
Valevole come Campionato provinciale di corsa di montagna ed ultima e decisiva tappa del Trofeo Due Mari, questa gara è davvero importante per la società alla quale sono iscritto, la Gymnasium San Pancrazio, che, infatti, farà incetta di titoli con doppio affermazione, sia maschile e femminile, nel campionato provinciale, prima squadra per numero di arrivati e prima nel suddetto “Trofeo Due Mari”.
La manifestazione, alla quale ho partecipato a tutte le edizioni, ripete la formula degli ultimi anni con ritrovo e consegna pettorali e pacchi gara presso il palazzetto (tensostatico) dello sport: nelle zone limitrofe si parcheggia facilmente, tutte le operazioni si svolgono comodamente all’interno della suddetta struttura, che mette a disposizione degli atleti anche i bagni.
3 euro costa l’iscrizione base, 5 con premio di partecipazione, una torta quasi natalizia, con grande suffragio per l’iscrizione completa. Al mio prematuro arrivo, tutti soci della società organizzatrice si adoperano per la definizione dei particolari; spicca, già innalzato, l’arco dello sponsor tecnico della manifestazione, la ditta rappresentata dall’ottimo Alessandro Belotti, atleta e lavoratore instancabile, che fa davvero tutto il possibile per portare dappertutto il brand che rappresenta, in compagnia della dolcissima Katia, la sua fidanzata.
La temperatura è fresca ma non fredda, il cielo è velato di nuvole che impediscono l’uscita del sole. E’ il tempo di cambiarsi, di avviare le operazioni di riscaldamento, e alle 9.30 tutti gli atleti sono puntualissimi sul traguardo. Si attende però l’arrivo dei Giudici, misteriosamente dirottati nel centro di Fasano: una decina di minuti di ritardo e si può partire.
Al piede è fissato il chip, anche se la mancanza di rilevatore in zona partenza, ne dimezza l’utilità; affrontiamo i primi due chilometri nel centro di Fasano e, purtroppo, nonostante i divieti emessi dal locale Comune, sono tante le auto parcheggiate che rallentano il passaggio degli atleti. 332 gli iscritti, alcuni sono venuti meno, altri si sono aggiunti last-minute…
Il superamento del secondo chilometro ci avvia verso i sentieri, cominciano così tre chilometri in mezzo alla natura, in continua salita, spesso su pericolosi gradoni, la parte del percorso che personalmente amo di più. Si sale e si scambia qualche chiacchiera, si cammina e si lascia passare chi è più veloce, partono anche simpatiche battute che addolciscono la fatica. Intorno al quarto chilometro, un’ombra agile e veloce ci taglia la strada: è il buon Alex Belotti, il primo della classe odierna, che già vola in discesa verso il traguardo. Per noi un altro km di salita e poi, al quinto, dopo il ristoro con bottigliette di acqua (Enzo Petruzzi vorrebbe una birra ma è … finita!), comincia la discesa con tanto di tornanti. Reggo un po’ e comincio a rallentare, i dolori alle ginocchia aumentano notevolmente in discesa e lascio spazio agli altri: 30-40 atleti mi passano, incasso e sorrido, non posso fare altrimenti. Apprezzabile la continua presenza di addetti che controllano la salute degli atleti e blindano il percorso a tutti i mezzi non autorizzati. Intorno al settimo km il passaggio nello Zoo-Safari: peccato si passi in maniera molto periferica, non si vede neanche un animale e siamo già fuori. Dall’ottavo in poi si può dire che la discesa sia finita, si corre in piano. Gli incitamenti all’ingresso di Fasano (grazie Giacomo!), il viale di arrivo, intravvedo l’arco e cerco di stimolare i presenti ad applaudire. Il passaggio sul tappeto chip, il rilevamento dei giudici ed è conclusa anche questa.
