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L'ultima scoperta è la TAC. Riservata a quanti hanno fatto del podismo una religione, uno stile di vita. Gente super, capace di sorbirsi 50 chilometri e passa lungo salite mozzafiato e impervie discese. Il termine TAC, però, non ha nulla da spartire con gli esami medici. E' un acronimo, inventato da Livio Tretto, ex azzurro della cento chilometri, che sta per Terra-Acqua-Cielo: un "wild trail" sulla considerevole distanza di 53 chilometri che si è disputato sulle alture di Pieve Vergonte, Piedimulera e Castiglione. Primo al traguardo Giulio Ornati, 28 anni, cusiano di Nonio, il quale, sotto la pioggia battente, ha chiuso in  6 ore e 13 minuti, precedendo lo svizzero Giorgio Pongelli e Stefano Trisconi, altro cusiano, ora residente ad Ornavasso. Tra le donne prima Lisa Borzani (Vibram), seconda Graziana Pè (Iz Sky Racing) e terza la sempre brillante gravellonese Nicoletta Rossetti.

Nella prova corta di 27 km si è imposto Cristian Minoggio (Podistica Cannobio) precedendo Ennio Frassetti (Genzianella) e Francesco Zoppis (Castiglione); mentre la prima donna è risultata Annalisa Cappelletti (Genzianella).

Nella terza competizione (una "Only Wild" di 33 km) Fabio Di Giacomo (Runner Valbossa) ha preceduto Massimo Valsesia (Dynafit) e Brahim El Arbaoui (Veddasca); podio femminile: Lucia Ferrarini (Nirvana Verde), Daniela Margarini (Avis Marathon Verbania) e Monia Bacchetta (Frattini).