
Cinquantaquattresima edizione, ma si festeggia il centenario dalla prima edizione, voluta dal compianto Peppino Maenza. Per l’occasione, interessantissimo convegno sul doping il sabato pomeriggio precedente la gara, con Sandro Donati a relazionare ad una platea sempre più interessata, coinvolta, con tanti campioni del passato e del presente, come il nazionale Andrea Lalli.
L’indomani, domenica mattina, la gara vera e propria, con il villaggio logistico fissato sul Lungomare di Bisceglie all’altezza del Faro Verde, con possibilità di comodo parcheggio negli ampi spazi a disposizione degli atleti. Tre i bagni chimici per gli atleti, con i maschietti che, da autentici cavalieri, lasciano l’accesso prevalentemente alle donne, rifugiandosi negli attigui spazi verdi.
Rapido il ritiro dei pettorali e dei chip, 6 euro il prezzo dell’iscrizione, senza alcun pacco gara, ma con la consegna preventiva di un sacchetto ristoro. Ecco il primo problema, la quota di iscrizione eccessiva considerando l’assenza del cosiddetto pacco gara, pur trattandosi di gara nazionale: personalmente, per entrare subito nel vivo della questione, ritengo sia giusto dal 2015 porre la condizione obbligatoria per la tappe di Corripuglia, che la tassa d’iscrizione sia obbligatoria a 4 euro, senza alcun pacco gara, anche se la manifestazione è nazionale. Poi, si può aggiungere l’opzione di una quota maggiore con consegna di premio di partecipazione, ma con la possibilità di libera scelta per l’atleta. Non penso occorra aggiungere altro sul mio punto di vista.
Molto caratteristica la sede di partenza, doppio arco innalzato, con l’intera zona transennata e invito per tutti gli atleti di riscaldarsi nella zona retrostante la linea di start. Chiaramente, l’invito è udito e compreso da pochi, con la maggior parte degli atleti a riscaldarsi dall’altro versante, avendo notato il preventivo posizionarsi di diversi partecipanti in prima fila.
Giornata inizialmente un pochino ventosa, ma sempre più calda con il passare dei minuti, con un piacevole sole a rallegrare gli animi. Corposa e rassicurante la voce di Paolo Liuzzi, sempre più lo speaker “ufficiale” del Corripuglia, oramai un certezza nel panorama podistico pugliese. Con lo scorrere del tempo, il riscaldamento lascia spazio allo schierarsi per la partenza: procedo lateralmente, guardo nelle prime fila e noto la presenza nelle prime fila di gente più lenta del sottoscritto. Mi chiedo per l’ennesima volta cosa facciano davanti, io torno indietro e sono nelle retrovie, non sarebbe giusto togliere spazio a chi è più veloce, rischiando la mia e l’altrui incolumità.
Sulla linea di partenza, il tappeto chip, peccato che all’inizio non segni il passaggio degli atleti: personalmente ritengo che un adeguato servizio di rilevamento chip debba rilevare il passaggio iniziale, poi - ideale per scoraggiare i tagliatori - servirebbe un rilevamento intermedio a sorpresa, e – chiaramente – il passaggio finale, con l’aggiuntivo real time che tanto piace ai master. Purtroppo, però, noto che per tutti (o quasi) i “gestori” chip si provvede solo al rilevamento dell’arrivo, forse solo utile in sede di compilazione delle classifiche…
Partenza data quasi improvvisamente e, mi è sembrato, con qualche minuto di anticipo: non è grave tutto ciò, ben più grave la caduta di diversi atleti causata da un partecipante lento trovatosi tra i primi… Spesso qualcuno obietta quanto scrivo e mi accusa di essere ripetitivo, ma, purtroppo, i fatti mi danno ragione, basta chiedere a chi ha continuato la gara dolorante e sofferente.
Il percorso di Bisceglie, percorso in senso contrario rispetto agli altri anni, è piacevole e tecnico, con diversi falsipiani che costringono spesso a modificare il ritmo; si corre poi prevalentemente sul mare e il lungomare è un bel vedere. Purtroppo però, proprio sul percorso, avviene il “fattaccio”, l’errore di percorso dei primi, che “perdono” la direzione per tre volte, come ha testimoniato anche Sabino Gadaleta, l’uomo di punta della Pedone Riccardi, la società organizzatrice. Troppo avanti la motocicletta che avrebbe dovuto guidare gli atleti, mancavano le frecce direzionali per terra e i primi si sono ritrovati senza capire in quale direzione andare. Peccato, davvero peccato, dispiace leggere la delusione sul viso di questi atleti di punta, francamente non so dirvi se questi errori possano avere condizionato la graduatoria finale.
