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Bari San Nicola Half Marathon 2013- SERVIZIO FOTOGRAFICO -
Bari ritorna a correre e ritornano i soliti problemi, le critiche e le polemiche. Ma andiamo con ordine. Dopo i problemi delle Vivicittà, la sparizione della Barincorsa e della Barimarathon, nel capoluogo pugliese era rimasta solo la Race for the Cure, una 5 km soprattutto di beneficienza. Ad aprile la prima rinascita, la Maratonina del Levante organizzata da Marco Triggiani e dalla Bio Ambra New Age, tanta buona volontà ed impegno, ma anche tanto da migliorare. A novembre, una nuova mezza maratona, la San Nicola Half Marathon, organizzata da Pierdavide Losavio, che per l’occasione si è persino inventato una nuova società, La Fabrica di Corsa.


Domenica mattina, stante la concomitanza con il Trofeo Auxilium di Altamura, decido di coprire le due manifestazioni, sacrificando mia moglie da sola a Bari, e me stesso, che rinuncio a correre: entrambi effettuiamo il servizio fotografico, mia moglie e i tanti amici saranno i miei occhi sulla manifestazione di Bari, le loro impressioni, i loro giudizi diventano i mie,i in un sorta di mix.

Parto dalla premessa: Bari è una città difficile, dove le tradizioni domenicali sono troppo standardizzate per cambiarle, una manifestazione podistica diventa una sorta di attentato alle abitudini dell’acquisto di pesce fresco, dolci e tradizionali passeggiate. In più, in tempo di crisi, gli Enti locali hanno chiuso i rubinetti nei confronti di questo tipo di manifestazioni: se denaro c’è, è per i premi letterari, per il Teatro Petruzzelli, o per la festa di San Nicola o di fine anno. Allo sport, e soprattutto al podismo, non si destina nulla, magari solo la presenza dell’assessore all’evento. In queste condizioni non è facile organizzare, è più facile lasciarsi andare al rituale: “chi me lo fa fare” e la città langue, si corre ogni giorno a Bari, tranne che la domenica, perché le gare sono altrove. A questo punto Pierdavide Losavio merita già i complimenti per essersi messo in gioco, ha sfidato le difficoltà che sapeva di trovare, e al contempo si è beccato complimenti e/o critiche feroci, soprattutto su quel social network dove ognuno può scrivere, offendere ed esaltarsi. Non bisogna però dimenticare ciò che in questa manifestazione non ha funzionato, Pierdavide è persona di cultura e di spirito e sono sicuro saprà fare tesoro delle critiche per organizzare una seconda e migliore edizione. E per una volta mi piacerebbe vedere gemellate tutte le società di Bari in un fantastico progetto per creare in città una manifestazione che sia vanto in tutta Italia, perché è giusto organizzare e quindi gareggiare nella propria città, ma le cose vanno fatte con cura.

Entriamo ora nel dettaglio con il punto di ritrovo fissato in pieno centro, nel salotto buono della città, Piazza Ferrarese. Da tre giorni è attivo il centro operativo della manifestazione, che ha visto nella mattinata di venerdì la presentazione ufficiale, il sabato pomeriggio un convegno sull’alimentazione e la postura dell’atleta, oltre a distribuire già pettorali e pacchi gara. Le prime polemiche riferiscono di iscrizioni prolungate oltre la serata di giovedì, contrariamente a quanto riportato sul regolamento. E’ nota la mia posizione, i regolamenti vanno sempre rispettati… Due le distanze in programma la canonica mezza maratona (21097 metri) e la 10 km di contorno. 12 e 5 euro rispettivamente il costo dell’iscrizione, che permette di ricevere chip e pacco gara: qui nasce la seconda lamentela, un pacco gara realmente troppo scarso per i 12 euro versati. Ulteriore danno per i cosiddetti liberi che ai 12 euro aggiungono 7 per il cartellino giornaliero e correranno senza chip….

Assenti del tutto i bagni chimici, ai podisti c’è solo la possibilità di usufruire dell’unico (e subito sporco) bagno nella Sala Murat o dell’atavica struttura pubblica sul Lungomare nei pressi della Basilica di San Nicola, con conseguenti scene poco edificanti nel centro cittadino.

