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Crispiano Natural Running 2013- SERVIZIO FOTOGRAFICO -
Terza edizione del Natural Running nel bosco della Pianelle a Crispiano, in provincia di Taranto, a metà strada tra Massafra e Martina Franca, che si è disputato ieri mattina, nella tradizionale data del 25 Aprile, festività italiana celebrante la Liberazione. Natural Running perché si corre in ambiente naturale, in uno splendido bosco, un altro dei patrimoni della nostra regione sconosciuto ai più; ma qui “natural” può essere inteso come genuino, puro, considerando anche il pre e il post impegno agonistico.
Il raduno è fissato all’area di sosta del suddetto Bosco, al km 14,800 della strada statale 581; da tradizione parcheggiamo le auto sul bordo della strada, oltre la linea bianca senza dar noia al traffico. E’ presto e non ci sono ancora gli affezionati del pic-nic, la zona è un pullulare continuo dei soci della Crispiano Marathon Club, indaffaratissimi a definire gli ultimi particolari. Caloroso il loro benvenuto e via per un giretto nei paraggi, salutando i tanti amici già arrivati. Un abbraccio con il mitico Antonio Tafuri, due parole con Michele Loizzi, un discorsetto con Salvatore Lomartire, il presidente della Fidal Taranto. Prepara intanto lo stand della ditta che rappresenta, Alessandro Belotti, il suo impegno merita tanta fortuna.
Tra aria pulita e i profumi che solo il bosco sa regalarti, comincia l’ordinata distribuzione di pettorali, chip e pacco gara. 5 euro il costo dell’iscrizione, sono l’unico rappresentante della mia società e mi sbrigo immediatamente. La giornata è da primavera inoltrata, la temperatura è calda, per fortuna l’ombra degli alberi regala una sensazione di benessere. Il tempo di cambiarsi e via per il riscaldamento, il bosco si colora dei colori sociali delle tante divise.
La precisa e calda voce di Paolo Liuzzi, “the voice”, lo speaker della manifestazione ci ricorda che è quasi ora di partire e che occorre raggiungere la linea di start. Circa 250 i partecipanti, non ci sono scene d’isterismo, tutti sono dietro la linea, con i più forti davanti. Sarà la tipologia di gara, sarà che siamo in meno, ma oggi tutti rispettano le regole, sia quelle scritte che quelle etiche.
Intanto, il colpo di pistola del Giudice ci libera e ci invia nel bosco. Sono 11 i chilometri da percorrere, il percorso si è notevolmente allungato rispetto alla scorsa edizione, ma va benissimo così. I primi tre chilometri attraversano il bosco ma si corre ancora sull’asfalto, ben presto comincia il bello di questa manifestazione con il terreno e le sue pietre da dover attraversare. Non mancano anche i cambi di pendenza, la salita è più dura e la discesa più.. pericolosa, ma è il bello, la caratteristica di queste gare. Frequenti appaiono le frecce che ci indicano le direzione, precisa anche la segnalazione dei chilometri, sul percorso appaiono spessi addetti a sorvegliare che tutto vada per il meglio. Si supera e si è superati, ma la fatica è contrastata dal senso di libertà, di natura che forse solo il trail sa donarti.
A metà gara ecco l’apparire del ristoro con bottigliette d’acqua, utilissima per idratarsi e rinfrescarsi, perché il sole penetra attraverso i rami e riscalda ed… abbronza. Breve passaggio in una masseria (mi diranno poi i primi che qui hanno avuto qualche difficoltà nel comprendere l’esatta direzione di gara), dove si respirano odori di cucina.. naturale e via di nuovo ad affrontare pietre, radici, salitelle e pari discese, in tanto verde. Il decimo chilometro, siamo tornati sull’asfalto, eppure il traguardo sembra non arrivare mai. Ma si comincia a sentire la voce di Paolo Liuzzi, riesco oramai a scorgere l’arco di arrivo, ultimi metri e via a tagliare il traguardo. Restituzione immediata del chip ed ammissione al ristoro finale, dove ci consegnano un piattino, contenente focaccia, crostata, mezza banana ed acqua.
