
La “Stramaxima”, giunta alla 27^ edizione, ha confermato la positiva tradizione della sua storia; d’altronde, non arrivi a 27 edizioni se non sai organizzare. Non ci saranno più i mega regali di un tempo, ma il pacco gara è sempre corposo; il percorso è sempre quello, in gran parte sulla complanare, ma ti permette di correre in sicurezza e di poter realizzare anche buoni tempi, essendo sostanzialmente piatto, tranne i due cavalcavia. Di acqua, poi, ce n’era in abbondanza, anche nelle retrovie; il caldo-umido, più intenso di quello sopportato in estate, è scoppiato improvvisamente e francamente non rientra nei poteri di alcun organizzatore. Infine, poi, la partenza ritardata, alle 9.45, è dovuta a problemi di viabilità, legali al transito di autobus di autolinee per Roma… e occorre aspettare.
Quartiere logistico della manifestazione è Piazza Moro: alle 7.30, ora del mio arrivo, è già montato l’ampio palco colmo di fiori (“sembra… Sanremo”, commenta ammirato qualcuno!). Come api operaie in piena attività, i soci della Manzari Casamassima, la società organizzatrice, provvedono ad innalzare i due archi gonfiabili di partenza ed arrivo, a transennare il percorso, ad addobbarlo e, soprattutto, a stendere il tradizionale tappeto rosso di arrivo.
Qualche attimo e la segreteria del Comitato Regionale è attiva: pettorali e chip sono consegnati agli organizzatori per la distribuzione, si provvede a montare la strumentazione per la rilevazione chip.
Sette uro il costo dell’iscrizione, è gara nazionale, si ritira un ricco pacco gara alimentare contenuto in una simpatica sacca in nylon, sempre utile. Manca la tradizionale confezione di uva, mi sa che le bizze del tempo hanno rovinato anche i raccolti di questo speciale frutto.
A disposizione degli atleti i bagni della scuola elementare, della villa comunale, dei bar (precedentemente sensibilizzati) e… gli spazi verdi lungo la ferrovia. Personalmente, non sarebbe dispiaciuto qualche bagno chimico in prossimità della partenza, ottimo per le ultime esigenze, come utilissima è stata la fontana centrale a quattro getti presa d’assalto negli attimi immediatamente precedenti la partenza per bagnarsi e bere l’ultimo sorso, dato il gran caldo.
La piazza è sempre più colorata grazie agli striscioni, alle bandierine affisse dagli organizzatori; aggiungono colore le divise degli atleti che cominciano a riscaldarsi e a rendersi conto che il nemico numero uno sarà l’afa.
Pian piano gli atleti si schierano sulla linea di partenza, cinquanta hanno il pettorale contraddistinto da un bollino verde che garantisce loro la partenza in prima fila subito dopo il cordone formato dagli atleti di casa. La tensione cresce negli ultimi istanti, ai cinquanta si aggiungono tanti altri altri, il cordone si trova a dover avanzare di qualche metro oltre la linea di avvio, ma finalmente il gruppo è compatto. Tantissimi i fotografi oggi, autorizzati e non, il concorso fotografico che accompagna tradizionalmente la Stramaxima porta all’aumento dei fotoreporter, fra un po’ saranno più loro che gli atleti…
Lo sparo d’avvio e gli atleti cominciano la loro gara, con il tracciato che conduce al solito giro centrale lungo circa due chilometri. Il passaggio di nuovo sul punto di partenza, il saluto alle mogli e ai figli, il tentativo di Paolo di scorgere e citare quanti più atleti possibile, e via sulla strada per Sammichele e di lì alla complanare della statale 100 in direzione Taranto.
Picchia forte il sole, l’afa ti scioglie, neanche un filo di vento, si soffre davvero, quanto mai utile il ristoro all’incirca al terzo chilometro. Il cavalcavia dell’andata e si prosegue; sulla complanare di fronte, chiaramente in direzione opposta, già tornano i primi, conduece Guastamacchia che ha rimontato Albanese, poi tutti gli altri. Dopo circa 5600 metri la svolta a sinistra, la complanare è ora quella opposta, si torna indietro in direzione Casamassima. Un leggero venticello ci dona qualche residua forza, il primo cavalcavia, il secondo, il secondo ristoro e ormai siamo in città. Nono chilometro, il decimo, oramai ci si attiva per lo sprint finale, il tappeto rosso è calpestato in tutta fretta, il bip del chip, il traguardo tagliato, i giudici a prendere il numero di pettorale, il chip restituito, il ristoro finale con acqua e gelato.
