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Si è svolta domienica mattina la 52^ edizione del Giro Podistico di Bisceglie, gara nazionale di km.9980, valevole come 10^prova del Campionato Corripuglia. Organizzato dalla Pedone Riccardi Bisceglie, presieduta dal prof. Gianni Graziani, Il Giro podistico è una delle più antiche manifestazioni italiane, per anni destinata agli atleti assoluti, oramai prevalentemente per i master.
Prova di Corripuglia, garanzia di grandi numeri, infatti sono 1301 gli iscritti; prova di Corripuglia, garanzia di polemiche, giacché, tranne pochissime eccezioni, le gare di questo Campionato generano sempre accese discussioni ed isterismi, soprattutto sui famosi social network.
E allora cominciamo subito dai motivi di contestazione di questa manifestazione, sconvolgendo il solito ordine dei miei resoconti.
Prima critica, l’iscrizione costa 5 euro e non prevede alcun pacco gara: gli atleti lamentano che cinque euro sono troppi a fronte del nulla da portare a casa. Stiamo però parlando di gara nazionale, e come, per esempio, a Putignano abbiamo pagato 7 euro a fronte dei 6 delle altre prove, in questo caso, senza pacco gara, i 5 corrispondono ai 4 di altre gare senza pacco gara, ma regionali. Il podista ribadisce allora di non “ricavare” nulla dalla qualifica di gara nazionale, ma si potrebbe obiettare che il regolamento era noto in precedenza e semplicemente… bastava non iscriversi o scegliere altre mete.
Seconda critica, all’arrivo era prevista la consegna di un sacchetto ristoro che conteneva una bottiglietta d’acqua, una di the e una banana. Tutto procede bene fin quando i sacchetti finiscono e gli ultimi, giustamente, protestano. Però, se i sacchetti approntati sin dalla sera precedente erano 1500 a fronte di 1301 iscritti, come mai sono finiti prima? La solita mania di arraffare quanto più si può da parte di alcuni podisti, un certo buonismo da parte degli addetti alla consegna (non tutti gli atleti consegnavano il pettorale… pronti a tornare ala carica) e il gioco è fatto. Naturale la protesta (senza però dar sfogo alla maleducazione e alla violenza, come ha fatto qualcuno) di chi non trovava nulla, anche se l’organizzazione riusciva prontamente almeno a reperire bottiglie di acqua.
La soluzione è, secondo me, come nel caso delle partenze, dell’uso del chip, delle griglie, da ricercare nel regolamento generale del Campionato Corripuglia che dovrà a inizio anno dettare precise indicazioni anche nell’organizzazione delle singole gare. Avere il marchio Corripuglia dovrà “costringere” gli organizzatori delle ventidue prove a seguire le indicazioni di un nuovo e preciso dispositivo al quale si dovranno ispirare anche i regolamenti delle singole prove su pacchi gara, quote d’iscrizione, chip, premiazioni…. E’ l’unico modo per evitare le solite polemiche oppure stop al Corripuglia! Troppe sono diventate le polemiche settimanali,troppi nervosismi, troppe sofferenze, troppi obblighi e allora blocchiamolo, prendiamoci una pausa, cerchiamo tutti di capire se è davvero necessario o da seguire, o se è meglio dare “spazio” a tante manifestazioni “libere e sciolte” in Regione. Leggere ogni domenica già dalle prime ore del pomeriggio forti critiche e talvolta anche offese, trovare facili consigli di evitare il Corripuglia, accuse di presunti interessi da parte della Federazione e degli organizzatori, allora blocchiamo tutto e riparliamone tra uno, due anni, il tempo necessario per comprendere quale sia il sistema migliore e/o verificare se si ha nostalgia del Corripuglia.
Era ben cominciato il Giro Podistico di Bisceglie con la trovata di spostare il quartiere generale in Conca dei Monaci, sempre sul lungomare della città, ma più decentrato verso nord, dove però vi erano grandi spazi di parcheggio, locali a disposizione degli addetti Fidal, struttura di bagni e ampia e comoda zona per il podio, dove effettuare le premiazioni. Veloce la consegna della buste contenenti i pettorali e via a godersi una giornata finalmente più calda – ma non caldissima – rispetto al terribile sabato appena trascorso con pioggia, vento e diversi gradi in meno rispetto alle medie di stagione .
E’ il tempo di cambiarsi, l’ottimo Paolo Liuzzi, brillante speaker della manifestazione, comincia a pontificare dal suo microfono, trasmettendo dati, sensazioni, battute e tutto ciò che possa essere utile. Mi cambio anch’io, nonostante il perdurante dolore intercostale indosso la sola canotta e… avrò deciso bene.
Partenza unica, la sede è ben transennata, la maggior parte degli atleti è correttamente schierata, c’è chi ritarda “ad arte” il proprio riscaldamento, e non sono solo i più forti, chi – giocoforza – deve partire avanti.
Con pazienza e sacrificio si riesce a farli inserire, la linea di partenza è superata solo di qualche metro e i giudici decretano la partenza.
