltà del percorso erano immense e potevamo considerarci fortunati a finire questa gara. Poi ancora il sentiero Partigiano, Colle Portia e in questo tratto abbiamo pestato la neve. La coltre bianca nascondeva le insidie del terreno, ma la situazione che tormentava tutti i concorrenti era che ormai tutti i sentieri erano diventati dei torrenti e infilarci le scarpette ti si gelavano i piedi e di conseguenza sembrava che i piedi non stessero più nelle scarpe tanto erano gonfi! Finalmente il Colle del Lys, dove poi mi hanno informato che molti atleti della lunga hanno deciso di terminare la loro fatica tagliando il traguardo della gara corta. Anche alla sottoscritta al passaggio dal Lys gli organizzatori hanno chiesto se avevo intenzione di fermarmi, ma quest’oggi la mia carica agonistica era parecchia e nonostante una bella caduta in salita, all’ottavo km, la mia determinazione e la voglia di non arrendermi mai, mi ha trascinato al traguardo. Quando ho affrontato la salita verso il Monte Arpone, e qui la neve c’era eccome, solo le orme di coloro che ci avevano preceduto ci faceva intuire il sentiero e in questo punto del tracciato ho incontrato un che conosco, addetto alle procedure di controllo, il quale incitandomi mi ha gridato di reggere fino a Madonnna della Bassa perché poi le condizioni di gare diventano più facili. Una volta arrivata a Madonna della Bassa sono rimasta sola con me stessa, nessun atleta in gara, ne’ davanti ne’ dietro. In solitudine ho corso un lunghissimo tratto di cresta con delle belle salite in mezzo ai boschi, passando per il Mont Curt e il Musinè. Per i miei occhi questa montagna è “magica” e i suoi sentieri sono talmente tecnici che mi appaiono misteriosi. Da lì solo più discesa e pista forestale, ma gli organizzatori ci hanno riservato un finale degno di una gara veramente dura come il Valdellatorre. Infatti come trampolino di lancio verso l’arrivo, eccoci ancora affrontare una bella salita con un passaggio vicino ad una Cappelletta con tutta una serie di piloni votivi e poi, per non farci mancare nulla, il guado nel torrente con acqua fino al ginocchio! Così le nostre scarpe sono ritornate belle pulite! E FINALMENTE L’ARRIVO! Vittoria nella gara lunga di Daniele Fornoni e della sottoscritta, nella gara corta successo di Fabrizio Beccaris ed Alma Rrika, seconda Carmela Vergura. Per il ristoro finale le fragole con lo yogurt rimarranno nei miei pensieri, buonissime! Dopo la doccia al palazzetto, un buffet e le premiazioni dei primi 3 della lunga e della corta.