Sono stati 820 gli iscritti al Giro del lago Mergozzo. Tanti, tantissimi, ma non è stato record. Perchè lo scorso 12 marzo, alla Camminata delle baragge di Fontaneto, ne hanno contati 876. Dettagli. Vero è che il Giro del lago di Mergozzo non ha confronti per panorama. Già la partenza sotto il mitico olmo di piazza Cavour è qualcosa di veramente speciale, poi il tratto su asfalto in senso orario per arrivare al campeggio, il saluto ai turisti in vacanza ed ecco la dura rampa del Montorfano che immette nel successivo sentiero azzurro, un’autentica pietraia, ideale collaudo per ginocchia e caviglie, fino l'ultimo tratto percorso a rotta di collo che riporta in piazza Cavour. Kermesse per gente forte che si cimenta con passo acrobatico volando da una pietra all'altra. Corsa difficile e pure pericolosa, anche se di fatto non si ha memoria di alcun incidente nelle sue ormai 16 edizioni. Come dire che tutti corrono con gli occhi bene aperti sull'accidentato fondo stradale incuranti della scenografia più unica che rara. Molti big al via per una top five che alle spalle del puntuale Vasyl Matvyichuk, ucraino residente a Domodossola, mette in fila nell'ordine Mauro Stoppini, Marco Giudici, Francesco Guglielmetti e Alessandro Turroni, il gotha del podismo locale. Più prudenti le donne tra le quali vince a sorpresa Valentina Dameno, milanese di Magenta, precedendo Rachele Passera, Melissa Ragonesi, Mara Della Vecchia e Chiara Cerlini. Vasyl ha impiegato 24'58", Valentina ha chiuso in 32'54". Dubbi sulla lunghezza del tracciato: più di 6 km senz'altro, ma meno di 7.