La partenza è fissata sul Lungomare, all’altezza del varco che porta alla Basilica del Santo: gli atleti lo capiscono solo quando, quasi n prossimità dell’orario di start, viene innalzato l’arco di partenza. Giornata calda, molto calda, priva però del solito vento barese: peccato che il previsto avvio delle 9.00 sia stato spostato di mezzora, gli atleti avrebbero guadagnato mezzora di meno sole e meno caldo.

Prima della partenza la Benedizione del priore della Basilica di San Nicola: la benedizione diventa una maledizione, il padre rimprovera gli atleti di dar fastidio, di impedire ai fedeli di andare a Messa! Incredibile!!! Molto più utile gradita la presenza del consigliere nazionale Fidal, Giacomo Leone, che molti davano a New York.

In partenza manca il rilevatore chip, diversi gli atleti che allo star partono dai laterali, mi auguro che qualcuno non sia partito anche con un rilevante vantaggio…

Il percorso spinge gli atleti verso nord, verso la Fiera del Levante; numerosi i tagli sui marciapiedi in diagonale, approfittando della mancanza di addetti, di nastri, soprattutto nella zona Acquedotto, Arena della Vittoria. Al 5 km il rilevamento chip intermedio; si corre bene, fa caldo, ma manca il tanto temuto vento. Ecco il ristoro, qualcuno lamenta il fatto che sia posto in curva, con scontri fra gli atleti, con un solo addetto a distribuire le bottigliette. Sul percorso presenti le bandierine che segnalano lo scorrere dei km: peccato che il posizionamento non sia quasi mai preciso (riferito da atleti di testa precisi e scrupolosi), creando problemi a chi corre seguendo il cronometro e ai pacer, già danneggiati dalla mancanza dei palloncini, che non si sono riusciti a gonfiare…

Passaggio in centro, Corso Vittorio Emanuele, Corso Cavour, la città è bella baciata dal sole. In prossimità del Teatro Petruzzelli il secondo rilevamento chip, si prosegue e, all’altezza del teatro Margherita, i protagonisti della mezza girano a destra, quelli della 10 van dritto in Piazza Ferrarese a concludere. Un cartello segnala la doppia direzione, ma quando si corre, soprattutto chi va forte, non riesce a guardare dappertutto: il primo, Auciello, rischia di andar dritto, ma è bloccato in tempo, qualche altro (vero, Miccoli?) è salvato da mia moglie che scatta e indica la direzione agli atleti; peccato che poi, una volta compreso il bisogno in quel punto della presenza di un addetto e presentatosi lo stesso Losavio, non trovi di meglio che rimproverare mia moglie, invitandola a spostarsi, quasi fosse un pericolo per gli atleti!

I ristori consegnano solo bottigliette d’acqua, mancano sali e i previsti (da regolamento) spugnaggi; dal 15° in poi, sul percorso, per buona parte degli atleti, sparisce anche l’acqua…

Negli ultimi chilometri è impossibile sbagliare, è un vai e vieni sul Lungomare in direzione sud fino al Lido Trullo e ritorno, chiaramente in senso opposto, per concludere in piazza Ferrarese.

All’arrivo della massa, altri problemi, il rilevatore chip è qualche metro dopo la linea di arrivo e tanti si fermano prima, incitati a continuare da mia moglie, sempre pronta a scattar foto. Il ristoro finale, una bustina con acqua e due mandarini, lascia a desiderare; inutile dire cosa nasce quando si scopre che le medaglie (in simpatico plexiglas, raffiguranti il Santo stilizzato) sono finite e quando poi finisce anche l’acqua. …

