
Reduci dalla 3^ edizione della Sei Ore, disputata nel pomeriggio del sabato, i soci della locale ASD “Amatori” sono riusciti nell’impresa di tener bene a freno l’orda dei partecipanti, superando il difficile test. D’altronde non si arriva a 35 anni di organizzazione se non hai qualità, e con il passare delle edizioni, aumenta l’esperienza. Fossero un tantino più disponibili e sorridenti con gli “ospiti", gli “Amatori” risulterebbero ancor più bravi…
Appena arrivati, simpatiche scritte con tanto di “trulletto in corsa” indirizzano al parcheggio, nella vasta area del mercato, ove sono posizionati anche tre bagni chimici. Su Corso Umberto I, aviene la sollecita consegna delle buste contenenti i pettorali e il chip. Poco distante, la consegna dei pacchi gara, al costo di 7 euro, contenenti unicamente prodotti alimentari con la scomparsa anche della tradizionale t-shirt in cotone. Resto dell’idea che l’abolizione del pacco-gara, con ovvia diminuzione della quota d’iscrizione, sarebbe oramai una regola da adottare dappertutto.
Molto ampio il palco-podio presente in Piazza Moro, affiancato da un fantastico carro carnevalesco, a ricordarci che Putignano è la città del carnevale con le sue tante e spettacolari sfilate che attirano gente da tutta Italia. A rendere tutto più suggestivo la luce del sole, in giornata bellissima, forse una delle più calde edizioni della Marcialonga di San Giuseppe, con 20° alla partenza.
Anch’egli reduce dalla Sei Ore, e a questo punto tra il pre e il post gara gli dovremmo attribuire almeno sette ore, lo speaker della manifestazione, “the voice”, Paolo Liuzzi, che nonostante le corde vocali stanche ed arrossate, ha allietato ottimamente anche questa mattinata.
Grande curiosità suscita tra i podisti il funzionamento odierno del chip, gestito direttamente dal Comitato Regionale, dopo i problema dell’esordio, la settimana prima, a Faggiano. Raccomando anche a voce, dopo averlo scritto, ai podisti di aver… qualche domenica di pazienza: lo si sta ancora testando, affermo con sicurezza che già oggi andrà meglio e, gradatamente, a regime, per una risorsa che non sta costando un centesimo in più agli organizzatori e a i corridori.
E’ il momento di cambiarsi, le strade sono invase da corridori in fase di riscaldamento, la festa è cominciata. A disposizione degli atleti anche la struttura fissa dei bagni, nei pressi del Comune, anche se qualche altro bagno chimico, dato gli alti numeri, magari posizionato in Piazza Moro, nei pressi della partenza, non avrebbe guastato.
Interamente transennata la zona partenza, impossibile accedere dal davanti, i veloci sono costretti a scavalcare transenne e chiedere spazio a chi è già schierato e cerca gloria nelle prime fila. Incredibile il colpo d’occhio, siamo tanti, tantissimi, in un mischio di colori, di voci di accenti, di sensazioni, di emozioni che solo la corsa sa dare. Si sente la voce di Paolo Liuzzi invitare tutti a prestare attenzione al restringimento iniziale, ad attraversare il rilevatore del chip per evitare “esclusioni” dalla classifica, invitare alla calma e al rispetto reciproco e lanciare il countdown.
A sparare il colpo di avvio, Donato, il ragazzo “libero” che l’anno scorso rischiò di lasciarci durante la non competitiva e che ora sta bene, benissimo. E finalmente il colpo di pistola, ci si muove piano, inizialmente, più lenti di una passeggiata, fino a raggiungere l’arco, superare il rilevatore chip e finalmente cominciare a correre, anche se i primo sono già lontani oltre 500 metri. Partenza comunque ordinata e sofferta, a tutti livelli volano gomitate “più o meno” involontarie, le scuse porte sono accettate, ma il dolore resta.
Il solito giro iniziale, partenza in leggera salita, poi discesa, di nuovo salita e risiamo sul punto di partenza, l’incitamento della folla e della voce di Paolo e via, si esce verso la pista ciclabile nel solito vai e vieni.
Quando torno a Putignano la mia mente si riporta indietro negli anni al vecchio percorso nelle stradine (spesso innevate) di campagna: era più tecnico e divertente, meno monotono dell’attuale, anche se capisco che l’attuale è molto più gestibile.
E così si sale lungo la ciclabile, i primi cominciano già a rientrare verso il paese, Caliandro ha un vantaggio importante sul gruppo degli inseguitori. Il giro di boa non presidiato permette di tagliare comodamente e penso a quanti magari l’avranno fatto anche prima, maggiori controlli e un rilevamento chip intermedio non avrebbe guastato.
Solo al 7° km il ristoro con bottigliette d’acqua; un ultimo di rettilineo e poi comincia la parte più divertente del tracciato con curve e continui cambi di pendenza, fino all’ultima salita e al lungo Corso Umberto, dove chi ne ha può sprintare alla grande.
E il mio sprint mi permette di recuperare diverse posizioni, tra gli incoraggiamenti di chi è già arrivato, in una gara corsa in progressione, con sosta forzata, per problemi di respirazione, al 4° km, e poi via a superare e ad… essere superato, fino a completare i 10800 metri del tracciato.
