
Apprezzabile l’aver sfruttato come quartiere logistico la struttura dello stadio Puttilli, vicinissimo ma non in centro, senza particolari difficoltà di parcheggio. Apprezzabile anche la scelta di far partire e concludere la manifestazione all’interno dello Stadio, sulla pista da poco intitolata alla memoria dell’immenso ed indimenticabile Pietro Mennea…
La consegna pettorali, chip e pacchi gara avviene all’interno del recinto dello Stadio: un po’ a disagio gli addetti di fronte a cotanta richiesta, se la cavano comunque egregiamente facendo esperienza, esperienza che servirà senz’altro per l’imminente organizzazione della prova di Corripuglia. 12 euro il costo dell’iscrizione alla mezza con maglia tecnica e pacco gara alimentare; 9 senza maglia. Stesso discorso per la 10 km che costa 7 euro con la maglia e 5 senza. Piacevole il trovare stampato sul pettorale il proprio nome, non male la maglia che riporta 19”72, un tempo incancellabile! Da segnalare che per la 10 km non è previsto l’uso del chip e che l’eccessivo afflusso di gente porta diversi iscritti a non poter ritirare il pacco gara, orami esauriti: sono certo che il buon Cascella recupererà presto, consegnando a breve quanto dovuto!
A disposizione degli atleti i bagni della struttura; giornata dal cielo grigio che, intorno alle 8.35, produce un’improvvisa scarica di pioggia. Dura poco, per fortuna, e non pioverà più se non al termine della manifestazione, quando saranno in corso i saluti finali. Un grazie a Chi, lassù, ci vuole bene e si procede a cambiarsi per essere pronti per lo start previsto per le ore 9.00 sulla pista Mennea.
Le operazioni di riscaldamento si svolgono tra pista e asfalto, nello stadio intanto la banda in costumi tipici che rievocano la “Disfida” carica gli atleti e allieta i familiari.
Tre archi gonfiabili ornano e colorano la pista, la partenza avverrà da quello più lontano rispetto alla tribuna. Sarà il fascino della pista, ma tutti gli atleti sono schierati ordinatamente sotto l’arco, la partenza è perfetta, ma un po’ caotica. Da notare che tra i primi a partire ci sono anche oggi atleti dal passo lentissimo, ma evidentemente, in loro, ad andare lentamente non è unicamente il passo…
Solo al passaggio sotto il secondo arco, posto all’altezza della tribuna centrale, si ode il bip dei chip: sostanzialmente la rilevazione crono parte da qui con abbuono per tutti di una “ventina” di secondi.
La strettoia del cancello di uscita dallo stadio rallenta leggermente il passo, siamo fuori e “buona fortuna” a tutti. Le strade si rivelano da subito chiuse al traffico, presidiate da addetti e con la presenza dei cartelli che indicano lo scorrere dei chilometri. Primi chilometri più periferici, che permettono di scoprire quartieri più nuovi ed ordinati di Barletta: la città del grande Pietro ci accoglie da subito con rispetto, educazione e qualche applauso. Intorno al sesto km siamo di nuovo nei pressi dello stadio: la 10 km – che è in realtà un 8.5 – svolta a destra e cambia percorso rispetto a quello della mezza; il popolo della mezza scende e risale nel sottovia e si avvia verso il mare. Si è sulla litoranea di Levante e mentre quelli delle retrovie scendono, i primi già risalgono ed è piacevole “incontrarsi e salutarsi” come dicevano i versi di una vecchia canzone. Gli atleti più che altro si incitano e non mollano, ciascuno secondo il ritmo impostato alla vigilia e le proprie forze. Il giro di boa ed è piacevole scoprire che dietro c’è ancora tanta gente… Funzionano ottimamente i ristori con tanta acqua, mancano gli spugnaggi, ma per fortuna il clima non è caldo. Superiamo il porto (e il primo rilevamento chip – 10 km), siamo ora sulla litoranea di Levante, già percorsa nelle tante “altre” mezze organizzate a Barletta. Anche qui, distanti, in senso opposto, procedono i più veloci: anche la loro espressione è ora meno rilassata, i volti meno sorridenti, la fatica comincia a farsi sentire… Altra boa (rilevamento chip – 14° km) e scendiamo anche noi, il ristoro del 15° km, il 16°, a breve si entra in città e comincia la parte più bella e più dura con attraversamento del centro antico, antica pavimentazione, frequenti cambi di pendenza, la Cattedrale, la statua di Eraclio, ora comincia a sentirsi profumo di arrivo. Con molta educazione il pubblico applaude e non disturba, peccato che il 19° km preveda di nuovo il passaggio del sottovia, questa volta aperto al traffico veicolare con conseguente inalazione di smog che, francamente, non ci voleva, dato che entra nei polmoni affaticati degli atleti e riduce ulteriormente le poche forze rimaste. Il 20° km all’esterno dello stadio, partono forte gli incitamenti di chi ha finito nei miei confronti, il cancello dello stadio, la pista e, via – con le ultime forze - per lo sprint finale, il chip che suona, i giudici che rilevano il pettorale e una lacrima: anche questa volta il cervello è riuscito a guidare il mio corpo dolorante e sgraziato verso il traguardo.
