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Putignano StRanamarathon2014- SERVIZIO FOTOGRAFICO - E’ molto facile il compito dei podisti-cronisti quando una manifestazione riesce bene e tutti ne sono soddisfatti.

Diventa molto arduo il compito, invece, quando qualcosa non va per il verso giusto o sfugge alle previsioni degli organizzatori.

Poiché nella nostra regione permane una carenza di gare di questo genere, dobbiamo cercare di incoraggiarle, fornendo le nostre giuste osservazioni e lamentele con serenità di animo, ben consapevoli che gli organizzatori, atleti molto esperti di questa tipologia di gare, faranno tutto il possibile per migliorare gli aspetti che, in questa edizione, hanno fatto storcere il naso a molti atleti.

La mia disanima comincerà pertanto secondo un mio ordine cronologico delle cose viste, positive e negative.

Positivo il giudizio circa la ricettività per le auto, ampio parcheggio interno di una scuola, adibita per l’occasione a centro consegna pettorali e pacchi gara, nonché spogliatoi con possibilità di fare la doccia.

Buono il pacco gara con maglia celebrativa in cotone.

Un poker di gare di questo tipo, ovvero 50 Km, maratona, mezza maratona e maratona a staffetta, meriterebbe una location meno isolata…

Il quartiere S. Pietro Piturno, che mi è sembrato un dormitorio di periferia, non offre quella cornice di pubblico che una manifestazione del genere meriterebbe (vedi la 6 ore di Putignano, quella di Banzi…).

Il percorso di 5,250 Km, che si snoda per quasi tutta la lunghezza nelle isolate strade di campagna, è davvero tosto, tecnico; lungo il quale insistono diversi allevamenti di bestiame che restituiscono il caratteristico nauseabondo olezzo da intensa arte evacuatoria bovina…

E’ vero che ci sono gare che offrono percorsi ancora più ostici, vedi ad esempio la Pistoia-Abetone, la Nove colli running, ma forse da noi il gradimento dei maratoneti è più orientato verso qualcosa di meno impegnativo e che non restituisca apparizioni mistiche.

Un percorso “tosto” ci può anche stare, ma farlo il 29 Giugno con 30° di temperatura (e siamo stati fortunati…) non è facile, anche per l’atleta più preparato.

Tre i ristori organizzati sul percorso, buono quello principale in zona partenza/arrivo, da rivedere assolutamente gli altri due dislocati sul percorso, tra cui uno in particolare che ad un certo punto ha distribuito acqua di dubbia provenienza, di cattivo odore, come quella che sgorgava dai nebulizzatori, che ha creato non pochi problemi a diversi atleti colpiti da conati di vomito.

In una gara così impegnativa sarebbe meglio mettere a disposizione le comode bottigliette di acqua minerale e non bicchieri riempiti di acqua trasportata in taniche di plastica…

Ottima e lodevole l’assistenza sul percorso da parte dei tanti addetti.

Grande confusione si è registrata anche durante la manifestazione, al transito degli atleti impegnati sulle varie distanze. Molti si fermavano subito dopo la linea del traguardo per chiedere informazioni circa la loro posizione in gara, ovvero quanti giri mancassero alla fine, poiché totalmente assente l’informazione visiva circa i passaggi degli atleti.

Confusione amplificata dalla presenza del pubblico che invadeva la sede stradale noncurante del passaggio degli atleti.

Ne hanno risentito le corde vocali del buon Paolo Liuzzi, più volte intervenuto per cercare di ristabilire un po’ di ordine in zona transito/arrivo.

Ottimo il pasta party organizzato nella vicina parrocchia, con possibilità di posti a sedere.

Altra pecca, abbastanza grave, è aver iniziato a smantellare tutto prima dello scadere del tempo di gara, quando parecchi atleti erano ancora impegnati sul percorso.
Notoriamente queste gare sono frequentate da atleti “tapascioni”, ovvero alquanto lenti ma che formano la maggioranza di questo popolo delle ultra.

Distogliere l’attenzione dopo l’arrivo degli atleti più performanti è un segno di poco rispetto verso tutti gli altri più lenti.

Medaglie finite anzitempo, premiazioni che prevedevano i primi tre assoluti maschili e le prime tre femminili, ma solo il/la primo/prima classificati di ogni categoria (poca cosa a fronte di una iscrizione di 25 euro…).

Che la kermesse fosse “Strana” marathon lo doveva rimanere solo nel titolo…

Le diverse distanze prevedevano la partenza della 50 Km alle ore 16:30, gara vinta da Massimo Termite (Atletica Monopoli) in 3h41’47”, 2° posto per Germano Gentile (Asd Nadir on the road) in 3h48’15”, 3° posto per Pietro Argentiero (Asd Team Francavilla) in 3h57’39”.

Addolorata Trisolino (Asd Team Francavilla) si è aggiudicata la vittoria femminile in 4h59’59”, al 2° posto Paola Pepi (Club Runner 87 Castellana) in 5h11’57” e 3° posto per la supermaratoneta Nunzia Patruno (Barletta Sportiva) in 5h26’06”.

Quarantacinque finishers a fronte di sessantatre iscritti.

La maratona, invece, ha avuto inizio alle ore 17:00 ed ha visto l’affermazione di Giovanni De Robertis (Asd Amatori Putignano) in 3h14’36”, 2° posto per Carmelo Peritore (Asd Podistica Carosino) in 3h27’28” e terza piazza per Domenico Dalena (Asd Amatori Putignano) in 3h29’28”.

Angela Latorre (GS Matera) la vincitrice tra le donne in 3h43’32”, 2° posto per Maria Rosaria Dileo (Barletta Sportiva) in 4h34’25” e 3° posto per Patrizia Sansone (Atletica Adelfia) in 4h45’10”.

Cinquantatre finishers a fronte di sessantasette iscritti.

L’alto numero di ritirati evidenzia che qualcosa si possa e si debba migliorare…

Alle 18:00 il via alla mezza maratona che ha visto la vittoria maschile di Cosimo Montemurro (Marathon Massafra) in 1h20’11”, 2° posto per Silvano Calicchio (Asd Montedoro Noci) in 1h22’33” e 3° posto per Piero Netti (Bio Ambra New Age) in 1h23’01”

Erica Delfine (Atl. Amatori Putignano) la vincitrice femminile in 1h40’41”, 2° posto per Maria Rosaria Ancona (Gruppo Marathon Martina Franca) in 1h44’42” e 3° posto per Teresa Landriscina (Asd Trani Marathon) in 1h45’09”.

Centotrentacinque finishers a fronte di altrettanti iscritti.

 

In definitiva, le suddette critiche giunte da molti, ripeto molti, atleti, non devono essere intese come deprimenti per il futuro di questa manifestazione, ma che siano il giusto commento che possa far riflettere i pur preparati organizzatori dell'Asd La Palestra in fitness e Asd Pink Panthers, affinché possano trovare rimedio a quanto lamentato in questa edizione.

Da parte di noi tutti ci sarà sicuramente la volontà di tornare e rimanere più soddisfatti di quanto non goduto quest’ anno.