La sede stradale è ampia, ma gli atleti invadono anche i marciapiedi rischiando di travolgere anche gli spettatori e i fotografi. Si viaggia in direzione sud, si costeggia il porto, breve giro nel paese e giù verso il lungomare; ripassiamo sul punto di partenza e via in direzione nord, su di un percorso tecnico, allenante, “collinare” come l’ha definito il buon Miglietti. Buon lavoro dei vigili urbani che bloccano il traffico, anche se non manda il solito imbecille che prosegue – per fortuna piano – sul percorso, incurante degli inviti degli atleti , fino ad imbattersi nel vigile e finalmente bloccarsi. Ristoro con bottigliette d’acqua a metà gara; ciò che manca - e personalmente ne soffrirò tanto - è la segnalazione dei chilometri che danneggia soprattutto chi corre senza i moderni satellitari. Ultimo chilometro e mezzo in leggera discesa su strade più interne sino al ritorno sul lungomare per gli ultimi metri, dando vita a spettacolari sprint finali.
Consegnato il pettorale si ritira il sacchetto ristoro, ma gli ultimi… (leggi sopra).
A completare per primo il percorso, in circa 31 minuti, è Francesco Caliandro, splendido esponente della Podistica Carovigno, che precede l’algerino Mohamed Drioche (Atl. Acquaviva), secondo, e il salentino Ivano Musardo, tesserato per la Taranto Sportiva, terzo. Non si ferma più Donato Masciale (Bitonto Runners) ed è ottimo quarto a precedere il duo della società organizzatrice, Sabino Gadaleta e Giuseppe Miglietti, nell’ordine quinto e sesto. Squilli di tromba per Michele Uva (Free Runners Molfetta) che si piazza settimo davanti a Francesco Carriero (Runners 87 Valente Castellaneta), ottavo, e Angelo Baldini (Alberobello Running ), nono. Santino Zaminga (Gymnasium San Pancrazio) è decimo a chiudere il lotto dei capolista maschili.
Tra le donne la vittoria è appannaggio di Emma Delfine (Nadir on the road Putignano) che precede, nel loro continuo valzer domenicale di posizioni, Marisa Russo (Marathon Massafra), seconda. Torna sul podio Maddalena Carrino (Podistica Faggiano), che coglie un prestigioso terzo posto. Ottima quarta posizione per Teresa Lalario (Barletta Sportiva) che precede la potente Nicoletta Ramunno (Amici Strada del Tesoro Bari), quinta, e la sempre presente Caterina Pugliese (Alberobello Running), sesta. Altra stakanovista è Alessandra De Luca (Atletica Latiano) che si piazza in settima posizione a precedere la forte Maria Di Benedetto (Barletta Sportiva), ottava; la rientrante (dopo aver dato alla luce uno splendido bimbo) Silvana Iania (Free Runners Molfetta), nona; e un’altra esponente dello splendido gruppo della Barletta Sportiva, la coriacea Anna Maria Peschechera che completa il treno delle prime dieci donne.
1216 gli atleti che hanno tagliato il traguardo: dispiace la segnalazione anonima riguardante un podista che avrebbe corso mezzo percorso, per poi fermarsi, simulare dolori, essere portato con un mezzo alla partenza per tagliare senza meriti il traguardo.
Ritornando agli onesti, tra i fuori regione primeggiano Riccardo Monterisi (Simmel Colleferro) e Francesca Battacchi (Pontelungo Bologna); maglia nera per Domenico Rizzi (Assi Trani) e Teresa Calefato (Trani Marathon), quest’ultima reduce dalla mezza di Stornarella del sabato precedente.
Sarà la ricorrenza del 2 Giugno, sarà che molti sono giunti in pullman, ma le premiazioni sono davvero poco partecipate, con molte deleghe (tante al soprascritto). Si comincia con i vincitori del Trofeo Dina Contò, i primi due master, e sul podio salgono Ivano Musardo ed Emma Delfine. E’ il turno dei primi del settore assoluto: Francesco Caliandro ed Anna Rosa Taurino (Gymnasium San Pancrazio) ritirano la speciale coppa e premi di altra natura. E’ ora il turno delle varie categorie, con i meritevoli a ritirare il giusto premio. La premiazione delle prime tre società (Barletta Sportiva e Maratoneti Andriesi sono le prime due - al momento ancora non si è capito chi ha primeggiato… -, con la Tommaso Assi sul terzo gradino del podio) conclude la manifestazione, dando appuntamento a domenica prossima a Taranto per l’undicesima tappa del Corripuglia.
Giudizio finale: la maledizione dell’acqua che manca nel dopo-gara continua ad abbattersi sulla gara di Bisceglie. Per il resto, continuo a pensare che il presidente Graziani abbia ancora una visione ancora “assoluta” dell’atletica che mal si coniuga con quella più prosaica dei “master”. Per l’anno prossimo difficilmente Bisceglie riuscirà ad accaparrarsi la prova di Corripuglia: molti master penseranno “per fortuna”, Graziani ci guadagnerà di salute, a me mancherà questo percorso allenante e “collinare”.