Immediatamente, gli atleti più seri e provvisti di satellitare, mi fanno notare che mancano circa 300 metri alla canonica distanza dei 21097 metri previsti, forse c’era da aggiungere (quasi) un giro di pista: 300 metri in meno e i 20 secondi inziali, tanti oggi esulteranno per il personale!
Mi infilano la medaglia al collo, saluto con piacere il dottor Michele Rizzitelli che ricambia con una foto. Restituisco il chip e mi avvio verso il ristoro finale. Inizialmente, mi raccontano, c’erano in abbondanza pezzi di focaccia, mozzarelle, taralli, acqua, mele: sul tavolaccio sono rimaste solo acqua e mele, sollecitato dai lamenti degli altri atleti, invito gli addetti a “tirar fuori” quanto rimasto, appaiono delle mozzarelle che spariscono subito. Gli ultimi rimarranno solo a mele ed acqua… Per le prossime edizioni e per la gara di Corripuglia, il ristoro finale dovrà essere meglio gestito: bustina da consegnare a ciascun atleta, con restituzione o segnale sul pettorale, evitando che i troppo golosi mangino per dieci o facciano la spesa e che qualche altro resti a pancia vuota….
Dispiace anche sapere che le medaglie non sono bastate per tutti: Enzo Cascella senz’altro riparerà, ma è un altro effetto tornare a casa con la medaglia il giorno della gara, mostrandolo a parenti ed amici, soprattutto per chi è alla prime corse!
Continuano intanto gli arrivi, ma è tempo di passare alla graduatoria della competizione che vede imporsi il campione locale Mimmo Ricatti (Aeronautica Militare) in 1:07:58 davanti al Matteo Notarangelo (Atletica Bruni Vomano), secondo in 1:08:16, e Alberico Di Cecco (Farnese Vini), terzo in 1:10.01, per un podio di assoluta levatura. Prestigioso quarto posto per Mino Albanese (Atletica Don Milani Mottola) in 1:11:15, sul vitalissimo Michele Uva (Free Runners Molfetta), quinto in 1:11:24, e sull’esperto Sabino Gadaleta (Pedone Riccardi Bisceglie), sesto in 1:11:44. Il determinato Donato Masciale (Bitonto Running) chiude in settima posizione in 1:13:00, incalzato dall’aitante Gianni Marchitiello (Pedone Riccardi Bisceglie), ottavo in 1:13:13, dal costante Allul Sakine (Pod. Faggiano), nono in 1:13:22, e dall’intramontabile Cosimo Montemurro (Marathon Massafra), decimo in 1:13:24. Piccolo stappo alla regola e citazione per Cristian Bergamo (Cus Lecce), undicesimo in 1:14.36, e per il promettente figlio d’arte Stefano Sestito (Violetta Club Lamezia Terme), dodicesimo in 1:14:38.
Presente solo come testimonial la campionessa locale Veronica Inglese, la disfida femminile si risolve a favore di Erica Delfine (Amatori Putignano) che, concreta e risoluta, si afferma in 1:30:34. Alessandra De Luca (Atletica Latiano), determinata come sempre, è seconda in 1:30:46 sulla star locale, Mariella Dibenedetto (Barletta Sportiva), terza in 1:31:21. “E’ una garanzia” Nicoletta Ramunno, quarta in 1:31:36, con la “rientrante” Silvana Iania (Free Runners Molfetta), quinta in 1:31:45, la decisa Daniela Tropiano (Atl. Monopoli), sesta in 1:32:06, e la locale Teresa Lelario (Barletta Sportiva), settima in 1:33:34, a seguire. Ottima prestazione per Marica Laghezza (Atletica Monopoli), ottava in 1:35:00, sulla “storica” Benedetta Caterina (Amatori Corato), nona in 1:36:30, e sulla mai doma Anna Maria Peschechera (Barletta Sportiva), decima in 1:36:46.