Le altre tre critiche riservate a questa manifestazione hanno riguardato la presenza di auto sul percorso, il tratto, nel giro cittadino, dove erano ancora in corso idei lavori con pietroline e alcune piccole buche da evitare (anche se personalmente ritengo che in diverse altre gare abbiamo corso anche tratti di sterrato senza lamentarci), e il ristoro a metà percorso con bottigliette con acqua gasata, che moti atleti non hanno gradito. Il sottoscritto, bevendo poco in gara ed utilizzando l’acqua prevalentemente per bagnarsi la testa, non ha risentito particolarmente di questo handicap, considerando anche che si era sulla distanza di dieci chilometri…
In compenso, i cartelli chilometrici, mancati in precedenti edizioni erano presenti e ben visibili, nelle retrovie non si sono verificati particolari impedimenti, all’arrivo l’acqua c’era in abbondanza, bastava riconsegnare il chip.
Come da previsione, il vincitore della 54^ edizione del Giro Podistico di Bisceglie è Andrea Lalli (Fiamme Gialle) che si afferma in 31:14 precedendo di soli due secondi l’ottimo Ivan Di Mario (Pol. Molise Campobasso), e di 17” Francesco Minerva (Dynamik Fitness Palo del Colle), il dominatore del Corripuglia 2014, giunto piuttosto nervoso e scuro in volto per i suddetti errori di percorso.
Quarta posizione per l’idolo di casa, Sabino Gadaleta, che completa il tracciato in 32:04, seguito da un altro biscegliese di adozione, Michele Uva (Free Runners Molfetta), quinto in 32:15, e dai due Bitonto Runners, Rosario Livatino e Donato Masciale, sesto e settimo, entrambi in 32:19. Allul Sakine, il ghanese della Pod. Faggiano, è ottavo in 32:27, su Enzo Trentadue (Dynamik Palo del Colle), nono in 32:29, e su Teo Tota, il secondo arrivato della società organizzatrice, decimo in 32:45.
Al femminile, s’impone Martina Rocco (RCF Roma) in 37:14 su Mara Lavarra (Amatori Putignano), seconda in 38:32, e su Silvana Iania (Free Runners Molfetta), terza in 38:48. Quarta posizione per la tenace Erika Delfine (Amatori Putignano) in 39:42 a precedere Caterina Pugliese (Alberobello Running), quinta in 39:50, e Maria Iusco (Sport Center Bari), sesta in 39:54. Settima ed ottava due atlete della Barletta Sportiva, Teresa Lelario in 39:59, e Maria Di Benedetto in 40:36; non può mancare tra le primissime Daniela Tropiano (Atl. Monopoli), nona in 40:54, su Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), decima in 41:09.
1153 gli iscritti, 1060 i finisher, con il buon Gennarino Chimenti (Montedoro Noci), classe 1926, a chiudere gli arrivi.
Con bravura e rapidità, anche grazie alla preziosa collaborazione del Gruppo Giudici di Bari, gli addetti Fidal elaborano le classifiche e, nella splendida cornice dell’anfiteatro sul mare, il centro della movida biscegliese, con la splendida cattedrale di Tani visibile sullo sfondo, cominciano le premiazioni. Alla presenza dell’assessore allo sport, Vittoria Sasso, della ‘coppia campioni’ Verona Inglese-Eusebio Haliti, Andrea Lalli e Martina Rocco ricevono il giusto tributo per la loro vittoria: ad Andrea è consegnato il trofeo del centenario, a Marina il trofeo “Dina Contò”. A seguire le premiazioni per ciascuna categoria con il primo a ricevere un particolare trofeo in legno, articolo tecnico e duo di bottiglie di vino, al secondo e al terzo stele celebrativa in vetro e duo di vini, al quarto e al quinto duo di vini. La premiazione delle prime tre società per numero combinato di arrivati, nell’ordine Assi Trani, Maratoneti Andriesi e Barletta Sportiva, chiude la manifestazione, rimandando tutti a Taranto, domenica prossima, per la 9^ tappa di Corripuglia.
Per le prossime edizioni, consiglio una migliore sinergia con la Polizia Urbana per la guida dei più veloci e per eliminare la presenza di alcune auto sul percorso; apprezzabile sarebbe anche la presenza di frecce direzionali sulla sede stradale per evitare errori. Invito, altresì, i partecipanti a riflettere anche su quanto è andato bene (location, arrivi con imbuti perfetti, parcheggi), analizzando le situazioni senza preconcetti. Per le altre piccole imperfezioni, sono certo che i validi atleti della Riccardi non faranno mancare i propri consigli al presidente Graziani, nella speranza che arrivi presto il giorno che tutto scorra favorevolmente anche allo storico Giro Podistico di Bisceglie…