E’ finita, pensavo di avere più dolori nella mia gambe, gli atleti seri dotati di gps mi comunicano che il percorso è risultato più lungo di oltre 400 metri. Frattanto sulla strada sono spuntati i vacanzieri: costretti a fermarsi, aspettano con educazione, senza produrre concerti di clacson. Più fastidiosa la presenza dei Vigili Urbani di Martina Franca: oggi hanno deciso che le auto parchegghiate lungo la strada – che davvero non danno alcun fastidio alla circolazione - sono da spostare e creano il caos.
Mentre continuano gli arrivi, provvedo a cambiarmi e a ricostruire la classifica, che registra il successo di Claudio Palmisano (Don Milani Mottola) in 41:30.45: per Claudio, un tempo grande promessa dell’atletica pugliese, un meritato primo posto che spero abbia un seguito. Alle sue spalle, è secondo il giovane e veloce compagno di squadra Giuseppe Leggieri in 42:44.60 a precedere l’ottimo Giovanni Miola (Marathon Club Statte), terzo in 43:10.75, un po’ genio e sregolatezza, ma tanto talento e tanta simpatia. Michele Loizzi (Atletica Polignano) coglie un ottimo quarto posto in 43:36 (dimostrando – ancora una volta – di non aver bisogno di sotterfugi per imporsi), davanti a Cosimo Pomarico (Oriabike), quinto in 43:46, e Piero Argentiero (Team Francavilla), sesto in 43:49, forte duo del brindisino. Con piacere torno a celebrare Gianni Gratton (Running People Noicattaro), settimo in 43:53; Ernesto Angelini (Atl. Pezze di Greco), ottavo in 45:07,Giuseppe Tardio (Team Francavilla), nono in 46:49, e Ivan Balbo (Action Running Monteroni), decimo in 46:55, chiudono il lotto dei primi dieci uomini.  
E’ Marisa Russo (Marathon Massafra) a vincere la gara femminile in 47:45.00, quasi profeta in patria dopo il secondo posto di domenica scorsa in casa sua. Marisa supera nel finale un’ affaticata Emma Delfine (Nadir on the road), seconda in 48:20.75, quasi soffrendo per aver lasciato dietro l’amica rivale al comando per quasi 10 km. Più staccata, coglie in 55:10.70 un prestigioso terzo posto, Liliana Gentile (Body Angel Manduria), dopo i problemi di domenica scorsa. Giuseppina Andresini (Atletica Castellana) è quarta in 56:21 davanti a Maria Rita Marzoli (Team Francavilla), quinta in 57:29, nonostante un problema alla schiena.
249 i finisher, con speciale menzione per il duo Vito Spada e Gianfranco Taurino, che legati dalla cordicina, hanno affrontato quest’ impervio percorso, riuscendo anche a lasciare alle loro spalle Tiziana Catella (Dof Turi) e Vitantonio Lacarbonara (Paolotti Martina) che hanno chiuso gli arrivi, insieme ad Antonio Maggi, che si è immolato ad indossare la pettorina “fine gara”.
Immediate le premiazioni: Paolo Liuzzi chiama subito sul palco podio i vincitori assoluti Palmisano e Russo, ricompensati con un ricco cesto di prodotti alimentari e un prodotto tecnico. A seguire i vincitori di ciascuna categoria maschile e femminile – premiati con articolo tecnico – e le prime tre società, nell’ordine Marathon Massafra, Polisport Fasano e Podistica Grottaglie. Il saluto degli organizzatori conclude ufficialmente questa adorabile manifestazione.
Comincia ora il bello per chi ha deciso di fermarsi: a 8 euro c’è la possibilità di pranzare (orecchiette al sugo, polpettine, pane, acqua e vino), c’è chi ha portato libagioni da casa e così i podisti si trasformano in vacanzieri e c’è solo l’imbarazzo con chi stare. Da Grottaglie a Castellana, da Polignano a Fasano, da Massafra a Taranto, oltre ai cari organizzatori di Crispiano, sono davvero tanti gli amici con cui è bello stare e fraternizzare, cosa che consiglio a tutti per conoscerci meglio e abbassare la tensione.
Purtroppo è ora di rientrare, riprende la solita vita…