1330 i finisher (incredibilmente aumentati rispetto agli iscritti… entro i termini!), con Chiara Farano e Angela di Monte (entrambe dell’Atleti Valle dell’Ofanto Barletta) a chiudere tra le donne in 2:44:11 e i due m85, Vincenzo Mirizzi (Amatori Putignano) e Angerlo di Terlizzi (Barletta Sportiva) a chiudere la graduatoria generale rispettivamente in 2:55:56 e 2:56:59.
La 8,5 km è vinta da Massimo Casarella (Foggia Running) su Antonio Imperatore (Podistica Ferrandina), secondo, e Nicola Mastrodonato (Assi Trani), terzo. Michele Vestita (Nuova Atl. Laterza) è quarto su Nicola Di Liso (Dynamyk Palo del Colle), quinto, Giuseppe Francolino (Amatori Tursi), sesto, Felice Simone (Lions Valle Ufita), settimo, Giuseppe Teti (Quelli della Pineta), ottavo, Vito Alò (Atletica Monopoli), nono, e Antonio Lotriglio (Runners del Levante Bari), decimo.
Al femminile, successo con distacco per Marisa Russo (Marathon Massafra) su Maria Iusco (Sport Center Bari), ottima seconda, e Vittoria Lasala (Margherita di Savoia Runners), terza. Seguono, nell’ordine, Grazia De Corato (Canusium 2004), Tina Cittadino (Sport Center Bari), Daniela Tarallo (Sport Center Bari), Barbara Caporusso (Manzari Casamassima), Lucia Pontone (I Podisti di Capitanata Foggia), Maria Rosa Valerio (Quelli della Pineta Bari), e Paola Candoni (Sport Center Bari), a completare il lotto delle prime dieci.
273 i finisher con Nicola Bartoli (Manzari Casamassima), maglia nera maschile, “titolo” vinto da Silvana D’Errico (Club Atletico Sannicandro), fra le donne.
Quando ancora si stanno ultimando gli arrivi, cominciano le premiazioni, creando problemi ai Giudici con la gente che si affolla sulla pista: il pronto intervento dell’ottimo giudice nazionale Gianni Misino riporta tutto all’ordine. Gestite dallo speaker della manifestazione, l’abruzzese Roberto Paoletti - che francamente ho visto operare meglio della sue parti, essendomi oggi apparso un po’ nervoso e polemico nei confronti degli atleti, oltre naturalmente a non poter conoscere in maniera dettagliata gli atleti locali (avrei personalmente scelto un annunciatore pugliese…) - si sviluppa la cerimonia con qualche assenza, qualche arrivo ritardato e la pioggia che incombe. La 8,5 con tutti i meritevoli delle varie categorie, poi la mezza con tutti i piazzati e finalmente si giunge al termine con la premiazione della società. Sono rimasti solo gli addetti e i premiati: complimenti ai Maratoneti Andriesi primi tra glia uomini e secondi tra le donne! E, mentre comincia a piovere in maniera copiosa, si celebra la fine della manifestazione e l’arrivederci alla seconda edizione.
Come detto inizialmente, il giudizio è largamente positivo, con la considerazione che si era alla prima edizione. Personalmente eliminerei la dieci chilometri di contorno che toglie energie e disponibilità alla mezza, la gara principe: pacchi gara, ristori sarebbero stati bastato e meglio controllati. Parimenti eliminerei le iscrizioni last-minute, che generano sempre qualche problema aggiuntivo. Infine, una nuova misurazione del percorso, per garantire a tutti l’esatta distanza. Per il resto non posso che ringraziare e lodare Enzo Cascella e l’intero gruppo della Barletta Sportiva che, in una realtà sociale così difficile e particolare, riescono ad organizzare manifestazioni podistiche e a farci vivere giornate di autentico, puro sport.