La restituzione del chip e del pettorale permettono di ritirare una bottiglietta d’acqua, il piattino ristoro con frutto e cornetto, e un bicchiere di the caldo. All’uscita, è pronta ad intervistarmi la brava Milena, l’odierna speaker, sempre presente in zona, alla quale si è affiancato Michele Cuoco, presidente provinciale Fidal, sempre dinamico al microfono.
E’ ora di cambiarsi, salviette profumate e panni puliti, asciutti e caldi rinfrancano dalla fatica e torno in zona strategica. Un lungo dialogo su passato-presente-futuro con Francesco Pupillo, il saluto a Michele Cuoco che lascia la gara per recarsi all’ultima lezione 2013 del corso per istruttori e un inchino a Salvatore Lomartire, presidente provinciale della Fidal Taranto. Sono state, intanto, affisse le classifiche e cominciano le proteste: tanti non “si trovano”, alcuni lamentano la propria posizione, altri polemizzano…
Si comincia con le premiazioni, salgono sul podio i due indiscussi vincitori, Alessandro Belotti e Paola Bernardo, che ricevono il meritato trofeo. Ma, dopo di loro, occorre fermarsi, qualcosa è saltato nella rilevazione chip, le classifiche sono da rifare e si ricorre alle rilevazioni dei giudici. Chiaramente ci si ferma, l’attesa pesa, tanti vanno via e, intanto, passiamo a citare i primi dieci arrivati per sesso.
Tra gli uomini si afferma Alessandro Belotti (Podistica Palagiano) in 34:24 davanti ad Andrea Petarra (Gymnasium San Pancrazio), secondo in 36:37, e a Gianpiero Bianco (Dof Amatori Turi), terzo in 37:27. Vito Scarcella (Atalas San Vito dei N.) è quarto in 37:57 a precedere Michele Loizzi (Atletica Polignano), quinto in 37:59, e Vitantonio Curri (Montedoro Noci), sesto in 38:10. Settima posizione per Giovanni Demerinzio (Atletica Casalini) in 38:17, seguito da Domenico Baccaro (Atletica Polignano), ottavo in 38:23, da Silvano Calicchio (Montedoro Noci), nono in 38:30, e da Rocco Gioia (Atletica Città Bianca), decimo in 38:36.
Al femminile dietro Paola Bernardo (Amatori Corigliano) che si afferma in 41:16, seconda è Emma Delfine (Nadir on the road Putignano) in 42:57, terza è Alessandra De Luca (Atletica Latiano), terza in 47:39. Quarta e quinta, due storiche rappresentanti del Cus Lecce, Alessandra Camassa in 48:32 e Maria Gargiulo in 48:56, che precedono Teresa Landriscina (Trani Marathon), sesta in 49:34, Liliana Gentile (Body Angel Manduria), settima in 49:34, Maria Teresa Coppola (Body Angel Manduria), ottava in 50:07, Rita Maria Marzoli (Team Francavilla), nona in 51:15, e Marcella Delfine (Amatori Putignano), decima in 52:07.
310 i finisher, con Palmira Saracino (Grecia Salentina), ultima donna, e Leonardo Carrozzo (Amatori Lecce) e Vito Pugliese (Polisport Ciclo Club), ultimi uomini, giunti insieme in 1:23:21 a chiudere la graduatoria.
Finalmente giungono le classifiche corrette (anche se vi sono ancora degli errori, vedi la posizione di Gianni Gratton… ), e si procede con le premiazioni: primi tre di ciascuna categoria (il primo riceve quadro/trofeo più bottiglie di vino ed olio, secondo e terzo trofeo) e prime tre società per numero di arrivati. Premiati anche i primi tre di ciascuna categoria del campionato provinciale, con il primo che vince il titolo provinciale, e titoli di società, come già detto, alla Gymnasium San Pancrazio. Infine, il Trofeo Due Mari è vinto (ancora) dalla Gymnasium San Pancrazio, con premiazione e data a sede da destinarsi.
Purtroppo l’inghippo delle classifiche ha prolungato i tempi e alle 12.40 si concludono le operazioni; per il 2013, denso di gare, può bastare così.