Non hanno di questi problemi i primi della classe, coloro che vanno a vincere la manifestazione: proveniente da Palo del Colle ma tesserato per la Casone Noceto, vince Giovanni Auciello in 1.08.16 precedendo il carabiniere Francesco Milella, secondo in 1.09.04, e l’altro “palese” Francesco Minerva (plurivincitore della Barimarathon), terzo in 1.09.21, entrambi tesserati per la Bio Ambra New Age. Quarto posto per il francavillese Francesco Caliandro (Podistica Carovigno) in 1.12.39 sul grottagliese Daniele Miccoli (3^ Regione Aerea Bari), quinto in 1.14.24. Sesto posto per Donato Masciale (Bitonto Runners) in 1.15.35 seguito dalla prima donna, la terribile marocchina Soumiya Labani (Alteratletica Locorotondo), settima in 1.15.44, e da Osman Ahmed Shire (Gruppo Maratohn Martina Franca), ottavo, in 1.17.08. Giuseppe Leggieri (Atletica Don Milani Mottola), nono in 1.17.22, Luca Cannone (Andria Runs), decimo in 1.17.52, e Antonio Zaccheo (Bio Ambra new Age), undicesimo in 1.17.58, chiudono il lotto dei primi dieci uomini.

Al femminile, dietro la Labani, è seconda Ilenia Maria Colucci (Alteratletica Locorotondo) in 1.23.18, con la salentina Paola Bernardo (Amatori Corigliano), terza in 1.25.27, a completare il podio. Intramontabile, Rosa Luchena (Due Sassi Matera) è quarta in 1.29.39 seguita da Daniela Tropiano (Atletica Monopoli), quinta in 1.33.35, da Maria Dibenedetto (Barletta Sportiva), sesta in 1.33.57, e da Adriana Dammicco (Cus Bari), settima in 1.34.01. Barbara Caporusso (Manzari Casamassima) è ottava in 1.34.06 sulla rediviva Cristina Mastrorosa (Manzari Casamassima), nona in 1.34.58, e Alessandra De Luca (Atletica Latiano), decima in 1.36.59.

901 i finisher, con maglia nera per Luciano Damato (Batrletta Sportivza – 2.40.58) e Tiziana Catella (Dof Amatori Turi – 2.40.57).

La 10 km è vinta da Rodolfo Guastamacchia (Bio Ambra New Age), reduce dalla vittoria nella Maratona del Gargano, in 31.57 su Marco Bruno (Atl. CorrerePollino), secondo in 34.18, e sullo stanco Sabino Gadaleta (Pedone Riccardi Bisceglie), terzo in 34.27. Quarto l’aitante Rosario Livatino (Bitonto Runners) in 34.49 sul caro Giuseppe Francolino (Atl. Amatori Tursi) quinto in 35:03. Tra le donne si afferma Rosalba Zerbinotti (Asopico Running Bari) in 44.49 a precedere Liliana Gentile (Body Angel Manduria), seconda in 45.23, e Anna Rosa Ungaro (Bitonto Runners), terza in 47.12. Quarta Maria Rosa Valerio (Quelli della Pineta Bari) in 48.13 su Gaetana Marzo (Agorà Bari), quinta in 50.20. 169 i finisher.

Le premiazioni, condotta dall’ottimo Paolo Liuzzi, più di uno speaker, oramai a livello di show-man, con la presenza dell’assessore allo sport ed urbanistica del Comune di Bari, nonché presidente del Coni Puglia, ing. Elio Sannicandro, hanno riguardato i primi cinque di ciascuna categoria, premiati con buste contenenti prodotti alimentari.   Meglio per i primi dieci, i primi quattro premiati con cospicui premi in denaro, gli altri sei con buoni da spendere presso un negozio di articolo sportivi cittadino.

“Solo chi fa, sbaglia..”, recita un antico proverbio: il mio personale giudizio su questa gara è tutto in queste parole. Non condanno Lasavio, ne evidenzio, vox populi, le pecche organizzative, invitandolo a proseguire e a migliorare. La prima edizione, quasi sperimentale, è andata così, dalla prossima si può solo migliorare e ripartire. Il consiglio spassionato che gli dò è coinvolgere in maniera fattiva e preventiva le altre società baresi, chi vuole collaborare, pensando a chi ha cuore le sorti della Bari podisitca nei fatti e non nelle parole. Troppo facile lanciare messaggi d’amore, occorre sacrificarsi attivamente, coinvolti nel progetto. E per le prime edizioni aggiungerei di pensare esclusivamente alla base podistica, non preoccupandosi delle star, ma di chi corre per passione e paga. Quella passione che domenica ha portato mia moglie a scattare circa duemila foto e che ci ha fatto dividere (per una mattina) a favore di chi corre, del più sano e pulito podismo per coprire le due manifestazioni cittadine.