Qualche atleta è esamine per terra, troppo umido, troppo caldo, bisognava gestire le forze per non incorrere in cattive e spiacevoli situazioni. Favorito, certo, chi, come me, non ha velleità di posizionamento di classifica: in effetti, dopo aver guardato il via di tutti gli atleti sono partito ultimo, ma proprio ultimo, recuperando da subito qualche posizione, per poi affiancarmi allo sportivissimo Carlo Tritto e correre con lui per circa tre chilometri. Non ancora al top della forma, Carlo mi ha invitato a proseguire solo, e mio compagno di avventura è divenuto Michele De Benedictis, il gravinese ultramatoneta. Due chilometri con lui e poi via, questa volta sono io ad essere abbandonato. Qualche passo con Erica Castellaneta, che ben presto, beata gioventù, mi lascia indietro e via da solo, rimontando e rimontato. Il cavalcavia, il tentativo di arrivo insieme a Carlo Servodio, che ben presto diventa arrivo con Francesco Lucente, un arrivo con fraterno bacio non appena tagliato il traguardo. Ho recuperato oltre duecento persone, ho percorso anch’io i 10170 metri del percorso, sono arrivato bene nonostante l’allergia – influenza che da venerdì si è aggiunta ai miei soliti problemi: va’ bene così.
Seconda vittoria consecutiva per il palese Rodolfo Guastamacchia (Bio Ambra new Age), che si afferma in 33:06 aumentando nel finale il vantaggio sull’ottimo Mino Albanese (Don Milani Mottola), al comando nelle battute iniziali, che chiude secondo in 34:28; terzo posto per Michele Uva (Free Runners Molfetta), sempre bravo e corretto, in 34:33. Quasi appaiato, anche lui nel tempo di 34:33, è quarto lo stakanovista Sabino Gadaleta (Pedone Riccardi Bisceglie) a precedere il capacissimo Nicola Mastrodonato (Assi Trani), quinto in 34:59, e il coriaceo Allul Sakine (Pod. Faggiano), sesto in 35:09, forse addolorato per la sconfitta del suo Milan la sera prima, come annuncia Paolo Liuzzi. Giovane e forte è settimo Giovanni Giandomenico (Amatori Atl. Acquaviva) in 35:16, sull’intrepido Gianfranco Dellaccio (Montedoro Noci), ottavo in 35:19, sull’aitante Pasquale De Chirico (Free Runners Molfetta), nono in 35:48, e sull’immenso Enzo Romano (Montedoro Noci), campione italiano di categoria una settimana prima a Bianco, decimo in 35:52.
In campo femminile, scrive per la prima volta il suo nome nell’albo d’oro della manifestazione la lucana Rosa Luchena (Due Sassi Matera) che si afferma in rimonta in 39:31, precedendo di soli tre secondi l’ottima Ilenia Colucci (Alteratletica Locorotondo). Terzo posto per Marisa Russo (Marathon Massafra) in 41:10, malgrado il periodo di stanchezza mentale. Reduce dal successo a Palo, è quarta Maria Iusco (Sport Center Bari) in 41:47, seguita dalla validissima Mara Lavarra (Amatori Putignano), quinta in 43:22, dalla caparbia Caterina Pugliese (Alberobello Running), sesta in 43:55, e dalla fattiva Erica Delfine (Amatori Putignano), settima in 44:12. Ottava è l’energica Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci) in 44:16, sulla radiosa Roberta Roselli (Sport Center Bari), nona in 44:40, e sulla tenace Maria Dibenedetto (Barletta Sportiva), decima in 45:10, a completare il lotto delle prime dieci donne.
