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Faggiano Strafaggiano 2014- SERVIZIO FOTOGRAFICO -
Odiato ed amato come il festival di Sanremo, più seguito della serie A di calcio, ecco tornare il Corripuglia, campionato pugliese su ventidue prove su strada organizzate in altrettanti Centri in regione.


Teatro della prima tappa è Faggiano, in occasione della 15^ Strafaggiano, nonché 1° memorial Francesco Pignatelli, a celebrare il caro giovane avvocato tarantino troppo presto scomparso. Organizzazione, chiaramente affidata alla locale Podistica, una società in continua evoluzione per numero di soci, iniziative, solidarietà, simpatia. A presiederla il brillante Bartolomeo Buscialà, capace di attorniarsi di ottime persone come Antonio Marinò, Stefania Bottiglia, il mitico Peppino Esposito e… mi fermo qui per non citare tutti.

Organizzazione collaudata ed esperta, che subito si distingue con addetti a gestire gli ampi spazi di parcheggio. In Piazza Aldo Moro, mentre si leva l’arco di partenza/arrivo, spiccano subito l’ampio palco podio e i numerosi bagni chimici. Due gazebo centrali ed qui che avviene la distribuzione dei pettorali, veloce ed ordinata, senza code e polemiche. 5 euro il costo dell’iscrizione, non c’è pacco gara, ma ecco la novità dell’anno, novità che ci seguirà per tutte e ventidue le prove, il chip, gestito dalla Fidal Puglia. E’ ancora in rodaggio, gli addetti mi chiedono, e indirettamente chiedono a tutti i podisti, di aver un po’ di pazienza, è in rodaggio, per le prime volte qualcosa non funzionerà, sino a mettersi in careggiata.

E in rodaggio sono anche tanti atleti che gareggiano in questa occasione per la prima volta nel 2014: l’occasione è ottima per ritrovarsi, scambiare chiacchiere ed impressioni; da segnalare che un buon numero di podisti è impegnato a Lecce, per la concomitante Mezza maratona.

“Lassù Qualcuno ci ama”, anche oggi il tempo ci grazia, dopo la mattinata di sabato di pioggia, ci accoglie un bel sole: soffia, però, un venticello che creerà qualche problema.

Solite operazioni di vestizione, ancora qualcuno chiede come fissare il chip, altri si lanciano in “raid” negli spazi verdi, la maggior parte è dedita al riscaldamento. Frattanto, la locale banda musicale ci allieta con note dei suoi brani, qualcuno mima una marcetta, lo spirito, insomma, è quello giusto.

E’ Michele Cuoco lo speaker della manifestazione, si ripete il fortunato binomio della passata edizione. Il tempo scorre, l’orario di partenza si avvicina, e i giudici ci rimandano tutti dietro l’arco di partenza, dietro anche al rilevatore chip. Erano presenti delle transenne per delimitare la zona, sono incredibilmente sparite, e gli atleti cercano sempre più di venire avanti: l’arrivo dei più veloci, che notoriamente si piazzano nelle prime file, porta il plotone a superare di molto la linea di partenza.

“Se neanche la rilevazione chip basta per garantire una partenza corretta, allora ci vorrebbe la minaccia delle armi!”, mi scappa di dire, procurando una risata generale. Grande lavoro di persuasione dei Giudici e degli addetti (compreso chi scrive), qualche passetto indietro, almeno tutti sono tornati dietro il sensore di rilevamento, l’Inno italiano, un saluto a Francesco, lo sparo del Giudice, buon Corripuglia 2014 a tutti!

Partenza più regolare del solito, niente scorciatoie laterali, tutti sono costretti a passare dal rilevatore, meno anche i “lenti” nelle prime fila, il chip ha già portato dei miglioramenti. Il viale, la svolta a destra, si entra in Paese, una leggera salitella, la solita e si prosegue. Tutto sappiamo che il percorso è cambiato, 9300 metri la distanza, non ci sono più giri ripetuti, bisogna capire come si sviluppa. Il nuovo percorso è molto più lineare: si avanza in direzione Pulsano per 5 km circa, su di un tratto senza alcuna difficoltà altimetrica, su un viale che ricorda un po’ la RomaOstia; percorso da velocisti, meno adatto a chi, come me, recupera qualcosa in salita o nelle curve. Ristoro con bottigliette d’acqua al 4,5 km circa; altri pochi metri, svolta a destra e si comincia a tornare. Percorsa ancora pianeggiante, ma è il vento che soffia a mettere in difficoltà i corridori. Altra svolta e comincia a sentirsi aria di paese e, conseguentemente di arrivo, ecco il lungo viale del Cimitero, manca poco e non bisogna mollare, i primi già tornano a cambiarsi, qualche incitamento, si sente la voce di Michele Cuoco, si vede l’arco, la svolta a sinistra e lo sprint finale. E’ fatta anche questa, i gps hanno rivelato dai 9215 ai 9250 metri, percorso interamente presidiato, neanche un auto, complimenti agli organizzatori.

Il tempo di togliere il chip, di consegnarlo ed ecco che si ritira un buon sacchetto ristoro, quasi un pacco gara, apprezzabile anche la sacca in tela che contiene i prodotti, utilizzabile come portascarpe. Ottima la scelta di sdoppiare i punti di consegna, non si crea così alcuna coda, davvero antipatica quando si è stanchi.

