
Terza edizione del Cross di Balsignano e terza presenza del sottoscritto, per una manifestazione che mi piace particolarmente e mi è comoda data la vicinanza a casa.
Il boschetto di Balsignano è un piccolo paradiso verde ignoto anche alla maggior parte dei cittadini locali: si passa lungo la strada, un’occhiata, ma non si esplora mai. Viceversa è proprio nel dna del podista, del corridore, esplorare nuovi territori, cercare nuovi percorsi, graditissimi, poi, se in ambiente naturale. Ed è così che gli amici dell’associazione La Pietra di Modugno, dopo aver scoperto questo fantastico scenario naturale, l’hanno voluto esportare anche ai non locali organizzando questa manifestazione di corsa campestre.
Organizzazione semplice ma efficace, senza orpelli ma soddisfacente in tutto. Raduno fissato sulla strada Provinciale 167 Modugno – Sannicandro, con consegna di pettorali e pacchi gara all’interno di una masseria. Cinque euro il costo dell’iscrizione per un premio di partecipazione esclusivamente alimentare; a disposizione degli atleti anche due bagni chimici, oltre ad immensi spazi verdi.
Il percorso è cambiato rispetto alle due precedenti edizioni, con partenza ed arrivo nel bosco, riduzione del tratto in asfalto e, quindi, se possibile, ancor più piacevole e tecnico. Questo cross, infatti, prevede tratti sterrati, tratti su terreno molle e quasi fangoso, due salitelle e relative discese, ghiaia, diverse curve, insomma non ci si annoia mai. E’ duro e tecnico, è vero, ma chi affronta questo tipo di competizioni sa a cosa va incontro e lo fa con piacere. Inoltre, il tratto è lungo e permette di correre la distanza in soli due giri, riducendo anche il rischio di doppiaggio. Poi il profumo del bosco è stupefacente, apre davvero i polmoni, sembra di respiarare i profumi derivanti dal gustare una caramella balsamica….
Alacre l’attività di Mimmo Caporusso e soci nel definire tutti i particolari, Gino Caputo cura l’attività amministrativa, John Hancock è il valido speaker, tutto sembra perfetto. Tra gli altri, si distingue Nicola Mangialardi per la sua gioiosa ospitalità.
Alle 9,15 sono chiamate alla partenza le donne, peccato per il numero esiguo, solo 17: effettueranno due giri di circa 2200 metri per un totale di 4,4 km: ordinata la partenza e via, sotto l’attento sguardo del gruppo Giudici di Bari. Partenza e poco dopo le donne sono daccapo sul punto di arrivo: tanto impegno da parte degli organizzatori, ma in un punto è mancato l’addetto che doveva indicare le direzione e le donne sono tornate indietro, anziché svoltare a destra… Ma l’errore è prontamente recuperato, le atlete sono indirizzate sul percorso del giro più lungo riservato agli uomini e alla fine correranno per circa 4 km, quasi la distanza prevista. Bissa il successo del 2012 la stakanovista Maria Antonia Lisi (Bitonto Runners) che vince con sufficiente distacco la prova davanti all’eterna Grazia De Corato (Canusium 2004), seconda, e a Barbara Caporusso (Manzari Casamassima), che coglie un prestigioso terzo posto, fra l’altro reduce dalla staffetta di Carnevale della sera prima a Putignano, disputata sotto la neve. Alessandra Ferrucci (Olimpia Club Molfetta) è quarta seguita dalla rientrante Adriana Dammicco (Cus Bari), quinta, e dalla figlia d’arte Margherita Pignatelli (Meridiana Triathlon Taranto), sesta. Settimo posto per Mina Giuliani (Bio Ambra New Age Corato) a precedere, nell’ordine, Valentina Leo (Amatori Corato), Grazia Cisternino, la star della società organizzatrice, e Gaetana Marzo (Agorà Bari).
E’ il turno degli uomini, tutti raggruppati in un’unica serie: correranno due giri di quasi 3000 metri per complessivi 6 km. Partenza ordinata e quasi immediatamente il plotone si sgrana: in testa i favoriti della vigilia Guastamacchia-Musardo-Nitti. Un attimo ancora e Rodolfo Guastamacchia (Bio Ambra New Age Corato) è in testa da solo, posizione che non abbandonerà e gli varrà il primo successo personale del 2013. Ivano Musardo, reduce dalla vittoria della mezza di Gallipoli della settimana prima, è secondo a precedere il potente Rocco Nitti (Montedoro Noci), terzo. Giuseppe Moliterni (Gravina festina lente!) è validissimo quarto sul forte Gianpiero Bianco (Dof Turi), quinto, e sull’ottimo Giuseppe Mele (Atletica Amatori Acquaviva), sesto. Michele Gallo (Podistica Valtenna), incredibile m60, è settimo seguito dal coriaceo Vincenzo Giglio (Gravina festina lente!),ottavo, dal sempre presente Marco Calò (Running People Noicattaro), nono, e dal volitivo Antonio Di Giulio (Canusium 2004), decimo. 150 gli atleti al traguardo, con chiusura riservata al leggendario Gennaro Chimenti (San Nicola Runners), 87 anni a settembre.
Pronto il ristoro finale con acqua e the caldo, ma il vero ristoro è quello che parte una decina di minuti dopo con una fumante e squisita pasta e ceci, con salsiccia di Norcia e peperoncino (complimenti ad Angelo Cutrignelli!). C’è chi non si accontenta di uno, due, tre… piatti e gusta più volte a volontà; da bere, a scelta, vino e birra, incredibile! Sono i momenti più belli e più preziosi di una manifestazione, perché oltre a gustare il piatto è il momento di socializzare, di fraternizzare.
Pochi attimi ancora e si parte con le premiazioni: sostanzialmente sono premiate tutte le donne, a cominciare dalla vincitrice Lisi, premiata con trofeo, monile e sacca piena di bottiglie di birra. E’ il momento degli uomini: si celebra Rodolfo Gustamacchia, premiato con orologio, trofeo e borsone colmo di bottiglie di birra; si passa ai primi tre di ciascuna categoria, tutti premiati con tante birre, custodite in pregevoli borsoni e sacche.
Tra la soddisfazione generale si conclude queste manifestazione, con gli organizzatori che rimandano alla quarta edizione, che spero abbia una meritata più ampia partecipazione.