880 gli arrivati: corteo chiuso da Gennarino Chimenti (Montedoro Noci), in 1:29:02, fresco del compimento degli 88 anni (il 5 settembre) e del titolo italiano di categoria a Bianco; ultima signora, Tiziana Catella (Dof Amatori Turi), sempre gentile e sorridente, in 1:17:25.
Citazione d’obbligo per i simpatici e spiritosi coniugi Antonella Tinelli e Francesco Elettrico (Atletica Adelfia) e per i compagni di panchina del Parco 2 Giugno a Bari: Franco Lacitignola, Franco Ladisa e company….
Da segnalare la presenza in piazza di stand di prodotti locali che hanno consegnato gratuitamente piatti di zuppa con farro, grano e legumi vari, oltre a pregiato vino, gustati da chi si era intelligentemente sistemato all’ombra.
Relativamente breve l’attesa per le premiazioni che cominciano con il discorso del presidente della Manzari Casamassima, Francesco Nanna: manca il Sindaco, purtroppo la Giunta è decaduta proprio qualche giorno fa. Sul palco, numerosissimi graduati dell’Aeronautica Militare, essendo la Stramaxima valida come campionato nazionale di quest’Arma: primi assoluti Michele Uva (34:33) e Nadia Giocondo (52:24), per le categorie rimando alle foto.
Le premiazioni Fidal cominciano dalle società: attenzione, non sono premiate la vincitrice del titolo regionale e il podio (premiazione che avverrà durante la cerimonia finale del Corripuglia), ma le più presenti per numero di finisher complessivi (maschili e femminili): vince la Montedoro Noci su, nell’ordine, Amatori Putignano, 3^ Regione Aerea Bari, Nadir on the road Putignano e Atletica Adelfia, che ricevono tele dipinte dal pittore Nicola Dellino.
Si passa a premiare i due vincitori assoluti, Rodolfo Guastamacchia e Rosa Luchena, per loro quadro e zainetto tecnico contenente prodotti alimentari. A seguire i meritevoli della varie categorie, tutti premiati con lo zainetto… ripieno e maglia di campione regionale per il primo/a.
Il saluto finale di Nanna, l’arrivederci di Paolo Liuzzi e termina la manifestazione. Esausti lo speaker e gli organizzatori, bolliti i fotografi, fermi a scattare sotto un sole cocente.
Manifestazione, come già detto, ben rodata e organizzata; complimenti a Nicola Dongiovanni, Nicola De Leonardis, Rosa Peragine e tutto il resto di un gruppo fattivamente unito e collaborativo. L’unico miglioramento, e non riguarda la Stramaxima, ma il campionato regionale, sarebbe premiare nell’ambito della manifestazione anche la società vincitrice del titolo di campione regionale per merito e le immediate inseguitrici, darebbe un segno di completezza allo stesso campionato.
Campioni regionali:
SM35: Sabino Gadaleta (Pedone Riccardi Bisceglie) 34:33
SM40: Paolo Fiorentino (3^ Regione Aerea Bari) 36:40
SM45: Gianfranco Dellaccio (Montedoro Noci) 35:19
SM50: Vincenzo Romano (Montedoro Noci) 35:52
SM55: Giuseppe Lagrasta (Pedone Riccardi Bisceglie) 37:54
SM60: Giuseppe Attolico (Montedoro Noci) 41:26
SM65: Antonio Peragine (Pedone Riccardi Bisceglie) 42:35
SM70: Giovanni Ronco (Gioia Running) 48:09
SM75: Cosimo Mongelli (Taras Taranto) 49:13
SM80: Domenico De Carlo (Atletica Pezze di Greco) 1:01:00
SM85: Leonardo Palmisano (Alberobello Running) 1:17:47
SF35: Marisa Russo (Marathon Massafra) 41:10
SF40: Mara Lavarra (Amatori Putignano) 43:22
SF45: Maria Iusco (Sport Center Bari) 41:47
SF50: Grazia De Corato (Pod. Canusium 2004) 47:47
SF55: Maria Neglia (Gruppo Maratoneti Martina Franca) 55:31
SF60: Pasqua Rosa Taddeo (Marathon Massafra) 54:54
SF65: Pasqua Loviglio (Atletic Club Altamura) 1:00:55