Altri atleti mi chiedono se il chip abbia emesso il canonico “bip” all’arrivo, francamente non l’ho sentito neanch’io e speriamo vada tutto bene… E’ bene intanto cambiarsi, indossare panni asciutti e ritrovare quel senso di pace fisica e interiore che solo il dopocorsa sa donare.

Proseguono gli arrivi, alla fine saranno 1154 i finisher, con Anna Villani a chiudere la lista, l’incidente automobilistico non l’ha fermata, è di nuovo con noi… Lasciatemi segnalare dopo un certo lasso di tempo il rientro alle gare di due signore speciali, Antonella Mele e Stefania Romanelli, entrambe oramai vestite d’arancione della Dynamik Firtness, la società di Palo del Colle, debuttante nel Corripuglia.

E mai debutto fu così fortunato visto che il “capitano” della Dynamyk, Francesco Minerva, una storia di successi e trionfi alle spalle, va a vincere la manifestazione in 29:32 arrivando a braccia aperte, quasi ad abbracciare tutta Faggiano. Splendido secondo è Claudio Palmisano (Taranto Sportiva), un grande passato e un futuro… da vivere, a precedere il caro Daniele Miccoli (3^ Regione Aerea), terzo in un podio di gran valore. Sempre presente, reduce dagli italiani indoor di Ancona, è quarto Sabino Gadaleta (Pedone Riccardi Bisceglie), inseguito dall’esuberante Michele Uva (Free Runners Molfetta), quinto, e dal coriaceo Donato Masciale (Bitonto Runners), sesto. Non può mancare tra i primi Cosimo Montemurro (Marathon Massafra), valido settimo, su Enzo Trentadue (Dynamyk Fitness), finalmente su questi schermi, ottavo, sul giovanissimo (scuderia Pazienza!) Paolo Vallarelli (Bitonto Runners), nono, e sul concreto Giuseppe Leggieri (Don Milani Mottola), decimo.

Al femminile, comincia ottimamente la stagione Marisa Russo, brillante portacolori della Marathon Massafra, che si afferma in 36:37. Per Marisa la vittoria del cuore, perché ci teneva davvero tanto a portare a casa il trofeo, quel trofeo dove c’è il nome di Francesco Pignatelli. Decisa come sempre è seconda Mara Lavarra (Amatori Putignano), a precedere la star locale, Maddalena Carrino, una delle più virtuose rappresentanti del podismo pugliese, che ottiene comunque un ottimo bronzo. Meritato quarto posto per Erica Delfine (Amatori Putignano), seguita dalla sempre più forte Cristina Galeone (Podistica Grottaglie), quinta, e da Nicoletta Ramunno, che bagna la nuova maglia della Montedoro Noci con un pregevole sesto posto. Per una volta sulle brevi, è settima Luisa Zecchino (Marathon Massafra), a precedere la biondissima Carmen Carella (Dynamic Fitness), ottava, l’emergente Alessandra Caprioli (Athletic Team Palagiano), nona, e la “vecchia” amica Tina Cittadino (Sport Center Bari), decima.

Organizzazione perfetta e, non appena l’ultima atleta taglia il traguardo, tutto è pronto per la cerimonia di premiazione. Non si può non partire dal ricordo di Francesco, la mamma e la sua ragazza esprimono il loro sentito grazie, ma il nostro grazie è per Loro, perché grazie a loro Francesco è sempre con noi.

Riconoscimento speciale a tutte le Forse dell’Ordine che hanno collaborato, ritratte in una bella foto collettiva; è il turno dei vincitori, Francesco Minerva e Marisa Russo, che ritirano il particolare trofeo, cesto e non so che altro. Si passa ora ai meritevoli delle varie categorie, si viaggia bene, con la validissima regia di Michele Cuoco, che ottimamente detta i tempi. Il problema è che non si hanno tutte le classifiche: qualcosa non ha funzionato in sede di rilevamenti arrivi, forse è sorto qualche problema, fatto sta che i tempi si dilatano e occorre avere un po’ di pazienza. La pazienza è, come sempre, utile ed ecco arrivare le classifiche mancanti: si può così procedere alla premiazione dei primi di ciascuna categoria che ritirano un ricco cesto di prodotti alimentari, il tutto alla presenza dell’instancabile sindaco, Domenico Sgobba, che resta sino all’ultimo. E l’ultima premiazione riguarda le società, con doppio trionfo proprio della Podistica Faggiano, sia in campo maschile che femminile, per numero di arrivati. Dietro di loro, tra gli uomini, seconda è la Taranto Sportiva su Montedoro Noci, Marathon Massafra e Dynamyk Palo del Colle; al femminile, seconda è l’Athletic Team Palagiano sulla Podistica Carosino.

Il tempo dei saluti e si ritorna a casa, ringraziando la Podistica Faggiano che davvero è stata capace di mettere in campo tulle le sue forze e qualità, dando vita ad una “signora” manifestazione. Più in generale, parte in maniera positiva anche il Corripuglia: se il funzionamento dei chip sarà a breve perfezionato, c’è da scommettere che realmente assisteremo ad un 2014 tranquillo e a premiazioni rapide. Se…, perché gli amici podisti affezionati ai social network, hanno già parlato di classifiche confuse, con posizioni posposte, che generano mugugni e veleni.

Sperando, ci vediamo domenica a Putignano, per la seconda tappa del Corripuglia; un sincero "in bocca al lupo" a chi andrà a difendere i colori regionali ai campionati italiani di cross a Mercato San Severino.