Chi non ha avuto problemi di sorta è Francesco Caliandro (Podistica Carovigno), che qualcuno dava a Ferrara per la maratona, ma che viceversa è venuto a Putignano ad imporsi con distacco in 35:11. Alle sue spalle un atleta libero, pettorale 758, non conosco il nome, ma consiglio alle società pugliesi di ingaggiarlo subito. E’ quindi secondo, in un continuo ripetersi di grandiose prestazioni, Michele Uva (Free Runners Molfetta), i cui risultati crescono di pari passo con il crescere della figlioletta Carlotta: 36:12 il suo crono, due secondi primo del validissimo Marco Barbuscio (Atl. Casone Noceto), terzo. Donato Masciale (Bitonto Runners) è splendido quarto in 36:20, incalzato da Cosimo Montemurro (Marathon Massafra), una certezza, quinto in 36:34. Pregevole il 36:51 che vale il sesto posto ad Enzo Trentadue (Dynamik Fitness Palo del Colle) sul dinamico Allul Sakine (Pod. Faggiano), settimo in 36:52. Uno splendido sprint decide le successive tre posizioni e chiude la top ten maschile: Giuseppe Leggieri (Atletica Don Milani) è ottavo su Denis Greco (Assi Trani), nono, e su Giuseppe De Donato (Atl. Sprint Barletta), decimo, tutti in classifica con lo stesso identico crono, 36:53.
Tra le donne, forte e leggiadra come sempre, si impone Paola Bernardo (Tre Casali San Cesario) in 42:15, un po’ affaticata dalle recenti mezze di Malta (con pb) e Lecce. Tenta invano di riprenderla Marisa Russo (Marathon Massafra), splendida seconda in 42:31; terza, più staccata, giunge la star locale Mara Lavarra (Amatori Putignano), sul podio in 43:39. Determinata come sempre, Maddalena Carrino (Podistica Faggiano), è quarta in 45:07, a precedere la seconda atleta della società organizzatrice, Erica Delfine, quinta in 46:03. Maria Di Benedetto difende egregiamente l’arancione della Barletta Sportiva ed è sesta in 47:00, seguita da Addolorata Leone (Tre Casali San Cesario), che tiene alto il buon nome della famiglia, piazzandosi settima in 47:18. A seguire la convinta Daniela Tropiano (Atletica Monopoli), ottava in 47:29, sulla muscolare Caterina Pugliese (Alberobello Running), nona in 47:52, e sulla tenace, in costante miglioramento, Rosalba Zerbinotti (Asopico Bari), decima in 48:03.
Gli arrivi si succedono incessantemente (1739 i finisher), sulla destra il corridoio per i liberi che hanno percorso 8 chilometri, per fortuna quest’anno non si registrano malori.
Tagliato il traguardo gli atleti riconsegnano il chip, il cui sistema di rilevamento, grazie a Dio, ha fatto registrare un enorme passo avanti rispetto a 7 giorni fa. Se si continua a migliorare così in fetta, ben presto potremo avere, magari, un rilevamento intermedio, e sulla classifiche il real time, una di quelle piccole soddisfazioni di cui vivono i podisti e che, scatena, una competizione non ufficiale tra i corridori.
Latte ed acqua ristorano gli stanchi atleti e via a cambiarsi, mai rimanere sudati, il classico “colpo d’aria” è sempre in agguato.
La presenza del presidente della Fidal Puglia, Angelo Giliberto, e quella del locale sindaco, Angelini De Miccolis, è il segno che le premiazioni stanno per cominciare. E, in effetti, si comincia con i due vincitori della 35^ Marcialonga di San Giuseppe, Francesco Caliandro e Paola Bernardo, giustamente omaggiati con il trofeo celebrante il loro trionfo. E, ben gestite dal bravo Liuzzi, si va avanti con le varie categorie, con tutti i meritevoli premiati con coppa e busta di prodotti tipici locali. Mancano però le graduatorie di diverse categorie, si passa ai gruppi più numerosi dei liberi, e si levano alcune lamentele. Arrivano le ultime classifiche, la piazza è ormai vuota tanto che le premiazioni delle società sono davvero per pochi intimi. Al maschile vince proprio l’Amatori Putignano su, nell’ordine, Happy Runners Altamura, Montedoro Noci, Assi Trani, Gioia Running; al femminile, trionfo per la Podistica Faggiano su Athletic Team Palagiano, Nadir Putignano, Alberobello Running e Taranto Sportiva.
E’ ora davvero finita, esausto e rauco il buon Paolo saluta, saluto anch’io e torno a casa.
Pur con le naturali e leggere imperfezioni dettate dagli alti numeri, mi sento oggi di promuovere tutte le componenti di questa manifestazione, dagli organizzatori agli addetti Fidal, dai giudici.. agli atleti. C’è voglia di miglioramento e di crescita, si cerca di progredire e si cercherà di migliorare ancora, e a costo di essere ripetitivo, invito chiunque abbia suggerimenti utili e costruttivi per cambiare positivamente il sistema a farmeli pervenire in forma scritta. Intanto, l’arrivederci a domenica a Carovigno, per la terza tappa del circuito.